"RIMPIANGERAI DI ESSERE VIVA" - APRIL BENAYOUM, 21ENNE DI ORIGINE ISRAELIANA, HA PERSO "MISS FRANCE" A CAUSA DI UNA VALANGA DI MERDA ANTISEMITA CHE GLI XENOFOBI D’OLTRALPE HANNO MESSO NEL VENTILATORE DI TWITTER DURANTE LA DIRETTA DELLA FINALE DEL CONCORSO DI BELLEZZA. DA SUPER FAVORITA E' ARRIVATA SECONDA MENTRE SUL WEB RINGHIANO: “HITLER HA DIMENTICATO DI STERMINARTI..."

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Francesco De Remigis per "il Giornale" http://www.ilgiornale.it

 

«Ho origini abbastanza variegate: mia madre è serbo-croata e mio padre italo-israeliano».

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Tanto è bastato per trasformare una serata televisiva di gala in una calamita di insulti vomitati on line. Migliaia di utenti, collegati alla finalissima di Miss Francia sabato sera, non hanno gradito la «genealogia» di April Benayoum, 21 anni: una delle protagoniste in gara. Impegnata in una semplice presentazione di se stessa, e del suo melting pot, contro di lei si è scatenata un' assurda campagna d' odio.

 

Ancora una volta, è emerso il lato oscuro di una Francia costretta a fare i conti col dilagare dell' antisemitismo in casa. Tanto da far agire il ministro dell' Interno Gérald Darmanin, «scioccato» per la tempesta di insulti alla 21enne: da «spregevole mélange» a «Hitler, hai dimenticato di sterminare Miss Provenza».

 

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La polizia del web si è mossa subito, come pure le procure, allertate dagli esposti della ministra alla Parità donne-uomini Marléne Schiappa sulla base dell' articolo 40 del codice di procedura penale che impone di segnalare un reato di cui si è conoscenza.

Solo ieri è stato ricostruito il puzzle dei peggiori accenti antisemiti, oltre che di apologia della Shoah: «Israele non esiste, è Palestina, taci, devi morire».

 

L'assalto xenofobo le è costato il gradino più alto del podio. È finita seconda nonostante fosse favorita sulle altre reginette. Quando ha menzionato le sue origini israeliane la «cloaca antisemita» è deflagrata, denuncia la Lega internazionale contro il razzismo e l' antisemitismo (Licra). «Perderai, rimpiangerai di essere viva».

 

Una marea ha invaso Twitter. E in pochi minuti.

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Nessuno pensava che la presentazione di Miss Provenza, in gara per la corona di Miss Francia 2021, potesse innescare una pioggia di commenti antisemiti e tweet di apologia della Shoah.

 

Invece, mentre in Tv si celebrava un concorso di bellezza, la splendida 21enne, fiera (e anche felice) di raccontare il proprio ritratto di famiglia, è stata virtualmente linciata. Fino a costringere la magistratura a intervenire. E la politica tutta a condannare. La piattaforma di monitoraggio Visibrain ha scoperto che i tweet che si riferiscono a Israele sono esplosi dopo il racconto del suo albero genealogico, sfiorando i 40mila.

 

«Condanno assolutamente certi commenti, ma non mi interessano», ha detto la vittima (che ha scoperto tutto a fine concorso). «Non mi sfiorano». Alla fine trionfa Amandine Petit. Anche lei ha espresso «sostegno» alla rivale, indignandosi per l' assurdità dell' accaduto in un concorso di bellezza.

 

Nel 2019 toccò alla bellissima Vaimalama Chaves, allora 23enne, a finire nel mirino degli haters. Non appena fu pronunciato il suo nome come vincitrice, fu sommersa: «Cicciona», «è troppo grassa». E via. Stavolta i protagonisti della scandalosa campagna sono «ricercati». Inseguiti dalla giustizia, fa sapere il governo. Oltre alle sue origini, sono state bersagliate anche decine di foto di Benayoum, accusata d' aver ritoccato la vetrina su Instagram al punto da rendersi quasi irriconoscibile una volta «in presenza» su Tf1. Francia dunque nuovamente obbligata a interrogarsi su un antisemitismo sotterraneo che risale in superficie. Sempre più spesso.

 

TF1, come la Endemol, stigmatizzano i commenti contro la giovane donna. «Miss France non è più un concorso di bellezza ma un concorso di antisemitismo», denuncia l' Unione degli studenti ebrei di Francia. Per l' intelligence di prossimità, gli atti antisemiti segnavano +27% (687) già l' anno scorso. Diversi politici hanno anche denunciato la mancanza di reattività di Twitter. «L' antisemitismo non è un' opinione, è un crimine ed è tempo che i social se ne accorgano», dice la vice-sindaca di Parigi Audrey Pulvar.

 

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