"TRIVIALE E LAIDA PUTTANA" - COSÌ PASOLINI DEFINÌ L'EX DIRETTORE DEL "CORRIERE" PIERO OTTONE, PERCHÉ NON APPROVAVA LA LINEA SULLA GUERRA IN VIETNAM - IL RICORDO DEL FIGLIO DEL GIORNALISTA: "MIO PADRE NON ESITÒ COMUNQUE A FARLO COLLABORARE COL QUOTIDIANO, IMPEDIRGLIELO PER UN FATTO PERSONALE SAREBBE STATO UN ERRORE. IN QUEL MOMENTO ANDAVA ASCOLTATO, INDIPENDENTEMENTE DALLE PROPRIE OPINIONI. CHE DIRE? ALTRI TEMPI, ALTRO GIORNALISMO"

-

Condividi questo articolo


Da www.professionereporter.eu

 

piero ottone 6 piero ottone 6

Quasi cinquant’anni fa - inizio 1972 - Piero Ottone diventò direttore del Corriere della Sera. Alcuni mesi dopo uno dei suoi vice, Gaspare Barbiellini Amidei, lanciò l’idea di chiedere a Pasolini di scrivere per il giornale. Da quel momento, cominciò questa clamorosa collaborazione, tra le più discusse (ma anche tra le più rilevanti) nella storia del Corriere. Lo ricorda in un post su Facebook, Stefano Mignanego, figlio di Ottone (questo era un cognome d’arte).

 

PIER PAOLO PASOLINI PIER PAOLO PASOLINI

“Si trattò - scrive Mignanego - di una scelta che andava nella direzione del nuovo corso avviato da mio padre, diretto a portare il giornale al centro del dibattito dei grandi cambiamenti dell’epoca, aprendolo a più voci, anche dissonanti, tante delle quali ospitate nella nuova rubrica ‘Tribuna aperta’”.

 

piero ottone 5 piero ottone 5

Mesi prima avvenne però un episodio, incredibile, che avrebbe potuto far saltare tutto: “Pasolini non approvava la linea del Corriere sulla guerra in Vietnam; scrisse allora una lettera di protesta al giornale, piena di offese, definendo mio padre, tra le altre cose, ‘una triviale e laida puttana’. Ebbene, nonostante questo precedente, mio padre non esitò ad accogliere la proposta di Barbiellini Amidei perché, come disse a Matteo Collura, ‘non mi ero sentito ferito dalla sue frasi offensive, avevo la coscienza a posto. E poi, se Pasolini poteva dire cose interessanti sul giornale che dirigevo, impedirglielo per un fatto personale sarebbe stato un errore. In quel momento andava ascoltato, indipendentemente dalle proprie opinioni’”.

 

piero ottone 7 piero ottone 7

Mignanego conclude: “Che dire? altri tempi, altro giornalismo”.

PASOLINI PASOLINI pier paolo pasolini il decameron pier paolo pasolini il decameron pasolini decameron pasolini decameron PASOLINI LA LUNGA STRADA DI SABBIA PASOLINI LA LUNGA STRADA DI SABBIA piero ottone 2 piero ottone 2 piero ottone 3 piero ottone 3 piero ottone 1 piero ottone 1 piero ottone montanelli piero ottone montanelli giulia maria crespi piero ottone giulia maria crespi piero ottone PIERO OTTONE E CARLO CARACCIOLO PIERO OTTONE E CARLO CARACCIOLO PIERO OTTONE PIERO OTTONE PIERO OTTONE SCALFARI PIERO OTTONE SCALFARI PIERO OTTONE SCALFARI PIERO OTTONE SCALFARI PIERO OTTONE PIERO OTTONE piero ottone eugenio montale piero ottone eugenio montale piero ottone 4 piero ottone 4

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – PERCHÉ ENRICO PAZZALI, NONOSTANTE UN RAPPORTO DI “AMICIZIA DI VECCHIA DATA” CON IGNAZIO LA RUSSA, HA CERCATO NOTIZIE "SULLA SITUAZIONE IMMOBILIARE E LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE" DEL PRESIDENTE DEL SENATO E I SUOI FIGLI? A FAR RIZZARE PELI E CAPELLI, È LA DATA DELL'ILLECITA OPERAZIONE: 19 MAGGIO 2023. VALE A DIRE: IL GIORNO DOPO LA NOTTE IN CUI IL FIGLIO DI ‘GNAZIO, LEONARDO APACHE, AVREBBE STUPRATO (SECONDO L’ACCUSA DELLA PRESUNTA VITTIMA) UNA RAGAZZA. MA IL 19 MAGGIO 2023 NESSUNO SAPEVA QUELLO CHE ERA AVVENUTO: SOLO 40 GIORNI DOPO LA RAGAZZA PRESENTA UNA QUERELA. IL 3 LUGLIO LA PROCURA DI MILANO APRE UN FASCICOLO. IL 7 LUGLIO IL "CORRIERE" PUBBLICA LA NOTIZIA - QUALCUNO VOCIFERA CHE DI MEZZO POTREBBE ESSERCI L’ASPRA BATTAGLIA TRA LEGA E FDI, TRA SALVINI-FONTANA E LA RUSSA-SANTACHE' PER LA CONQUISTA DELLA SANITA' LOMBARDA. ALTRI SONO PER LA TESI DELL'ESTORSIONE: MA PER 'GNAZIO ''NON SI TRATTA DI COINCIDENZE" - CHE C’ENTRA UN PREFETTO A CAPO DELLA CYBERSECURITY NAZIONALE? CHIEDETELO A MANTOVANO...

DAGOREPORT - VIVA IL POPOLO, A MORTE I CONTI! IL GOVERNO DUCIONI, NEL SUO CONTINUO TENTATIVO DI STRAVOLGERE L’ASSETTO COSTITUZIONALE, HA PUNTATO ORA LA CORTE DEI CONTI, OVVERO I MAGISTRATI CHE HANNO COME COMPITO PRIMARIO IL CONTROLLO DEI CONTI DEL PAESE – C’È GRANDISSIMA PREOCCUPAZIONE TRA I MAGISTRATI DELLA CORTE PER LA RIFORMA CHE PASSA CON IL NOME DI DDL FOTI, CHE SVUOTA LE FUNZIONI DELLA CORTE - LA DUCETTA NON SI FERMA. E INIZIA UN ALTRO ATTACCO ALLA MAGISTRATURA. CHE COSA FARÀ IL PRESIDENTE MATTARELLA?

DAGOREPORT - LA SCONFITTA IN LIGURIA CONTE PUÒ TATUARSELA SULLA COSCIENZA. UN GIOCO AL MASSACRO, QUELLO DEL M5S, CHE SI TRASFORMA IN FARSA, VISTO CHE ITALIA VIVA, ESCLUSA CON IGNOMINIA DALL’ALLEANZA ELETTORALE IN LIGURIA, SARÀ PRESENTE A SUPPORTO DEL CAMPOLARGO SIA IN UMBRIA CHE IN EMILIA ROMAGNA – LA FORZA CHE MANCHERA’ SEMPRE ALLA SINISTRA SI CHIAMA “FATTORE BERLUSCONI”. OVVERO: PUR NELLA TOTALE DIVERSITÀ DI IDEE, NEL MOMENTO DECISIVO FORZA ITALIA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SI UNISCONO PER INCASSARE LA CUCCAGNA DEL POTERE - LA SOLITA PARACULAGGINE CON CUI GIORGIA MELONI HA PROVATO A GIUSTIFICARE LA PERDITA DI QUASI 100MILA VOTI RISPETTO ALLE EUROPEE - LA LEZIONE PIÙ EVIDENTE DEL VOTO LIGURE È CHE IL PD, CHE ELLY VUOLE FAR TORNARE UN PARTITO DI SINISTRA, SENZA UN SOLIDO ALLEATO DI CENTRO VA A SBATTERE - SE IL GOVERNO DUCIONI PORTA A CASA IL 3 A 0...