"U2? NON MI PIACE IL NOME DELLA BAND" – CI HA MESSO 46 ANNI PER ACCORGERSENE BONO VOX CHE IN UNA INTERVISTA RIVELA DI SPEGNERE LA RADIO QUANDO PASSANO ALCUNI BRANI DEL GRUPPO: “MOLTE NOSTRE CANZONI MI IMBARAZZANO. QUELLA DI CUI VADO PIÙ ORGOGLIOSO È PROBABILMENTE “VERTIGO” – POI CONFESSA DI NON AMARE NEMMENO LA SUA VOCE “STRANA E NON DA MACHO IRLANDESE” - VIDEO

-

Condividi questo articolo


 

 

Simona Marchetti per corriere.it

 

 

bono vox bono vox

Facendo parte degli U2 da 46 anni e avendo scritto e cantato molti dei loro successi, chiunque penserebbe che Bono sia il primo fan della sua band. Invece lui detesta tutto o quasi di quello che è diventato uno dei gruppi di maggior successo al mondo, a partire dallo stesso nome, U2, scelto dal loro primo manager, Paul McGuinness, «perché una lettera e un numero starà bene su una maglietta».

 

«Il nome della band continua a non piacermi - ha detto infatti il 61enne cantante irlandese in un’intervista al podcast “Awards Chatter” di Hollywood Reporter, a cui ha partecipato con The Edge - . Davvero non mi piace. Forse ero preso da una qualche forma di dislessia, non mi ero nemmeno reso conto che anche Beatles era un brutto gioco di parole. Nella nostra testa (U2) evocava l’aereo spia, gli U-Boot, nel senso di qualcosa di futuristico. Ma poi è diventato una sorta di accettazione di quello che significava e perciò non mi piace. No, ancora oggi quel nome non mi piace».

 

bono vox bono vox

Spegne la radio

Non bastasse, Bono non sopporta nemmeno alcune canzoni della band, arrivando addirittura a spegnere la radio quando vengono trasmesse, perché le trova imbarazzanti. «Quella che riesco a sentire di più è “Miss Sarajevo” con Luciano Pavarotti - ha continuato il frontman - mentre quella di cui vado più orgoglioso è probabilmente “Vertigo”, ma la maggior parte delle altre mi fa un po’ rabbrividire. Mi è capitato di essere in macchina quando è passato in radio uno dei nostri brani e, come dicono a Dublino, sono diventato scarlatto. Mi sono sentito così in imbarazzo».

bono vox bono vox

 

A non piacergli per niente è la sua voce in quelle canzoni, non il sound della band. «Il suono è incredibile, ma è la mia voce che è molto strana e non da macho irlandese. Penso di essere diventato un cantante vero solo di recente», ha concluso Bono, ricordando non a caso di quella volta in cui negli anni ’80 Robert Palmer chiese al bassista degli U2, Adam Clayton, di abbassare un po’ la tonalità. «Diresti al tuo cantante di abbassare un po' il tono? Farebbe un favore a se stesso e a tutti noi che dobbiamo ascoltarlo».

u2 a trafalgar square 2 u2 a trafalgar square 2 bono vox bono vox bono vox bono vox bono vox ricevuto da papa francesco 8 bono vox ricevuto da papa francesco 8 bono bono bono vox 3 bono vox 3 bono vox 2 bono vox 2 bono vox 1 bono vox 1 bono 1 bono 1 bono 2 bono 2 bono vox concerto a trafalgar square bono vox concerto a trafalgar square BONO VOX IN AFRICA BONO VOX IN AFRICA NELSON MANDELA E BONO VOX NELSON MANDELA E BONO VOX bono vox in un ristorante a palmaria bono vox in un ristorante a palmaria

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…