Alice Castagneri per www.lastampa.it
È la riscossa dei reietti, la rivincita degli strambi. Ormai tutti sembrano avere un’anima dark come quella di Mercoledì Addams, protagonista della serie creata dal visionario Tim Burton. Su TikTok è pieno di video di ragazzine e ragazzini che imitano il suo look, i suoi gesti, e soprattutto il suo balletto. È una carrellata di frangette, vestiti gotici e trucchi sfumati, rigorosamente neri.
Mercoledì piace a genitori e figli, è un trionfo sotto tutti i punti di vista. E i numeri lo confermano. La serie è infatti la seconda più vista di sempre in lingua inglese su Netflix, battuta solo dalla quarta stagione di Stranger Things. Oltre un miliardo di ore visualizzate nel primo mese dall’uscita, facendo così anche meglio di Dahmer, che ha raggiunto lo stesso traguardo, ma solo in sette settimane.
I motivi di questo risultato sono nascosti nei dettagli, che conferiscono al quadro nel suo complesso una notevole originalità. Alcune scene, così studiate, curate, fuori dagli schemi, sono diventate già cult. Tanto da essere copiate e replicate su tutti i social, perfino da svariate star: a cominciare da Lady Gaga. Lo strano balletto di Mercoledì è indimenticabile. Jenna Ortega, che interpreta la figlia di Gomez e Morticia, ha raccontato di aver creato personalmente la coreografia e di avere avuto qualche dubbio sul risultato finale.
Sulla pista del ballo studentesco, insieme a Tyler, la stramba tra gli strambi si scatena dando vita a un siparietto fenomenale sulle note di Goo Goo Muck dei Cramps. Un trionfo di citazioni di cui è stracolma questa serie di passi. Riferimenti a tutto andare: si parte dall’omaggio alla versione live action di Mercoledì, ovvero quella interpretata da Lisa Loring, con quel movimento laterale con le mani e con i piedi.
Poi si passa a Pulp Fiction di Tarantino, con le dita poste a v come Uma Thurman, e infine a Thriller di Michael Jackson, quando con le mani ad artiglio fa quella mossa da zombie. Sono palesi anche i richiami a Carrie – Lo sguardo di Satana, horror diretto da Brian De Palma e ispirato a un romanzo di Stephen King.
Ma non è solo la bellezza delle scene a rendere Mercoledì così deliziosa. Nonostante la semplicità della trama, i contenuti arrivano a una profondità che le nuove generazioni – fagocitate dall’apparenza social – non sono più abituate a mostrare. A Mercoledì del giudizio dei compagni della Nevermore Academy non importa nulla. Anche quando gli altri le danno della pazza e non le credono, lei va avanti per la sua strada. Perché lei è una dura, una paladina della verità, una diva anticonformista. Insomma, una che è impossibile non amare. Mercoledì poi incarna lo spirito ribelle dell’adolescenza e fa di tutto per distinguersi da mamma e papà.
L’estro di Tim Burton fa il resto. L’elemento dello strano, del diverso, del non voluto dalla società, ritorna con insistenza. Le somiglianze tra Nevermore e la casa dei ragazzi speciali di Miss Peregrine sono evidenti. Burton infatti adora raccontare di giovani reietti, disprezzati, sottovalutati, derelitti, spesso abbandonati. Quello di Mercoledì è un mondo in bianco e nero: gotico, grottesco, mostruoso, dove tutto segue la poetica del regista americano, tra una citazione di Edgar Allan Poe e l’altra.
Tutti bramano una seconda stagione e il finale aperto in effetti lascia diverse possibilità. Non resta che pregare che Tim Burton sia d’accordo.
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