Goffredo De Marchis per “la Repubblica”
Al settimo piano di Viale Mazzini è arrivato il messaggio. L' amministratore delegato Fabrizio Salini torna sui suoi passi e annuncia una tornata di nomine che coinvolgerà non solo le reti ma anche i telegiornali. Compreso il boccone più ambito, quello che informa milioni di italiani ogni sera: il Tg1. Adesso comincia il difficile perché l' ad ha promesso di portare i nomi nel consiglio di amministrazione dell' 11 novembre, tra poco più di una settimana.
Bisogna riequilibrare le caselle, tenere conto dei nuovi assetti di maggioranza, subire o respingere le pressioni e dare più spazio al Pd, come ha reclamato a gran voce il partito in queste ore. «È cambiato il governo. La Rai non può essere la fotocopia di quella del governo giallo- verde», sono le parole che il segretario Nicola Zingaretti ha fatto arrivare all' orecchio di Salini. E non parlava delle reti ma dell' informazione del servizio pubblico in cui a farla da padrone oggi sono i 5 stelle, la Lega, in parte i renziani. Con il secondo partito dell' esecutivo relegato in un angolo.
GIUSEPPE CARBONI INTERVISTA BEPPE GRILLO
Com' è sempre successo, il possibile cambio al Tg1 ha motivazioni politiche ma i suoi fautori sono pronti ad argomentarlo anche con le difficoltà negli ascolti. Rispetto alla scorsa stagione l' edizione delle 20 perde in media un punto e mezzo. Oggi il Tg1 è guidato da Giuseppe Carboni che fu indicato a suo tempo dai grillini. Ma il Pd vuole che si cambi rotta.
Dovrà fare i conti con il Movimento, che potrebbe anche accettare l' idea di operare un cambio. Il punto è con chi. Salini non ama il gioco politico, non ne conosce le regole e da sempre ha preferito concentrarsi sul piano industriale, una rivoluzione per la tv di Stato, che è riuscito a condurre in porto dopo anni di stasi. Ma la Rai significa potere e assetti, quindi bisogna mettere le mani nel frullatore.
Alla poltrona di Carboni, come interni del Tg1, ambiscono Francesco Giorgino e Franco Di Mare. Il primo ha buoni rapporti con i grillini ma viene dal centrodestra. Non è un nome di garanzia per il Partito democratico. Non sarebbe affatto la svolta auspicata dal Nazareno. Su Di Mare non ci sono veti. Si sta muovendo anche l' ex presidente della Rai Monica Maggioni. Ma il nome forte resta quello di Antonio Di Bella, oggi direttore di Rainews24.
antonio di bella foto di bacco
È un interno, conosce il mestiere e le dinamiche dei corridoi che tornerebbero utili in una redazione abbastanza spaccata. È gradito ai dem, ha rapporti buoni con i 5 stelle. Qui però inizia il rebus degli incroci. Salini vorrebbe promuovere a Raiuno Stefano Coletta, vicino al Pd, scalzando Teresa De Santis in quota leghista. Può Di Maio accettare che l' intera Raiuno sia in mano a Zingaretti?
Per salvare il suo fiore all' occhiello Salini vorrebbe portare in Cda anche le nomine delle divisioni previste dal piano industriale. Macrodirezioni sui generi (Intrattenimento, Approfondimento, Informazione, Daytime, Primetime). Gli incroci aumentano, i guai pure. Chi vorrà fare il direttore di rete avendo un dirigente sopra? Si potrebbe allora avere la stessa persona per due poltrone: per esempio Coletta a Raiuno e Intrattenimento, o l' ex direttore generale Mario Orfeo a Raitre e Approfondimento. Sono ipotesi che circolano a Viale Mazzini.
C' è comunque parecchia confusione. Salini è sempre imprevedibile, come lo sono le vicende della Rai. Ieri era molto determinato a cambiare i direttori dei telegiornali, cioè a giocare il match più delicato. Ma non è escluso un ripensamento di fronte a scogli troppo grandi.
tito stagno e fabrizio salini foto di bacco
In questo momento le certezze sono la conferma di Gennaro Sangiuliano al Tg2 e il ritorno di Antonio Marano a Raidue al posto di Carlo Freccero che porta a compimento il suo mandato. Oltre ad Alessandro Casarin, direttore delle Testate regionali.
Il resto è tutto in ballo: Raisport (per cui è in pole Andrea Vianello), il Tg3, i Giornali radio. Ma gli occhi sono tutti puntati sul Tg1. La caccia si concentra su quella poltrona. Da cui dipendono tutte le altre.