M5S, I PARLAMENTARI VOTERANNO PER I CONSIGLIERI RAI
"NON POSSIAMO LASCIARE CDA NELLE MANI DEI MEMBRI DI MAGGIORANZA"
(ANSA) - "La suggestione che viene diffusa da alcuni organi di stampa, di disertare le aule in occasione del voto dei consiglieri di nomina parlamentare, è stata respinta dall'Assemblea dei parlamentari del M5s", "in considerazione del fatto che appare contrario all'interesse pubblico lasciare il cda nelle mani dei soli consiglieri designati dalle forze di maggioranza, rinunciando così le forze di opposizione a esercitare le funzioni di vigilanza, di controllo e di garanzia di pluralismo in un momento estremamente delicato per il Servizio Pubblico". Lo afferma una nota del Movimento all'indomani dell'Assemblea congiunta dei parlamentari con Giuseppe Conte.
giampaolo rossi roberto sergio
FI, IL PRIMO OTTOBRE SI INCARDINA LA RIFORMA DELLA RAI
AD ANNUNCIARLO È PRESIDENTE COMMISSIONE LAVORI PUBBLICI FAZZONE
(ANSA) - "Martedì prossimo, 1 ottobre, verranno incardinati in 8ª Commissione al Senato tutti i disegni di legge che riguardano la riforma della Rai. L'obiettivo è quello di agevolare un corretto e proficuo confronto tra maggioranza e opposizione sulla riforma del servizio pubblico radiotelevisivo, nell'interesse del Paese e dei cittadini". Ad annunciarlo in una nota è il presidente della Commissione 8ª a Palazzo Madama e senatore di Forza Italia Claudio Fazzone.
DOMANI IL VOTO PER NOMINARE QUATTRO CONSIGLIERI. SCHLEIN: "FARLO PRIMA DELLA RIFORMA SERVE SOLO A SPARTIRSI LE POLTRONE"
Estratto dell’articolo di Niccolò Carratelli per “La Stampa”
Obiettivo non farsi male sulla Rai. A destra come a sinistra. Domani mattina alla Camera e al Senato si vota per eleggere i quattro componenti di nomina parlamentare del consiglio di amministrazione di viale Mazzini. La maggioranza, dunque, tira dritto sul rinnovo dei vertici della tv pubblica, nonostante il Pd avesse chiesto un nuovo rinvio. Vorrebbe garanzie sul percorso di riforma della governance Rai, un impegno del governo a realizzarla entro il 2025 per mettersi in regola con il Media Freedom Act europeo. Ma Giorgia Meloni vuole chiudere al più presto la partita, anche se questo potrebbe significare bruciare il nome dell'aspirante presidente, Simona Agnes, che, salvo sorprese, non avrà i due terzi dei voti necessari in commissione di Vigilanza.
La consigliera uscente, proposta da Forza Italia con Gianni Letta come grande sponsor, dovrebbe essere indicata nel cda dal ministero dell'Economia insieme a Giampaolo Rossi, predestinato al ruolo di amministratore delegato per volere della premier. Ma in Vigilanza al centrodestra mancano almeno due voti e non sanno come recuperarli, perché le opposizioni sono determinate a non partecipare a quella votazione.
Mentre sono divise sul come comportarsi domani. «Si consulteranno con Nanni Moretti per vedere se li si nota di più se stanno in disparte o se non vengono - ironizza Maurizio Gasparri, capogruppo FI al Senato -. Se c'è un clima costruttivo, bene, ma se il clima è ostativo non si può pensare di fare la legge sulla governance, gli Stati generali…». Come a dire, se fate saltare Agnes, poi sulla Rai non toccate palla.
«Un ricatto», è la lettura tra i parlamentari Pd in Vigilanza, preoccupati che il centrosinistra non si presenti compatto all'appuntamento di domani mattina.
«Dobbiamo decidere insieme, o si partecipa tutti al voto o si esce tutti dall'Aula - avvertono fonti dem - altrimenti si perde il senso del campo progressista». Avvertimento chiaro inviato soprattutto ai colleghi del Movimento 5 stelle, che hanno espresso dubbi sull'ipotesi dell'Aventino avanzata dal Nazareno.
[…] «Rinnovare ora il cda sarebbe solo per spartirsi le poltrone», ribadisce comunque la segretaria, che ha sentito gli altri leader e questa sera tirerà le somme durante l'assemblea congiunta dei parlamentari Pd. Qualche indicazione, però, potrebbe già uscire in mattinata dalla riunione della stessa commissione di Vigilanza.
Ai deputati e senatori di maggioranza, invece, è stato già recapitato un messaggio: garantire la massima presenza in Aula. Pronti a eleggere i due consiglieri designati, Valeria Falcone per FdI e Antonio Marano per la Lega, e in caso ad aggiungerne altri due, se a sinistra prevarrà la scelta del non voto. Anche se i parlamentari di centrodestra in Vigilanza scommettono che, alla fine, Pd e M5s decideranno di essere della partita per eleggere Alessandro di Majo (riconfermato in quota 5 stelle) e Antonio Di Bella indicato dai dem.
giampaolo rossi roberto sergio
Quanto al destino di Agnes, se Forza Italia insisterà sul suo nome, tra gli alleati nessuno si opporrà, tanto meno Matteo Salvini. Se la presidente designata sarà affossata, infatti, l'incarico sarà preso ad interim dal consigliere più anziano, nello specifico il "leghista" Marano.
rai 6 rai 5 rai 3 rai 4 ELLY SCHLEIN - GIUSEPPE CONTE - MEME BY EDOARDO BARALDI