Federica Masolin è la Telegiornalista dell'Anno 2017.
In finale ha superato Giorgia Rossi con il 52,40% dei voti.
2. FORMULA MASOLIN
Intervista di Alberto Del Giudice per www.gqitalia.it pubblicata da Dagospia il 3 settembre2017
Ogni giovedì Federica Masolin, giornalista inviata di Sky, alla vigilia dei lunghi weekend di Formula 1 fa jogging sul circuito. L’attendono 30 ore di diretta, che quando si tiene il GP di Monza diventano anche 60. Federica aderisce a Run That Track, la community che riunisce ogni genere di persona che lavora nel mondo delle corse automobilistiche. «Ogni chilometro percorso doni un dollaro a una fondazione che aiuta bambini bisognosi del Bangladesh, del Ghana, del Sudafrica», ci spiega.
Tuttavia, l’appuntamento con il Circus monzese non consente molto tempo libero. Il Gran Premio d’Italia è il più atteso e il più amato, non solo dagli appassionati di Formula 1 e delle Rosse. E per il team di Sky è il più impegnativo, ma anche il più entusiasmante. «Già da una settimana riceviamo messaggi e commenti del pubblico sulla gara di domenica. La Ferrari corre in casa, celebra 70 anni ed è prima in classifica. Sono, anzi siamo tutti molto eccitati».
Come sei stata catapultata nel paddock?
«Lavoro a Sky Sport da più di 10 anni. Ho iniziato con la pallavolo, quindi il calcio e le Olimpiadi, credo che sia passata l’idea che mi piace viaggiare e parlo le lingue straniere. Sono appassionata di sport e in particolare dei motori e sono tagliata per girare il mondo. E il mondo della Formula 1 è stimolante e adrenalinico. Insomma, fa proprio per me».
Che cosa ti affascina di più della Formula 1?
«Mi affascina l’idea che ogni Gran Premio sia vissuto come un’Olimpiade, ma in ogni Paese cambia l’approccio e cambiano il colore, l’atmosfera. Mi piacciono l’eccitazione e il clima internazionale e multiculturale che si respira in ogni Paese. La Formula 1 è come un paese viaggiante, piloti, meccanici, giornalisti provenienti da tutto il mondo.
Una Babele con un’organizzazione perfetta, tutto procede secondo un preciso timing. Sono eventi che catturano l’attenzione anche di attori, cantanti, rapper, calciatori, campioni della Nba, top model. Anche i meno esperti e appassionati si fanno catturare irresistibilmente dalla competizione e tutto quel che le gira intorno».
«Certamente la Ferrari, mentre Red Bull è molto giovane per esempio, la scuderia del Cavallino sente sulle proprie spalle il peso e insieme l’orgoglio di una lunga tradizione. E quando una gara finisce bene esprime il proprio entusiamo con più trasporto degli altri».
Il segreto di Sky Sky Sport F1 HD per trovarsi sempre in pole position nell’informazione sportiva.
«Secondo me, consiste nel fatto che parliamo alle persone senza troppi tecnicismi, anche se supportati da grande professionalità. Sappiamo trasmettere l’atmosfera e cogliere i dettagli, lo sguardo di un pilota, il sorriso o al contrario la tensione, la contrarietà. Il nostro racconto è fluido.
Ci seguono ragazze e ragazzi, molte donne. Sono orgogliosa che un pilota quale Jacques Villeneuve approccia a certi discorsi e a come dialoga con il pubblico. Cerchiamo il dialogo con le persone, non per le persone. E chi sta di fronte alla tv questo lo percepisce. Si appassiona e si diverte insieme con noi».
In pista e ai box è scontato, c’è molta adrenalina. Ma anche davanti alle telecamere, immagino.
«Io non sono ansiosa, né in soggezione. Per me è come essere a casa. Ci troviamo così bene anche off record, che quando si accende la telecamera non cambia quasi nulla. L’adrenalina vera sale durante la gara della domenica. Dalla griglia di partenza. Quando può accadere di tutto. È un lavoro, il nostro che non è mai scontato».
Masolin, Villeneuve e Valsecchi, come è organizzato il vostro lavoro di squadra durante le dirette?
«Tutte le mattine arriviamo in pista almeno quattro ore prima del primo appuntamento in Tv. Facciamo una riunione e facciamo un focus sulle tematiche della giornata. Buttiamo giù delle idee e costruiamo un canovaccio. Alcune cose le prepariamo in anticipo, clip, numeri e impostiamo servizi, anche esclusivi come lo Skypad di Davide Valsecchi con i piloti, in cui analizza i momenti salienti della gara. Dobbiamo coprire 30 ore di diretta a weekend e la sera abbiamo uno show di 30 minuti post gara».
A proposito di Villeneuve e di adrenalina, con Jacques avete un giro di pista sulla biposto della FOM (Formula One Management), che andrà in onda sabato e domenica.
«Incredibile! Quando ero bambina ero molto tifosa di Villeneuve, il mio idolo in Formula 1 era lui. Ritrovarmi oggi in pista in Italia su una biposto con Jacques è stato la realizzazione di un sogno. Voleva spaventarmi, ma mi ha divertito un mondo. Veramente ti senti spinto al limite. Ti rendi conto di che tipo di concentrazione ci voglia e che preparazione fisica. Mi sono fidata ciecamente di lui. E il percorso è straordinario. Monza è un circuito fluido e piacevolissimo. Pura goduria».
Il GP di Monza, ovviamente è il più seguito in Italia, un vero e proprio evento popolare, e durante Paddock Live saranno tantissimi i messaggi che invieranno i tifosi. Come gestirete la diretta?
«È come se fosse la finale di Champions per noi italiani. E quest’anno arriva in un momento molto particolare nella sfida tra Ferrari e Mercedes. E la Ferrari compie 70 anni. Riceviamo messaggi già da una settimana. La speranza è che la Ferrari vinca. E sotto il podio di Monza, dove i lCavallino non vince dal 2010, ci si aspetta che l’entusiasmo per una vittoria sia davvero esplosivo. In realtà c’è già molto entusiasmo. I tifosi sono già tutti carichi al massimo, anche perché arriviamo al GP di Italia in testa alla classifica».
Che cosa ti piace di più di questa stagione della Formula 1?
«Forse sarò banale, ma la sfida tra Vettel e Hamilton è molto avvincente e bella da raccontare. Sono due persone diversissime, ma che un fortissimo senso per la competizione. Un tipo quasi ordinario Vettel, una rockstar Hamilton. Nel Circus sono i più titolati. Lottano per la consacrazione finale. Hanno accumulato entrambi moltissimi record. Li ricorderemo come i grandi eroi della Formula 1».
Incontri e intervisti tanti piloti. Qual è quello che ti ha più colpito sul piano umano?
«Molti sono belle persone e rispettano molto il nostro lavoro di giornalisti. Ma Felipe Massa è delizioso. Sì, direi Massa, anche perché ha emozionato e commosso tutti per il modo e i tempi con cui ha annunciato il suo ritiro. Hamilton è appunto un po’ una rockstar, ma è altrettanto gentile. Comunque nessuno “se la tira?”».
L’aspetto più divertente del tuo lavoro?
«Io mi diverto sempre, perché sono entusiasta per natura, mi piace girare il mondo, ma soprattutto è divertente il gruppo di lavoro. Scherziamo, ridiamo, non litighiamo mai, c’è molta armonia tra noi. Ci comportiamo come compagni di scuola. E io a volte faccio la maestrina. Anche durante le dirette. Ma la professionalità di tutti non viene mai meno».
Ogni anno in pochi mesi fai di fatto il giro del mondo. Qual è il Paese che ti piace di più?
«Mi affascina tantissimo il Giappone, l’anno scorso sono stata per la prima volta a Tokyo. Mi affascina la loro cultura, il loro rigore e il fatto che sia un Paese tanto diverso, con sempre qualcosa di nuovo da scoprire. Mi piace anche molto il Canada, perché durante il Gran Premio cogli insieme la loro capacità di creare un evento unico e grandioso, all’americana. Ma intanto ti senti anche un po’ in Europa.