LA REGOLA AMERICANA: QUANDO UNA AMANDA È ACCUSATA DI UN REATO ALL’ESTERO: NON CONTA SE SIA INNOCENTE O COLPEVOLE, QUELLO CHE VALE È IL SUO PASSAPORTO - DORINA BIANCHI LASCIA IL PD E VA NELL’UDC, EVVAI, TUTTI NELL’UDC! (UNIONE DEI COIMPUTATI?). QUELLO SI CHE È UN PARTITO SERIO, COME DIMOSTRANO ANCHE OGGI LE CRONACHE (NERE): “VENDETTA DI ‘NDRANGHETA, UCCISO A 18 ANNI IL FIGLIO DI UN EX DIRIGENTE UDC CHE ERA STATO CONDANNATO PER CONCORSO ESTERNO MAFIOSO” - GRAN FACCIA TOSTA, E MESSAGGI IN CODICE A IOSA, NELLE PAROLE DI TANZI AL PROCESSO: - “MEDIOBANCA, BANCA DI ROMA E JP MORGAN SAPEVANO TUTTO. FUI COSTRETTO A COMPRARE AZIENDE DECOTTE. I SOLDI AI PARTITI: DA ANDREOTTI A D’ALEMA FINO A BERLUSCONI”. INSOMMA, LUI ERA SOLO UNA VITTIMA. DI QUESTA POVERA PATRIA...

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a cura di Minimo Riserbo e Falbalà

CHAPEAU!
Sul Corriere della Sera, il giornale più americano d'Italia (la Stampa è un caso patologico, con Lucia Annunziata che scrive di "giustizia incerta e sospetta"), Guido Olimpio scrive: "Hillary Clinton ha pesato le parole: "Non ho ancora avuto tempo di studiare il caso Knox". Forse lo farà, visto che si è detta pronta a incontrare "chiunque abbia dei timori" sulla regolarità della vicenda. Una formula diplomatica che conferma la regola numero uno quando un cittadino americano è accusato di un reato all'estero: non conta se sia innocente o colpevole, quello che vale è il suo passaporto" (p.1).

Hillary a fumettiHillary a fumettiAmanda KnoxAmanda Knox

Ottimo anche il pezzo di Massimo Martinelli sul Messaggero (p.1), che ricorda come sul terreno delle garanzie processuali, l'Italia sia un paese che "non può accettare lezioni di civiltà giuridica da nessuno".

Sacrosanta l'idea di dedicare 4 pagine al quarantennale di Piazza Fontana, con Luigi Ferrarella che intervista Giancarlo Stiz. "Il giudice che svelò le trame: lo Stato colpiva gli innocenti con prove false. Giancarlo Stiz: i servizi mi controllavano e ricevevo minacce dal centralino della Camera. Il ricordo di quei giorni è pieno di amarezze: quello choc cambiò la mia vita. Poi dissi non a un collegio elettorale offerto da Berlinguer".

AVVISI AI NAVIGATI
"Berlusconi adesso gioca su tre tavoli: "Voglio un intervento per prendere fiato". Il premier mette fretta ai suoi sul processo breve, legittimo impedimento e nuovo lodo Alfano" (Repubblica, p.9).

piazza fontanapiazza fontana

E nelle ultime righe di un ritratto di Matteo Messina Denaro (Francesco La Licata per la Stampa, p.3) si possono rileggere giudizi scritti dal boss nel maggio 2005 in una corrispondenza: "Craxi fu l'unico vero statista", "Chi ci governa, un volgare venditore di fumo". Chi ci governava nel maggio 2005? Ah, saperlo!

DIONIGI TETTAMANZIDIONIGI TETTAMANZI

LA BELLA POLITICA
"La Padania attacca Tettamanzi. "Ma è un vescovo o un imam?". Il cardinale: resto sereno. E Bossi: il presepe in tutte le scuole" (Repubblica, p.12-13) E se è per questo, allora anche torrone obbligatorio in tutte le case. Anzi, "torrone di Stato"! Molto "identitario", no? Poi uno si chiede com'è che al Bossi gli sono venuti fuori dei figli così.
Triste intervista di Repubblica a quel che resta di Fassino. Esprime "simpatia e fiducia" per la piazza viola. Molto ricambiata, né? (p.14)

DORINA BIANCHI - copyright PizziDORINA BIANCHI - copyright Pizzi

MEGLIO TARDI CHE MAI
Dorina Bianchi lascia i democratici e va nell'Udc (Repubblica, p.15). Dài Binetti, coraggio! Intanto, per il Corriere, "anche Carra e Lusetti verso l'addio" (p.12). Evvai, tutti nell'Udc! (Unione dei coimputati?). Quello si che è un partito serio, come dimostrano anche oggi le cronache (nere): "Vendetta di ‘ndrangheta, ucciso a 18 anni. Era il figlio di un ex dirigente dell'Udc. Il padre, condannato per concorso esterno mafioso, aveva fatto arrestare un boss" (Repubblica, p.26)

Pier Ferdinando Casini - dal corriere.itPier Ferdinando Casini - dal corriere.it

ULTIME DAL VENTENNIO A COLORI
"Berlusconi beffa la banda dei tre. Prima De Benedetti, poi Spatuzza, infine Di Pietro: uno dopo l'altro i nemici che in settimana avrebbero dovuto abbattere il premier sono rimasti scornati. E intanto si completa l'Alta velocità: è questo che interessa agli italiani" (Giornale, p.1). Per "i treni che arrivavano puntuali" ci stiamo preparando.
Titolo dei bei tempi anche a pagina 9 del Giornale di Feltruskaider: "Brunetta punisce le banche: "Sono egoiste".

MICHELLY STEFANELLI-GMTMICHELLY STEFANELLI-GMT

MA FACCE RIDE!
Fabrizio Cicchitto al Giornale (p.7 e no P2, fare attenzione): "Con l'Udc un confronto serio in vista delle urne: abbiamo valori comuni". Su quali siano questi "valori comuni", meglio non indagare.

SIC TRANS-IT GLORIA IMMUNDI
"La versione di Michelle: il video lo volle Marrazzo. Il settimanale "Oggi" trova a Parigi il viado amico di Brenda. Il trans: non sono in fuga, la verità è che nessuno mi ha cercato" (Corriere, p.19). A occhio, racconta un mucchio di palle, fa sparire estorsioni e tutto il resto, racconta solo di un'ammucchiata e di un video fatto sul telefonino di Brenda "per volontà di Marrazzo", "al quale piaceva rivedersi". Alla prossima, dirà che Marrazzo si ricattava da solo per divertimento. E lo dirà ai carabinieri.

tanzi cal 021 lambertuccitanzi cal 021 lambertucci

DISECONOMY
Gran faccia tosta, e messaggi in codice a iosa, nelle ricostruzioni di Tanzi al processo di Parma, messe in fila da Affari & Finanza di oggi. "Parmalat, la verità di Tanzi. "Sono una vittima delle banche e della politica". L'autodifesa del signore di Collecchio: "Mediobanca, Banca di Roma e Jp Morgan sapevano tutto. Costretti a comprare aziende decotte. I soldi ai partiti: da Andreotti a D'Alema fino a Berlusconi". Insomma, lui era solo una vittima. Perfino del ragionier Tonna Fausto.

caz ameri canicaz ameri cani

FREE MARCHETT
"Sarà un consiglio di gestione più forte e operativo quello che gli azionisti di Intesa Sanpaolo rinnoveranno nella prossima primavera". Paola Pica dixit sul Corriere delle Banche, supplemento economia (p.1, naturellement!).

UN PIANETA ALLO SBANDO
"L'ultimo lusso firmato Lancel: un guinzaglio per cani snob". Su Affari&Finanza di Repubblica (p.39) parla anche il creativo di turno, certo Marc Lelandais, che sfodera la sua fantasia: "Pensiamo sempre a prodotti destinati a diventare delle icone". Le icone der cane.

 

 

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