Micol Passariello per “Il Venerdì di Repubblica”
Il Camparino rosso, con la bottiglietta di Fortunato Depero. La signora in giallo che chiede «qualcosa di buono» al maggiordomo Ambrogio e riceve il Ferrero Rocher. Lo spot della Apple del '97, con la mela colorata e lo slogan Think Different. «"Ti sblocco un ricordo" è l'espressione che ha cominciato a circolare sui social tra fine 2020 e inizio 2021, sull'onda della nostalgia di una normalità di vita stravolta dalla pandemia».
Di ricordi la giornalista e scrittrice Sabina Minardi ne sblocca tanti. In Il grande libro del vintage (Il Saggiatore, pp. 272, euro 29) apre le porte di una Wunderkammer privata e collettiva, in cui passato e presente si confondono e riemergono tendenze, oggetti e miti. I Pokémon, i pantaloni a vita alta, la Vespa. Il tutto è mosso dal «desiderio di riprenderci le nostre abitudini e un riscoperto senso di collettività, il ricorso al "come eravamo" è diventato moda e mania».
Basta accendere la tv per rendersene conto. Da Dynasty a Buffy l'Ammazzavampiri è tutto un sequel e un remake. «È la grande magia del revival, che riporta in vita emozioni dimenticate e affascina nuove generazioni di spettatori». L'emblema del vintage è Friends, amatissima serie degli anni Novanta. I fan ancora vanno in pellegrinaggio a New York, a Grove Street e Bradford Street, dove venivano riprese le scene in esterna dell'appartamento di Monica e Rachel e della celebre caffetteria Central Perk.
Con la recente reunion, sono nati gadget, giochi (dai Lego al Trivial Pursuit) e persino una crociera, la Cruise with Friends, dove ritrovarsi con altri 500 fan per provare tante attività a tema, vestiti come il proprio personaggio preferito. Indietro tutta, insomma. Che sia nostalgia o un omaggio alle icone di ieri, la retromania è ovunque.
Siamo tornati a sferruzzare come le nonne, a rispolverare i vecchi vinili, a cucinare ricette della tradizione, a indossare le gonne a ruota anni Cinquanta, insieme alle ballerine Repetto di Audrey Hepburn, le maglie marinière anni Venti di Chanel, gli occhiali da gatta di Brigitte Bardot. «Per ritrovarci nei panni appena smessi, che rivestiremo domani».
Il grande libro del vintage ci accompagna a frugare nei negozi di seconda mano e nei mercati dell'usato, dove si scovano oggetti pieni di storia, capi cui dare nuova vita, pezzi tanto più preziosi perché appartenuti a qualcun altro. E più guardiamo al futuro, più siamo attirati dal passato. «È il carisma del vintage» scrive Minardi «che si staglia su un mondo sovraffollato di cose senza storia, dominandolo».