LA ROMA DEI GIUSTI - SÌ, È UN PO’ ZUCCHEROSO QUESTO “WE LIVE IN TIME”, SORTA DI VERSIONE AGGIORNATA DI “LOVE STORY" E DI ALTRE STORIE DOVE IN UNA COPPIA QUALCUNO SI AMMALA DI CANCRO, MA HA DUE STREPITOSI PROTAGONISTI, FLORENCE PUGH E ANDREW GARFIELD, CHE FANNO LA DIFFERENZA - E ALLORA GLI SI PERDONANO ANCHE LE LACRIME, UN PO’ DI ZUCCHERO E IL MONTAGGIO CHE SISTEMA LA CRONOLOGIA DEGLI EVENTI IN MODO QUASI CASUALE (OVVIO CHE NON LO È) IN MODO DA RENDERE IL RACCONTO MENO LISCIO E BANALE… - VIDEO

-

Condividi questo articolo


Marco Giusti per Dagospia

we live in time we live in time

 

Sì, è un po’ zuccheroso questo “We Live in Time”, ultima opera del regista inglese John Crowley (“Brooklyn”, “Il cardellino”), sceneggiato da Nick Payne, sorta di versione aggiornata di “Love Story" e di altre storie dove in una coppia qualcuno si ammala di cancro, ma ha due strepitosi protagonisti, Florence Pugh e Andrew Garfield, che proprio Crowley fece esordire in “Boy A”, e una magistrale scena di parto in una stazione di servizio che fanno la differenza.

 

we live in time we live in time

E allora gli si perdonano anche le lacrime, un po’ di zucchero e pure il finale con la gara tra cuochi in Italia, che non è un momento elegante, e il montaggio che sistema la cronologia degli eventi in modo quasi casuale (ovvio che non lo è) in modo da rendere il racconto meno liscio e banale. Il fatto è che tra i due personaggi, come tra i due attori protagonisti, la giovane cuoca londinese Almut Bruhl di Florence Pugh, che viene da un rapporto chiuso con una collega, e Tobias, Andrew Garfield, che lavora alla Weetabix (sì, sono immangiabili) c’è una grande alchimia.

we live in time we live in time

 

Al punto che, malgrado abbia un cancro alle ovaie, Almut se l’è arrischiata togliendone solo una per potere avere una figlia, e dopo la nascita della bambina ha avuto una recidiva, il che vuol dire nuovo ciclo di chemio, una nuova operazione, un altro ciclo di chemio. E il lavoro? Ecco. Malgrado tutto questo amore e l’idea forte di costruirsi comunque una famiglia, nonostante la malattia, fra di loro c’è anche il lavoro.

we live in time we live in time

 

In una grande scena dove Almut spiega a Tobias perché vuole fare una gara per cuochi malgrado sia sotto chemio, mettendo così in pericolo la sua salute, c’è tutta la corsa della generazione dei trenta-quarantenni alla costruzione della propria identità professionale. Capisco, allora, perché nelle interviste Florence Pugh sostiene che questo sia il punto più alto della sua carriera, come attrice, perché mette in scena tutto, il sentimento, la passione, il sesso, la maternità, l’attaccamento al lavoro.

 

Tutte le scene che riguardano la maternità sono costruite su di lei con grande attenzione e grande intensità. Presentato con successo a Toronto, al Festival di San Sebastian, e appena uscito in sala in America. In Italia esce, con Lucky Red, il 28 novembre.

we live in time we live in time we live in time we live in time we live in time we live in time

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

FOTO FLASH - UNO DEI DUE E' DI TROPPO: NEL SERVIZIO DI "REPORT", GIRATO IL 10 OTTOBRE (GIORNO IN CUI GIULI E' ANDATO IN SENATO PER RISPONDERE A UN QUESTION TIME), ALLE SPALLE DEL MINISTRO SI VEDONO SIA FRANCESCO GILIOLI, ALLORA SUO CAPO DI GABINETTO, E FRANCESCO SPANO CHE PRENDERA' IL SUO POSTO - LA STRANEZZA? GILIOLI SI DIMETTERA', ACCUSATO DI "FATTI GRAVISSIMI", DUE GIORNI DOPO, IL 12 OTTOBRE. LE DOMANDE SORGONO SPONTANEE: CHE CI FACEVA SPANO AL SEGUITO DI GIULI? IL MINISTRO AVEVA GIA' SCOPERTO I "FATTI GRAVISSIMI" IMPUTATI A GILIOLI E PREPARAVA LA SUA USCITA? OPPURE SPANO ERA LI' IN NOME DELLA LORO AMICIZIA?

DAGOREPORT – CHE STRANA COINCIDENZA: CARMELO MIANO, L’HACKER ARRESTATO ALL’INIZIO DI OTTOBRE PER AVER VIOLATO I SISTEMI INFORMATICI DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA, "SMANETTAVA" PER “NTT DATA”, LA SOCIETÀ DI CYBERSECURITY SALITA ALLA RIBALTA PER UNA STORIA DI PRESUNTE MAZZETTE A UN SUO DIRIGENTE, CHE AVREBBE CORROTTO UN "PROCURATORE" DELLA TIM – CHE RUOLO AVEVA MIANO IN "NTT DATA"? LO SMANETTONE IN PASSATO AVEVA COLLABORATO UFFICIALMENTE CON LE AUTORITÀ ITALIANE: POLIZIA, POSTALE, INTELLIGENCE - FORSE SPERAVA DI GODERE DI UNA ''COPERTURA'', MA POI HA INFILATO IL NASINO DOVE NON DOVEVA: LE QUESTIONI PRIVATE DELLE TOGHE…

DAGOREPORT – AIUTO! LA FIAMMA MAGICA VA A FUOCO! IL CAOS SPANO-GIULI ACCENDE LE PRIME SCINTILLE DI TENSIONE TRA GIORGIA MELONI E IL SUO “GENIO” DI PALAZZO CHIGI: FAZZOLARI ERA INFATTI CONTRARISSIMO ALLA NOMINA DI GIULI MINISTRO, CONSIDERANDOLO INAFFIDABILE VISTO IL SUO CAMALEONTISMO DA ZELIG (DAL FRONTE DELLA GIOVENTU' A UN GRUPPUSCOLO NEO-FASCIO FINO A COLLABORATORE DELLA LEGA, COL RITORNO ALL’OVILE DI GIORGIA GRAZIE ALL’OTTIMO RAPPORTO DELLA SORELLA, ANTONELLA GIULI, CON ARIANNA) – NON SOLO FAZZO: ANCHE IL DUPLEX LA RUSSA-GASPARRI SI È INCAZZATO PER LA CACCIATA DEL ''LORO'' GILIOLI. E NON PARLIAMO DEL PIO MANTOVANO QUANDO GIULI NOMINA CAPO DI GABINETTO IL GAYO SPANO…

DAGOREPORT – E URSULA RINCULO': LA SUA “MELONIZZAZIONE” RISCHIAVA DI FARLA FINIRE UCCELLATA DAL QUARTETTO CHE COMANDA IN EUROPA (MACRON, SCHOLZ, TUSK E SANCHEZ): SE NON SMETTE DI FLIRTARE CON LA DUCETTA, ARRIVERÀ UN BEL SILURO SOTTO IL SUO SEDERINO - COME? SOCIALISTI, LIBERALI E UNA PARTE DI POPOLARI SONO PRONTI A FAR VEDERE I SORCI VERDI AI FUTURI COMMISSARI, ATTESI AL TOSTO ESAME DELL’EUROPARLAMENTO (FITTO È AVVISATO) – MACRON E COMPANY CONTRO LE LODI DI URSULA ALLA MELONI: LA DEPORTAZIONE IN ALBANIA INCORAGGIA I SINGOLI PAESI AD ANDARE IN ORDINE SPARSO SULLA GESTIONE MIGRANTI, QUANDO INVECE SERVIREBBE UNA STRATEGIA COMUNE…