Estratto dell’articolo di Giuliana Ferraino per il “Corriere della Sera”
INTELLIGENZA ARTIFICIALE - PREVISIONI
Che l’intelligenza artificiale sia «il motore a vapore della Quarta rivoluzione industriale», ne sono tutti convinti al World Economic Forum in corso a Davos, dove l’AI è probabilmente il tema dominante della discussione, sia nelle tavole rotonde sia nelle conversazioni private, politica estera a parte. E il fatto che Big Tech concordi con i policy maker sull’importanza di stabilire regole per governare la nuova tecnologia, è un buon segnale. Con vari gradi di ottimismo.
Sam Altam, ceo di Open Ai, casa madre di ChatGpt, al suo debutto a Davos, crede che sia il partito democratico sia quello repubblicano «odiano allo stesso modo l’intelligenza artificiale», per la capacità di manipolare l’elettorato, Ma «gli Stati Uniti andranno bene e l’AI andrà bene chiunque vinca le prossime elezioni per eleggere il prossimo presidente Usa», dice a un evento «fuori Forum» di Bloomberg, mentre domani mattina il Wef gli aprirà la sala plenaria, di solito riservata ai capi di Stato e di governo.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE - PREVISIONI SULLE ASPETTATIVE DI VITA
Satya Nadella, da dieci anni Ceo di Microsoft, importante investitore di OpenAI, sostiene che «l’AI è magica» e la paragona all’effetto che hanno avuto i pc sulla nostra vita: è «un cambio di paradigma». Per il fondatore Bill Gates, l’AI rappresenta «il maggior avanzamento per la produttività della nostra epoca». Il presidente e ceo di Ibm, Arvind Krishna, è drastico: «Un’azienda che abbraccia l’AI sarà molto più produttiva, una che non lo fa potrebbe ritrovarsi senza un lavoro.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE - PREVISIONI
L’AI si muove dieci volte più velocemente di qualsiasi tecnologia del passato». Vedi l’avvento dei semiconduttori o quello di Internet. Cristiano Amon, presidente e ceo di Qualcomm dice che «l’AI è come l’elettricità, una rivoluzione», che ora richiede «una cornice regolamentare, norme per la protezione della proprietà intellettuale e l’apertura degli eco-sistemi».
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Negli Emirati Arabi Uniti sono consapevoli dell’importanza del tema al punto da avere un ministro per l’intelligenza artificiale, l’economia digitale e il lavoro da remoto, ruolo ricoperto da Omar bin Sultan al-Olama. […]
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