Marco Antonellis per Dagospia
Anche stavolta hanno pesato i veti incrociati tra i partiti che hanno impedito di procedere alle nomine, quelle di reti e TG. Insomma, sì e ripetuta la stessa situazione kafkiana delle scorse settimane, senza trovare, nemmeno stavolta la quadra tra i due principali partiti di maggioranza (ed anche in questo caso fino alla giornata di ieri sembrava si dovesse procedere, anche se solo con le Reti e senza Tg; le nomine erano state messe ufficialmente all'ordine del giorno del Cda).
Lo scoglio continua ad essere la direzione del Tg3. Il M5S ha fatto sapere al Pd che è pronto a sostenere chiunque altro al tg3, incluso Di Bella, ma Zingaretti non ne vuole sapere di mollare Orfeo (i più maligni pensano che in questo modo il Pd punti ad accontentare Italia Viva). Ore di fibrillazione dunque. Salini, secondo fonti politiche, avrebbe persino minacciato le dimissioni, indispettito per le rigidità dei partiti. L'unica nomina che potrebbe essere fatta a questo punto è quella di Angelo Teodoli al coordinamento generi del nuovo piano industriale. Ma anche in questo caso il condizionale è d'obbligo.
C'è chi sostiene che il Cv sia stato consegnato fuori tempo massimo ai consiglieri. Questa comunque è l'intenzione di Salini, per far partire il Piano industriale perchè in questa fase transitoria verso l’attivazione delle Direzioni di genere, ci sarà un’attività preparatoria che va svolta, appunto, dalla Direzione di coordinamento dei generi assieme al Marketing, al Cfo e alla Direzione dei palinsesti. Assieme alla nomina di Teodoli partirà anche la Macrostruttura, dove saranno inserite le nuove direzioni di genere che diventeranno anche il centro del processo di cambiamento del Piano industriale, che prevede il contenuto al centro.
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