Barbara Costa per Dagospia
“Con Sophie-AI, io me ne vado in pensione!”. L’ha dichiarato al "Washington Post" Sophie Dee, ma già lo aveva accennato al "New York Post", e se due tali giornaloni sono andati a chiederle lumi, è perché Sophie Dee è una pornostar con 20 anni di carriera alle spalle (in realtà sono 15, dal 2014 al 2019 è stata in porno ritiro, per poi ripensarci) ma più perché Sophie Dee è stata nel porno tra le prime a crearsi un alter ego AI, e a sfruttarlo appieno.
E dunque, davvero l’AI ci libererà delle pornostar in carne e ossa? Nemmeno per idea. Sophie Dee però non ci sta prendendo in giro, lei svela verità scomode: non è vero che fare porno in autonomia, su OnlyFans, sia una favola. No. La realtà è che stare a pornare su quella piattaforma “è stancante e snervante”. Sophie Dee, lei ha i titoli per affermarlo, lei è sbarcata su OF quando OF nessuno lo conosceva, e per molto tempo OF è stata la sua entrata laterale, la sua occupazione part-time dopo i porno sui set.
E Sophie Dee su OF incamera cifre paradossali, +350mila dollari al mese (cifra da lei divulgata ai media, e nel 2019), e questo perché Sophie è una celebrità sui social, ha 13 milioni di followers su Instagram, dove posta materiale vagliato e pulito, per followers affatto dormienti. Sophie è stata veloce a dotarsi di una sua Sophie-AI col suggestivo scopo “di rendermi immortale”, ma più in concreto per affidare al cervello di un’intelligenza artificiale ogni ingrato e celato compito che essere una sex-star social comporta.
Sophie-AI libera la reale Sophie “dalla routine faticosa del lavoro online, è Sophie-AI che chatta per me con i fan. È Sophie-AI che mi promuove sui social. È Sophie-AI che gestisce le barbose questioni tecniche. È Sophie-AI che crea le mie foto, e i video, ed è Sophie-AI che fa selfie dove io appaio più giovane e con zero imperfezioni. È più brava di me”.
Con un doppio digitale in AI che non fa tutto ma quasi al posto tuo e che, a differenza di te, “non fa casini, non è mai stanco, non sta mai male, non brontola, e non va mai in vacanza”, la Sophie Dee reale, che cavolo fa? Gestisce e si gode il patrimonio immobiliare e finanziario che in anni di porno, e con più di mille porno girati, ha messo su. Se Sophie-AI è una porno imprenditrice digitale, Sophie Dee è una pornostar neo40enne che ha trovato nel porno la via d’uscita alla povertà più nera.
Sophie Dee se ne vanta, di aver speso molto più dei dichiarati “60 mila dollari” in chirurgia estetica che l’ha resa e la rende la p*sserona che paghi su OF per "stare" con lei. Se Sophie-AI è artificiale, in Sophie Dee nulla è naturale, lei ha sfruttato quasi all’eccesso il trend del porno che pagava bei soldoni alle attrici dal corpo bombastico, ben prima che le Kardashian ci alterassero il gusto con le loro forme tirate e gonfiate.
Sophie Dee è nata in un paese del Galles poverissimo, in una casa popolare, vivendo di sussidi: “Potevamo permetterci di bere Coca Cola solo al compleanno”. Finita la scuola, ha fatto la barista, la rappresentante porta a porta, la commessa, fino a che ha capito che non erano i suoi occhioni blu, ma le sue tette, grosse (seppur non come gliele ha poi gonfiate il chirurgo) e nude, a farla svoltare.
Per anni Sophie Dee si è spogliata, sui giornali e negli strip club, fino a che è approdata al porno: “La mia prima scena è stato un duo etero. Semplicissimo. Non è mai uscito!”. Il successo il più succoso è arrivato “con i lesbo tra tettone”, e definitivamente “col mio c*lo duttile! Hai per caso visto uno dei miei "Ass Parade"?
Sophie fin da subito se ne è fregata del giudizio altrui, “cosa vuoi che ne sappia, chi abita nel mio paesello del Galles, di me, di come si fa il mio lavoro? Io lì ci torno una volta l’anno, a trovare i miei. Non cambia mai niente, i miei amici, con chi uscivo, chi è rimasto lì ha un lavoro da nulla, e una vita noiosissima, l’unica svolta per loro è fare figli. E giocare alle sale bingo”. Sophie Dee figli non ne vuole, concepisce soltanto unioni aperte, parla esclusivamente con l’accento americano, e coi soldi del porno ha comprato villone, tra Los Angeles e Las Vegas, e ne ha una, a Las Vegas, occupata da “gatti e cani che raccolgo per strada, e di cui mi prendo cura”. Altri soldi li “ho investiti, in azioni, obbligazioni, in una mia pensione”.
A una così, ma che vuoi che importi di chi sui social la depreca, le ricorda “i peni con cui hai a che fare, la tua bancarotta morale”, e “ti aspetta l’Inferno”, ma che vuoi che gliene importi, degli stessi che, rimasti al suo paesino natio, sui social la seguono, la sfottono, lei che la conosce benissimo, la loro miseria, educativa, e nei fatti? Conta chi ti sapeva “disgraziata e bruttina”, da piccola, o chi ora da tutto il mondo sbava e paga per te? I milionari effettivi, di soldi e di follower, come Sophie Dee, se ne sbattono dei post critici.
E, dal canto suo, Sophie-AI, non ha sentimenti. I social non rendono tutti uguali, incrementano e allo stremo le differenze. Di chi ce la fa, e di chi no. Sophie Dee ce l’ha fatta, nel porno, e col porno vero, continua: “Sophie-AI è una esternalizzazione di ciò che facevo e non mi va più di fare. Ma quando io col porno smetterò sul serio, non lascerò i miei fan. Non li lascerò neppure quando morirò. Le AI ricreeranno generazioni di Sophie Dee, all’infinito”.
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