Estratto del libro "Delirium Tremens" di Cristiana Lauro (Edizioni Estemporanee) pubblicato da Dagospia
Secondo alcuni studi - se ricordassi il nome dell’autore andrei ad attenderlo sotto casa - le donne assumerebbero alcol per motivazioni meramente sociali e, siccome l’alcol è una brutta bestia, rischiano di cadere in quella terribile piaga dell’Occidente Cristiano che si chiama alcolismo, solo per sganciare un freno a mano tirato.
In buona sostanza le donne consumano alcol per disinibirsi, per concedere le proprie grazie con disinvoltura, per fare sesso senza pensare alle bomboniere, per darla a cani e porci a fondo perduto. Insomma le donne bevono a scòpo di scopo.
Tutte sciocchezze! Maschi e femmine bevono per le stesse ragioni e, voglio sperare, perché in Italia il vino è veramente buono. Certo, a chi non è capitato di esagerare, ammettiamolo. Però col tempo si riconosce la misura e si impara a tornare a casa con le proprie gambe sapendo che la terra gira, però molto lentamente tant’è che non ci facciamo caso. Quindi se nel tratto di strada che va dal ristorante a casa vostra vi passa davanti la luna tre volte senza salutare, siete sicuramente ubriachi.
Donne, se siete inclini ad alzare il gomito, datevi una regolata e provate a seguire questi suggerimenti testati sul campo:
REGGETE L’ALCOL?
E’ sufficiente una birra Corona a farvi vedere gli elefantini rosa? Cambiate ramo, l’alcol non fa per voi. All’estremo opposto se dopo mezza bottiglia di Vodka siete ancora in grado di ripetere la cantilena della trasferta a Trento dei trentatré trentini trotterellanti (sai che impresa, stavano già in zona), offritevi a uno specialista di materie plastiche che potrà capire di che materiale è fatto il vostro fegato. L’organo potrebbe tornare buono anche poter bonificare il Golfo del Messico dopo l’esplosione di una piattaforma petrolifera.
Le cause - a voler analizzare - sono come sempre riconducibili all’infanzia e, probabilmente, a quei dannati Boeri incartati di rosso vicino alle casse di tutti bar latteria e delle bocciofile vicino a casa. Si vinceva facile, si vinceva troppo, a distanza di tempo ora possiamo dirlo. Con un solo Boero, gravido di alcol, se ne vincevano cinque e a multipli di cinque si fa presto a fare i conti e a confrontare i risultati con quelli delle transaminasi. Un pessimo imprinting per fegato e psiche. Ecco perché il governo li ha fatti sparire.
SOCIALITA’
L’alcol abbatte le barriere, disinibisce e, soprattutto, amplifica le caratteristiche della nostra personalità. Quindi se dopo due bicchieri cominciate a offrirla a cani e porci è certamente colpa dell’alcol, ma eravate un po’ zoccole anche prima.
Prevedete inoltre che i toni da ebbri si possono alzare ed è un attimo che una carezza diventi una pacca, il complimento un doppio senso e che una semplice divergenza di opinioni si trasformi in una minaccia di querela se non in un cazzotto sul mento. Ricordate inoltre che dire sempre le cose in faccia è un talento sopravvalutato e l’alcol in questo non aiuta.
SESSO
Fate sempre in modo che lui beva meno di voi visto che deve guidare e, una volta giunti a casa, fare del suo meglio per il vostro benessere. Ricordate inoltre che l’alcol oltre a renderci più disponibili, migliora tantissimo la percezione estetica del prossimo ma è una condizione temporanea, proprio come la sbornia. Quindi attenzione perché tutti abbiamo commesso errori nella vita, però un conto è avere scheletri nell’armadio, altro è ritrovarseli dentro al letto la mattina seguente.
ELETTRONICA DI CONSUMO
Se dopo una certa ora e qualche bicchiere di vino non avete raccattato niente di meglio per chiudere la serata, spegnete smartphone e tablet e contate fino a cento prima di telefonare chattare, twittare e via dicendo (nel dubbio ripetete come esercizio di verifica la cantilena dei trentatré trentini). Da ebbri si scrive male, si eccede nelle dichiarazioni, nel buonismo strappacuore, si sparano minchiate e “progetti del grappino” che con un solo click possono raggiungere la persona sbagliata e una volta che la frittata è fatta c’è poco da recuperare: l’elettronica di consumo vi saluta col gesto dell’ombrello e vi lascia l’intera gatta da pelare.
EFFETTI COLLATERALI
Il cocktail parasbronza più diffuso prima di coricarsi è un mischione di bustine analgesiche/antinfiammatorie e gastroprotettori sciolti in mezza bottiglia d’acqua da consumare un po’ per volta nei ripetuti risvegli durante la notte quando, con una palude in bocca, vi assale il dubbio di aver bevuto tutte insieme le Valli di Comacchio. In alternativa, la mattina seguente, prima di chiamare una squadra bonifiche per sistemare quella brutta faccenda della melma nel cavo orale, potete provare con un gigante del bere miscelato: un bel bicchierone di Bloody Mary. Pare che funzioni in casi di over drinking. Ma, ovviamente, lo dicono gli altri.
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