DALLA SPAGNA ALL'ITALIA, IL MONDO GAIO E' IMPAZZITO PER LA SERIE EROTICA DEL MOMENTO DI NETFLIX, “INGANNO”, CON MONICA GUERRITORE CHE, A 66 ANNI, SI ESIBISCE IN SCENE DI SESSO SENZA TRUCCHI COL FUSTO GIACOMO GIANNIOTTI, 35 ANNI, E RECITA FRASI DEL TIPO “PRIMA DI MORIRE DI DISILLUSIONI PREFERISCO L’INGANNO DELLA VITA”? - MENO TRASH DEL PREVISTO, MA CAMP COME RICHIEDE LA SERIALITÀ PSEUDO-EROTICO DI NETFLIX, È RISOLTO IN MANIERA ELEGANTE DA PAPPI CORSICATO, CHE APPRODA ALLA SOAP OPERA MODERNA SENZA PERDERE LE QUALITÀ DEI SUOI PRIMI FILM, ANCHE SE NON RIESCE A ESPRIMERE IL CAMP CAFONE ALLA TARALLO DEI TEMPI D’ORO - "INGANNO" OFFRE ALLA GUERRITORE UNA SERIE DA PROTAGONISTA DOVE TORNA A ESIBIRSI NEL NUDO SENZA AVERE LAVIA A CONTROLLARLA SUL SET… - VIDEO

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Marco Giusti per Dagospia

 

monica guerritore giacomo giannotti inganno monica guerritore giacomo giannotti inganno

Che vediamo stasera? Beh. Potevo non vedermi la serie erotica del momento di Netflix, “Inganno”, in spagnolo “Engano”, in inglese “Deceitful Love”, la serie dove la Monica Guerritore di “Scandalosa Gilda”, “Fotografando Patrizia”, a 66 anni, che avevamo lasciato come mamma di Totti-Castellitto in “Speravo de morì prima” e ex-moglie di Verdone in “Vita da Carlo”, si esibisce in scene di sesso senza trucchi col fusto Giacomo Gianniotti, 35 anni, già visto (e scordato) nei due ultimi “Diabolik” e recita frasi del tipo “Prima di morire di disillusioni preferisco l’inganno della vita”.

 

denise capezza monica guerritore inganno denise capezza monica guerritore inganno

Scritta da ben quattro sceneggiatori, Teresa Ciabatti, Eleonora Cimpanelli, Flaminia Grassi, Michele Straniero (conosco solo la Ciabatti), ma tratta dalla serie inglese del 2019 “Gold Digger” creata da Marnie Dickens, e interpretata da Julia Ormond e Ben Barnes, è stata affidata a Pappi Corsicato, enfant prodige sub-almodovariano ai tempi della nuova scuola napoletana, che penso mai in vita sua ha raggiunto un pubblico così vasto. Perché, alla faccia di Moretti, “Inganno”, controllate su Twitter/X, è stato davvero visto e commentato in tutto il mondo.

 

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Leggo che ha perso, nella versione italiana, tutta la complessità della serie originale, che sviluppava più a fondo temi come la violenza domestica, e l’ambiguità del protagonista, ma ha dalla sua l’ambientazione sulla costiera amalfitana ripresa da un regista napoletano che almeno la conosce bene (troppi droni, però) e la forza della sua protagonista, Monica Guerritore come la ricca maliarda Gabriella, proprietaria di un albergone sulla costiera che si invaghisce, malgrado i figli la mettano sull’avviso, del bel tomo Elia interpretato sempre in mutande (e anche senza) da Giacomo Gianniotti.

 

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La verità è che lei se ne frega altamente se è un sola o no. Va al sodo subito. E non ha bisogno come Demi Moore in “The Substance” di diventare più giovane. Quindi se lo tromba e via.

 

Meno trash del previsto, ma giustamente camp come richiede la storia e la serialità pseudo-erotico di Netflix, è risolto in maniera piuttosto elegante da Corsicato, che finalmente approda alla soap opera moderna senza perdere le qualità dei suoi primi film, anche se non riesce a esprimere il camp cafone alla Tarallo dei tempi d’oro che tutti abbiamo amato.

 

Ma offre a Monica Guerritore qualcosa in più di una ospitata da Lilli Gruber, una serie da protagonista a 66 anni dove torna a esibirsi in scene di nudo senza avere Lavia a controllarla sul set. Il suo vecchio pubblico di fan non può che apprezzare.

occupied city occupied city

 

Occhio che su Mubi hanno appena inserito, e spero, che abbiano messo i sottotitoli italiani perché la versione inglese è un po’ faticosa, il bellissimo “Occupied City”, incredibile film di quattro ore sull'occupazione nazista di Amsterdam scrupolosamente ricostruita da Steve McQueen, che da qualche anno vive a Amsterdam.

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 Al tempo stesso ci mostra, in una sorta di percorso parallelo, la realtà della città di oggi, dalla pandemia alla guerra d'Ucraina, tutti i luoghi dove si svolsero le vite dei protagonisti per lo più ebrei che le hanno vissute, finendo quasi sempre uccisi nei campi di concentramento tedeschi. Le loro mosse per salvarsi, i sogni, i tradimenti. Non è il ritratto solo di una città, ma di un intero continente che ha molto da farsi perdonare.

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