STREAMING DA PRENDERE SUL SERIO – DISNEY+ OFFRE TUTTO QUELLO CHE DOVEVA OFFRIRE E ANCHE DI PIÙ; IL PROBLEMA, SEMMAI, SONO QUELLI CHE SI FERMANO ALLA HOMEPAGE E NON VANNO OLTRE – L’OFFERTA È LIMITATA PROPRIO COME LO ERA QUELLA DI NETFLIX AL SUO ARRIVO IN ITALIA. MOLTI TITOLI SONO ANCORA SOTTO CONTRATTO ALTROVE E CI VORRÀ UN PO’ DI TEMPO – CONSIGLIO: GUARDATE LA LA SERIE ANIMATA “RICREAZIONE” – VIDEO

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Gianmaria Tammaro per Dagospia

 

 

Gli italiani sono un popolo straordinario: pronti a passare dall’esaltazione alla delusione nel giro di poche ore. O, per dirla con il nuovo metro di misura di questa quarantena, nel giro di poche live Instagram. Fino al 23 marzo era tutto un proliferare di “evviva, domani arriva Disney+!”, “finalmente”, “ora so che cosa fare”; e nel giro di ventiquattro ore, sono comparsi i primi critici della patria: dov’è questo film, dov’è quest’altro film; io mi ero abbonato per questo, e invece.

 

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Sorvoliamo – e sorvoliamo, davvero – su quelli che volevano l’abbonamento gratis per famiglia e bambini “perché siamo in emergenza”, e andiamo dritti al punto: Disney+ com’è? Il suo archivio è veramente così deludente, oppure abbiamo trovato il difensore della nostra curiosità, il salvatore dalla noia della domenica eterna?

 

the mandalorian 2 the mandalorian 2

Risposta breve e diplomatica: dipende dai punti di vista. Risposta un po’ più lunga e meno diplomatica: per 60/70 euro all’anno, Disney+ offre tutto quello che doveva offrire e anche di più; il problema, semmai, sono quelli che si fermano alla homepage e non vanno oltre, che non usano “cerca” e che non hanno la minima idea di che cosa vogliano vedere.

RICREAZIONE DISNEY RICREAZIONE DISNEY

 

L’offerta di Disney+ (quella di contenuti, non quella economica) è limitata proprio come era limitata l’offerta di Netflix al suo arrivo in Italia. Molti titoli sono ancora sotto contratto altrove, e ci vorrà un po’ di tempo prima che succitati classici possano tornare a casa. Ma ci sono anche straordinarie perle e straordinarie chicche (come “Ricreazione”, una delle serie animate più belle che siano mai state fatte); ci sono decine di film, centinaia di episodi di diverse serie (e non fermatevi al genere; provate tutto, provate qualunque cosa).

 

bob chapek bob chapek the mandalorian. the mandalorian.

Non basta? Davvero? Va bene, va bene: forse Disney ha scelto male le sue carte e si è mossa troppo lentamente. La puntata mandata in onda su Italia1 di “The Mandalorian” – “impreziosito nella sua versione italiana da uno speciale cameo di doppiaggio di Fabio Rovazzi”, diceva il comunicato stampa – non ha attirato l’attenzione di molte persone, e anzi ha fatto più confusione che altro: alcuni sono convinti che la serie di punta di Disney+ sarà su Mediaset ogni domenica (e invece no, ci dispiace).

 

the mandalorian the mandalorian RICREAZIONE DISNEY RICREAZIONE DISNEY

Dobbiamo accontentarci di quello che abbiamo. E che cosa abbiamo? Centinaia e centinaia di ore tra serie tv, film, animazione, documentari (ehilà, c’è anche National Geographic!), di blockbuster, di successi intramontabili, di titoli strappalacrime per – perdonataci la volgarità di fare i conti in tasca all’abbonato medio – 7 euro (6, se siete stati abbastanza lungimiranti da abbonarvi nei giorni scorsi) al mese. 70 all’anno.

 

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È vantaggioso? Sì. Soprattutto se avete bambini in casa e la vostra scorta di cose da fargli vedere stava cominciando a scarseggiare. Ma allora, ecco, Disney+ è una piattaforma solo per bambini? Assolutamente no. E il già citato “The Mandalorian” (guardatelo in lingua originale, Werner Herzog vi guarda) ne è una prova.

 

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Certo, non è Hulu, ma probabilmente Hulu non arriverà mai in Italia: i suoi contenuti sono divisi tra Fox e Sky, e chissà, anche lì, quando scadranno i vari contratti. Disney+, oggi, è la novità. Ha meno cose di Netflix (e figurarsi), può rivaleggiare tranquillamente con Amazon Prime Video (anche se sui classici deve recuperare terreno), batte a mani basse Apple tv+, e si piazza tra i prezzi più competitivi ed economici. Fa il suo lavoro, e cioè tenerci impegnati nelle lunghe giornate che ancora c’aspettano.

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