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Estratto dell'articolo di Alba Romano per www.open.online
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Sono gli ascolti di L’Altra Italia condotto dall’ex Iena Antonino Monteleone il simbolo delle difficoltà della Rai. Quantomeno per quel che concerne gli ascolti, che giovedì sera, per il programma di attualità, hanno sfiorato senza toccarla la soglia dell’1%. Per la precisione, lo 0,99% di share con 169 mila spettatori che hanno scelto di rimanere su Rai 2 in una serata dove le alternative non mancavano, da Piazzapulita su La7 a Dritto e Rovescio su Rete 4.
Cifra da sconto al supermercato che dà lo spunto per analizzare quello che Repubblica e La Stampa definiscono un flop di TeleMeloni. Ed effettivamente, i programmi dell’emittente nazionale non brillano dopo gli addii storici, da Amadeus a Fabio Fazio, passando per Lucia Annunziata e Flavio Insinna. Intanto, si vocifera che L’Altra Italia, che conta ben 33 puntate da 180 mila euro l’una, possa essere spostato alla seconda serata.
Reazione a Catena di Pino Insegno, programma tra i più apprezzati e riconosciuti dal pubblico, nonostante si aggiudichi ascolti intorno al 20%, fatica a smarcarsi da La Ruota della Fortuna di Gerry Scotti, in onda su Canale 5 nella stessa fascia: il preserale. Non va meglio sabato sera.
La scorsa settimana Tu si que vales ha staccato sia Chi può Batterci di Marco Liorni, sia Ballando con le Stelle. Anche Massimo Giletti, con il suo Stato delle cose fa fatica su Rai 3, vedendo il suo 4,4% di share superato da La torre di Babele in onda su La7.
Cifre basse anche per A casa di Maria Latella, che in settimana si è fermato al 3%. La nuova proposta editoriale della Rai targata Meloni evidentemente non sta scaldando il cuore degli spettatori.
l'altra italia antonino monteleone 5
Visti i risultati, le opposizioni si scagliano contro L’Altra Italia: «TeleMeloni è un disastro culturale, sociale ed economico per il Paese», rincarano i dem della Commissioni di Vigilanza Rai. E aggiungono: «L’altra Italia ha toccato il punto più basso mai raggiunto dalla rete, nonostante il conduttore sia legato da un contratto da oltre 300 mila euro».
Non sono mancate le critiche per la vicinanza di Monteleone a FdI, più volte visto agli eventi di partito: «Ha le spalle coperte», cita Repubblica. Anche il Movimento 5 Stelle fa sentire la sua per voce del capogruppo in Vigilanza Dario Carotenuto: «Vogliamo sapere adesso come impatta l’imbarazzante 0,99% del programma di Monteleone sui conti Rai: vogliamo in Vigilanza un report dettagliato per questo e per gli altri programmi di prima serata.
Esiste un tema di sostenibilità delle scelte editoriali, perché sono legate ai soldi del canone pagato da tutti gli italiani. Il più grosso fallimento degli ultimi decenni non può essere inosservato».
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