LA TORINO DEI GIUSTI – LA SCOPPIETTANTE COMMEDIA FRANCESE “UN ANNO DIFFICILE”, SCRITTA E DIRETTA DALLA DITTA ERIC TOLEDANO E OLIVIER NAKACHE, I REGISTI DI “QUASI AMICI”, RUOTA INTORNO A TEMI IMPORTANTI COME GLI ECO-MILITANTI E LE LORO BATTAGLIE - BASTA UN NIENTE PER PASSARE DALLA COMMEDIA INTELLIGENTE A QUELLA SCORREGGIONA. MA LA SCRITTURA, E GLI ATTORI, SEMBRANO SAPERSI MUOVERE BENISSIMO SUI BORDI SOTTILI DEI DUE MONDI - STREPITOSA LA PARATA DI PRESIDENTI CHE NEL DISCORSO DI CAPODANNO RICORDANO CHE QUELLO PASSATO SIA STATO DAVVERO UN ANNO DIFFICILE… - VIDEO

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Marco Giusti per Dagospia

 

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Inizia bene, parlando di cinema, il Torino Film Festival con la scoppiettante commedia francese “Un anno difficile”, scritta e diretta dalla ditta Eric Toledano e Olivier Nakache, i registi di “Quasi amici”, con Pio Marmai, Jonathan Cohen, Noémie Merlant e Mathieu Amalric, grande successo a Cannes e in Francia che verrà distribuita tra qualche giorno, il 30 novembre, anche in Italia, distribuita da I Wonder.

 

Sulla scia dei film di grande successo di Zalone, anche qui gli autori riescono a fare del cinema, anzi del cinema comico, ruotando attorno a temi importanti come gli eco-militanti e le loro battaglie contro il consumismo e i cambiamenti climatici.

 

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Ai nostri due protagonisti, una coppia di ottimi attori come Pio Marmai e Jonathan Cohen che funzionano proprio alla Bud e Terence, cialtrone e ansioso il primo, più sentimentale ma autodistruttivo il secondo, sommersi entrambi dai debiti, dalla logica del prestito che non sai come restituire, dalle famiglie che non vogliono più sentire parlare di loro, non resta tanto in mano da giocare.

 

Senza casa, senza più famiglia, si affidano a una sorta di malandrino alla Gassman, un favoloso Mathieu Amalric, che promette loro l’azzeramento del debito con lo stato, ma che è poi il primo affetto dalla malattia del gioco e del perdersi tutto quello che ha, regolarmente.

 

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Il duo di amici finisce in un combattivo gruppo  ecologista-ecomilitante, prendendo il nome di battaglia di Pulcino e Lexotan, un po’ per seguire la bella leader, Noémie Merlant, bravissima, un po’ perché certe azioni possono rivelarsi un affare per Pulcino, che rivende mobili e antichità donati gratis ai militanti.

 

Ovviamente basta un niente per passare dalla commedia intelligente a quella scorreggiona. Ma la scrittura di Toledano e Nakache, e gli attori, sembrano sapersi muovere benissimo anche sui bordi sottili dei due mondi senza cadere mai nell’ovvietà. Strepitosa la parata di presidenti francese che nel discorso di Capodanno al paese ricorda che quello passato sia stato davvero un anno difficile. In sala dal 30 novembre.

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