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Gli osservatori europei dell’Ebu di Ginevra, il più grande Broadcasting del mondo, gridano al miracolo. Numeri in assoluta controtendenza a San Marino, la Televisione del Titano con partecipazione Rai al cinquanta per cento. Mentre Matteo Renzi è sul punto di realizzare l'obiettivo del ventennio berlusconiano, cioè regalare a Mediaset il monopolio della pubblicità televisiva, utilizzando il canone in bolletta come merce di scambio per la Rai, il mercato non accenna a riprendersi.
Unica eccezione nel panorama è la Radiotelevisione di Stato della Repubblica del Titano che realizza una performance del contrattualizzato pubblicitario che la porta dai 467,224,31 euro del 2012 a1 1.643.281,70 euro del 2015. Percentuali da record.
La Televisione del Titano a fine 2012 era a fine corsa. Un passivo devastante, la rottura con il Governo e il Parlamento sammarinese, tanto da essere oggetto a marzo 2012 di un ordine del giorno parlamentare firmato da maggioranza e opposizione che chiedeva sostanzialmente le dimissioni di Carmen Lasorella, a quei tempi direttore generale, dopo la molto discussa esperienza della sede Rai di Berlino. I palinsesti riempiti con sue vecchie interviste Rai, solo per fare un esempio. A suo merito l’accesso in tutta Europa grazie alla piattaforma Sky, costi rigorosamente a carico del Titano.
Nell’ottobre 2012, la Rai sostituiva Carmen con Carlo Romeo, che aveva già diretto le Sedi Rai della Valle d'Aosta e dell’Emilia-Romagna e poi per dodici anni il Segretariato Sociale di Viale Mazzini. Personaggio scomodo, notoriamente malvisto dall’allora potentissimo partito Rai, Romeo rappresenta a Viale Mazzini l’unico caso di dirigente proveniente dall'area pannelliana. Entrato in Rai all’epoca della Moratti, dopo una lunga esperienza giornalistica a Teleroma 56, emittente storica della Capitale.
Noto in azienda per il pessimo carattere - leggendarie per il numero dei decibel le riunioni con il direttore Guido Paglia da cui il Segretariato dipendeva -, la caparbietà con cui gestiva situazioni di start up o di risistemazione di realtà sfasciate, passa in azienda per uno che risolve problemi. Abituato a lavorare sugli scarti o sui danni provocati da altri, Romeo, che del sociale dopo dodici anni era sufficientemente saturo, accetta nel 2012 l’incarico sul Titano e mantiene l'impegno anche quando il passivo dichiarato di 250 mila euro circa si rivelerà, dopo qualche mese a chiusura di bilancio, essere di ben oltre il doppio.
Il risultato è che, in tre anni, dai -660 mila euro di passivo del 2012 (su un budget di circa 5 milioni di euro) Rtv ha chiuso con un +5 mila euro il bilancio 2015, il tutto senza licenziare ma anzi creando posti di lavoro, riducendo sensibilmente i costi e investendo sul prodotto, portando a San Marino nomi come Baudo, Mieli, Costanzo, Cucci e Onder.
La Rai sembra essersi accorta che questa piccola consociata può risultare una risorsa in più sulla propria offerta e, da un paio di anni, dopo un ventennio di disinteresse quando non di vero e proprio boicottaggio, la collaborazione con le Teche, Rai Pubblicità per i top events, RaiWay e diverse altre direzioni Rai è diventata - dopo una fase di prudentissimo studio - sempre più concreta.