Lorenzo De Cicco per “La Repubblica” - Estratti
gli scazzi tra meloni e salvini by rolli il giornalone la stampa
Da Italia Viva confermano l’approccio: importanti dirigenti di FdI «ci hanno chiamato per tutto agosto, volevano un incontro per parlare di Rai». Ma i renziani, tornati dopo le Europee all’alveare del campo largo, avrebbero risposto picche: le truppe dell’ex premier ed ex segretario del Pd non giocheranno di sponda con la destra sui vertici della tv di Stato.
Per Giorgia Meloni è diventato uno dei principali grattacapi post-villeggiatura brindisina. Perché tra dieci giorni esatti, il 12 settembre, Camera e Senato sono stati convocati per votare nel pallottoliere dell’Aula i nuovi membri del Cda di viale Mazzini, che è scaduto a maggio.
GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI BY EDOARDO BARALDI
La settimana successiva dovrebbe riunirsi la commissione di Vigilanza per confermare la presidente, che i meloniani hanno accordato a Forza Italia, nella figura di Simona Agnes, pupilla di Gianni Letta. Ma per portare a dama la ratifica, i numeri della maggioranza non bastano: da regolamenti parlamentari mancano 4 voti.
Uno, FdI è convinta di averlo già strappato: è l’esponente della Svp. Ma mancano ancora 3 tessere, per chiudere il puzzle. E la mossa del Pd, che ha chiesto alle opposizioni di disertare la seduta, per evitare scherzi nel segreto dell’urna, chiude la porta anche ad accordi sottobanco. Ne servirebbe uno alla luce del sole.
giorgia meloni antonio tajani matteo salvini
Ma con chi? A Palazzo Chigi si erano convinti che Matteo Renzi avrebbe dato una mano, con le sue due parlamentari in Vigilanza, cioè l’ex ministra Maria Elena Boschi e Dafne Musolino, ex deluchiana, nel senso di Cateno De Luca. Ma l’ex Rottamatore, che dopo il 9 giugno ha rotto col centrismo e lavora per tornare nel centrosinistra, ha fatto capire che non se ne parla.
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A Chigi sfogliano allora la margherita, ma i petali che restano in mano ai fedelissimi della premier sono pochini. C’è chi confida in Mariastella Gelmini, l’ex berlusconiana traslocata in Azione. Da mesi si rincorrono le voci sul suo possibile ritorno in Forza Italia, che però il giro del segretario Antonio Tajani non vede di buon occhio, soprattutto in Lombardia dove Gelmini ha ancora consenso.
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Gelmini da sola, comunque, non basta a Meloni. Ecco perché dentro FdI sperano di riuscire a riallacciare il dialogo coi 5S, che però tutto vogliono tranne che passare per poltronari. Dunque la trattativa è in salita. E a via della Scrofa non escludono che Agnes possa essere cassata in Vigilanza, senza dunque poter accedere alle deleghe, che rimarrebbero tutte nel forziere dell’ad in pectore, Giampaolo Rossi, il gran visir del melonismo catodico.
L’altra spina per la premier è al solito la Lega, che ancora preme per uno dei “top jobs” della Rai. Gli uomini di Matteo Salvini continuano a chiedere il posto di direttore generale, che però FdI non ha alcuna intenzione di concedere, «perché la Lega ha già avuto parecchio nelle altre partecipate ».
Pure le altre richieste dei lumbard sembrano destinate a sfumare: dal Tgr, che lascerà Alessandro Casarin per traslocare probabilmente nel Cda in quota Carroccio, a Rai Sport dove andrà in pensione Iacopo Volpi, apprezzato da FI, agli Approfondimenti nelle mani del Fratello Paolo Corsini, che pare inamovibile.
giorgia meloni e matteo salvini alla camera
Per la premier, i groppi da scogliere sono tanti. Ma vanno sciolti in fretta. In maggioranza, ieri c’era chi ipotizzava un’accelerazione sulla Rai, con le nomine di Rossi e Agnes già nel Cdm di domani, ma da FdI più d’uno frena. «Ma sul voto in Parlamento del 12 settembre non ci saranno rinvii».
GLI APPUNTI DI GIORGIA MELONI - TELEMELONI simona agnes matteo piantedosi (3) simona agnes gianni letta (2) matteo salvini e giorgia meloni temptation island meme by emiliano carli LA DERIVA ORBANIANA DELLA RAI - LA SCHEDA DEL PD L ISOLA DEI PATRIOTI - VIGNETTA BY ROLLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA