Venezia. 5 è il numero perfetto di Igort
Marco Giusti per Dagospia
Arrivano i film italiani. Un bel titolo, un bel manifesto come ai vecchi tempi, un grande protagonista con naso adunco, un regista esordiente star del fumetto, il direttore della fotografia di Dogman, Napoli come in tutti i film italiani quest’anno a Venezia, ovvio che questo 5 è il numero perfetto diretto da Igor Tuveri detto Igort e interpretato da un Toni Servillo sempre in scena affiancato da Carlo Buccirosso e Valeria Golino, che apre Le Giornate degli Autori, si presentasse come un film di grandi e giuste attese e promesse.
il manifesto di 5 e' il numero perfetto
In gran parte mantenute, diciamolo subito, perché l’impianto visivo del film, tra la fotografia di Nikolaj Bruel e le trovate grafiche e scenografiche di Igort, è folgorante, l’interpretazione di Toni Servillo con tutta la sua narrazione alla Sin City e i duetti con Carlo Buccirosso spettacolare, gran parte delle battute (“Ho vissuto i miei giorni come se si beve un liquore troppo forte. Lo butti giù, ma non sai veramente che gusto avesse”) notevoli.
toni servillo in 5 e' il numero perfetto 2
Per non parlare delle apparizioni di attori minori eccellenti, da Gigio Morra a Nello Mascia al nasuto Vincenzo Nemolato. E dire che abbiamo aspettato quasi vent’anni per vedere questo film. Perché è dal 2000 e qualcosa che qualche produttore, perfino Marco Muller, cerca di metterlo in scena con registi diversi, si va da Johnnie To a Egidio Eronico, e con idee di cinema diverse.
Oggi finalmente, grazie anche al successo di film napoletani con guappi vecchi e nuovi come Gomorra e Ammore e malavita, lo dirige lo stesso Igort, che da bravo fumettaro sa cosa vuole farci vedere, ma ha qualche problema da autore di opera prima. E, soprattutto, è troppo legato al suo testo, che è appunto un fumetto e non la sceneggiatura di un film.
5 e' il numero perfetto graphic novel
Così il film, un revenge movie ambientato nel 1972 con un vecchio killer, Peppino Lo Cicero, Servillo, che si vendica della morte del figlio prendendosela con due bande rivali aiutato dal vecchio socio Totò ’o Macellaro, Buccirosso, e da una vecchia fiamma, Golino, parte benissimo tra impatto visivo e presentazione dei personaggi, ma a un certo punto si incarta un po’, perdendo di interesse, proprio quando eravamo preparati a un crescendo.
toni servillo in 5 e' il numero perfetto 1
Giocando un po’ col fumetto un po’ col cinema di genere, c’è perfino una spettacolare scena con Peppino che va al cinema Gioiello a vedere 5 dita di violenza, ci saremmo aspettati un controllo maggiore della storia e una evoluzione in senso di dramma e azione. Non un raffreddamento. Come ci saremmo aspettati, una volta messa in campo la coppia Totò e Peppino, un giusto sviluppo comico del duo Buccirosso-Servillo, che sono meravigliosi assieme. Anche così, lo posso sottoscrivere, il film mi piace parecchio, perché almeno prende una strada del tutto nuovo rispetto al camorra-movie dei nostri giorni e rimane un piacere per gli occhi e per le orecchie sentire attori di questo calibro.
Ma un controllo maggiore della storia, forse qualche piccolo tradimento rispetto al fumetto, una musica più anni ’70, ne avrebbero fatto un film davvero superiore rispetto alla media. In sala dal 29 settembre. Occhio a Vincenzo Nemolato, il mago fetente, attore di teatro della compagnia di Servillo. E ricordatevi: “La vita è terribile e il bello è che tiene pure il senso dell’umorismo”. In sala da oggi.
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