LA VENEZIA DEI GIUSTI – IL LEONE D’ORO A LAURA POITRAS PER “ALL THE BEAUTY AND THE BLOODSHED” È STATO ACCOLTO IERI SERA NEL GELO DA PRESENTI E CRITICI CHE NON HANNO CAPITO IL DOCUMENTARIO DI DENUNCIA - COME NON HANNO DAVVERO CAPITO FINO IN FONDO L’IMPORTANZA E LA PERFEZIONE DI “BONES AND ALL” DI LUCA GUADAGNINO, VISTO COME “FILM SENZA CUORE, UN PO’ FREDDO”. GUADAGNINO È TRA I POCHISSIMI REGISTI, NON SOLO ITALIANI, COMPLETAMENTE AL SERVIZIO DEL SUO FILM…"

-

Condividi questo articolo


laura poitras laura poitras

Marco Giusti per Dagospia

 

Qualcosa si muove nel cinema e nel cinema italiano? Chissà. Il Leone d’Oro a Laura Poitras per “All the Beauty and the Bloodshed”, che uscirà da noi distribuito da I Wonder, un Leone d’Oro importante per una documentarista che ha già vinto un Oscar e un Pulitzer per “Citizenfour”, è stato accolto ieri sera nel gelo da critici e presenti. Credo che nessuno se lo aspettasse, anche se sui siti esteri era data tra i favoriti. Del resto la notizia della sua possibile vittoria non era trapelata perché i twittaroli non l’avevano riconosciuta al suo ritorno al Lido.

 

Un po’ diverso il caso di Alice Diop e della sua opera prima di fiction, “Saint Omer”, che si vedrà a Roma, al Festival di Villa Medici, segnatevelo dai, giovedi 15 settembre alle 18 nel Grand Salon, ma che io avrei preferito la sera nel piazzale al posto di “Les enfants des autres” di Rebecca Zlotowski, previsto lo stesso giorno alle 21, o di “Padre Pio”, venerdì sera alle 21. Il caso di Alice Diop è diverso, ma non troppo, perché premia un’altra documentarista militante al suo primo film di fiction, con un film che è una sorta di saggio su un caso di infanticidio che apre le porte a un dibattito sulla maternità, sui rapporti tra le matrici culturali africane e spiritistiche e la cultura francese o europea.

Laura Poitras Laura Poitras

 

Un film difficile, ma anche molto avanzato, mentre quello della Poitras è un documentario di denuncia, con un’artista come Nan Goldin testimonial, sul caso della famiglia Sackler, legata a un farmaco terribile che dà assoluta dipendenza, ma anche legata al mondo dell’arte visto che mette soldi su soldi su musei e grandi istituzione museali. Un film bomba, insomma, che i critici italiani non hanno proprio capito.

 

LAURA POITRAS LAURA POITRAS

Come non hanno davvero capito fino in fondo l’importanza e la perfezione di “Bones and All” di Luca Guadagnino, unico italiano premiato come regista e per la sua giovane protagonista Taylor Russell, visto come film senza cuore, ho sentito proprio questa frase, un po’ freddo. Guadagnino è tra i pochissimi registi, non solo italiani,  completamente al servizio del suo film. Come lo erano i grandi registi che abbiamo più amato, da Fritz Lang a Nicholas Ray, dove non ci sono sbaffi autoriali da far vedere ai critici, ma solo pura messa in scena di un racconto con estrema onestà dove i personaggi possano esprimersi e uscire fuori nella loro realtà. Per questo Taylor Russell e Thimothée Chalamet sono fenomenali, perché possono uscire allo scoperto e mostrarsi nella loro fragilità.

 

luca guadagnino luca guadagnino

Ma quale regista oggi è al servizio di un film? Capisco che una giuria così agguerrita, ultrafemminile, ultrapolitica, gli abbia preferito film di donne altrettanto agguerrite, è il terzo anno di seguito che il Leone d’Oro è vinto da una donna, ma ne ha riconosciuto un grande valore di cinema. Puro. Di regia. E questo basta e avanza. E credo che sarà quello che andrà meglio in sala, come accadde l’anno scorso a “E’ stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino, anche se i dati degli incassi non trapeleranno per policy di Netflix.

 

Quanto al resto, è vero che c’erano troppi film modesti, messi lì per riempire il tappeto rosso, è vero che i film italiani erano troppi e non sempre troppo buoni, come è vero che la gran parte di quel che abbiamo visto lo troveremo tra un mese o due sulle piattaforme, “Blonde” (28 settembre Netflix), “Bardo” (16 dicembre Netflix), “Athena” (23 settembre, Netflix), ma è vero pure che il cinema in sé, il modo di vederlo e di usarlo sta completamente cambiando.

leone doro a all the beauty and the bloodshed leone doro a all the beauty and the bloodshed

 

luca guadagnino luca guadagnino

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…