Giampiero Mughini per Dagospia
Caro Dago, di solito non scrivo mai una riga delle cose che conosco così e così, di seconda e terza mano. Come fare a scrivere pro o contro l’ipotesi che tra Mafia e Stato ci sia stata una “trattativa” - oggetto di decine e decine di processi, alcuni dei quali continuano nel presente - senza conoscere a puntino le migliaia e migliaia e migliaia di atti processuali dove parlano magistrati d’accusa, avvocati difensori, testi pro-accusa e testi pro-difesa, gli stessi imputati? Come fare a scrivere di un tale e cruciale segmento della nostra storia civile solo perché forte della lettura dei giornali che lo rappresentano in un modo o nell’altro?
Fatto è che mi sono buttato a capofitto nella lettura di quest’ultimo libro di Pino Corrias, dal titolo “Fermate il capitano Ultimo!”. L’ho cominciato e poi mai più lasciato fino all’ultimissima pagina. E come avrei potuto fare diversamente dato che il “capitano Ultimo” è l’uomo che nel gennaio 1993 intercettò e catturò Totò Riina, lui e il suo “branco” di carabinieri che lavoravano giorno e notte e rischiavano la vita per un tozzo di pane al mese? Ed ecco che il “capitano Ultimo”, magnificamente sollecitato da Corrias, spiega a puntino come quella della “trattativa” sia una bufala colossale e indecente, a cominciare dal fatto che lui avrebbe evitato di perquisire l’alloggio in cui si rifugiava Riina e questo proprio in ragione di quella “trattativa”, di quell’accordo tra lo Stato e la Mafia. Leggetelo, leggetelo il libro di Corrias che fa parlare il colonnello De Caprio, e mettete a confronto i suoi argomenti con quelli dell’ex magistrato d’accusa Antonio Ingroia, tra parentesi uno dei miei eroi al negativo.
E poi c’è un’altra questione che mi sta a cuore e che nel libro è capitale. Ero fra gli italiani che rimasero turbati da quanto avvenne un paio d’anni fa, l’episodio delle intercettazioni dove il padre di Matteo Renzi risultava avere a che fare con un paio di manigoldi, intercettazioni che erano emerse con addosso un qualcosa di malizioso ai danni di Renzi figlio (di cui io sono un adepto), e dai giornali appariva che quella malizia, quella “esagitazione” era propria di un ufficiale del Noe che era stato fra i collaboratori del colonello De Caprio e che in quella “esagitazione” lo stesso colonnello avesse intinto il biscotto.
Capitano Ultimo versus Matteo Renzi, era questa l’antinomia che risultava dai giornali e di cui mi dolevo. E comunque un’antinomia che era costata cara al colonello De Caprio, sotto forma di una messa ai margini professionale.
Ecco, il libro di Corrias è chiarissimo al riguardo. Capitano Ultimo non ha mai e poi e poi mai indagato e per giunta maliziosamente su Renzi figlio. In quell’occasione il suo ex collaboratore, il capitano Scafarto, ha sbagliato di suo e lo ha ammesso. In più, ad alimentare in quell’occasione confusione e “sentito dire” (un virus della democrazia multimediatica), un magistrato aveva testimoniato innanzi a una commissione del Senato farfugliando delle sciocchezze al riguardo, ciò che ha poi nettamente rettificato in una successiva dichiarazione pubblica e formale.
Bene. Ho tratto dalla lettura di un libro due piccole e per me importantissime verità. Vi raccomando, leggete il libro di Corrias.
pino corrias pino corrias filippo ceccarelli
GIAMPIERO MUGHINI
matteo renzi in senato 2 matteo renzi in senato 1 renzi SCAFARTO giampiero mughini GIANPAOLO SCAFARTO SCAFARTO giampiero mughini capitano ultimo a 'non e' l'arena' 2 giampiero mughini capitano ultimo CAPITANO ULTIMO CON L AQUILA capitano ultimo a 'non e' l'arena' 4 mughini cover capitano ultimo a 'non e' l'arena' 3 mughini cover mughini bibi pino corrias pino corrias