Marco Zonetti per www.vigilanzatv.it
Nell'aprile 2021, Striscia la Notizia, tg satirico di Antonio Ricci in onda da oltre trent'anni su Canale5, era finito nel mirino dell'account Instagram "più temuto dal mondo della moda", ovvero Diet Prada, per una gag introduttiva al servizio di Pinuccio sulla sede Rai di Pechino. L'innocua gag, in cui Michelle Hunziker e Gerry Scotti prendevano bonariamente in giro l'accento cinese allungando gli occhi per imitare quelli a mandorla, aveva suscitato lo sdegno dei titolari di Diet Prada, i due trentenni Lindsey Shuyler e Tony Liu, che avevano pubblicato un post di fuoco tacciando di razzismo i due conduttori e la trasmissione. Tirando peraltro in ballo i trascorsi parlamentari di Scotti e Silvio Berlusconi proprietario di Mediaset ("azienda di Destra", cit. Diet Prada), che trasmette Striscia.
GERRY SCOTTI MICHELLE HUNZIKER
Che cosa c'entrava tutto questo con la moda, che dovrebbe essere la tematica principale dell'account statunitense? Semplice, Michelle Hunziker è sposata con Tomaso Trussardi, la cui azienda - citata nel suddetto post - fu costretta addirittura a pubblicare un post di scuse, e la stessa showgirl un video nel quale esprimeva profondo rincrescimento per l'accaduto.
Più di un anno più tardi, ecco oggi comparire sullo stesso account Instagram di Diet Prada un post in cui i due titolari dichiarano che "Striscia la Notizia non è razzista" e che "nei suoi oltre trent’anni di attività, ha tra i suoi temi più cari l’inclusione e la lotta al pregiudizio". E ancora: "Striscia ha SEMPRE dimostrato il suo sostegno alla comunità italo-cinese, dedicando tanti servizi contro il razzismo anti-asiatico, ricevendo per questo un pubblico attestato di stima dalla comunità cinese di Milano il 4 febbraio 2020. Diet Prada e Striscia la notizia detestano il razzismo in tutte le sue forme e sperano che questo episodio contribuisca a una migliore comprensione per tutte le parti coinvolte".
GERRY SCOTTI MICHELLE HUNZIKER
Da cosa deriva l'inversione a U di Diet Prada riguardo a Striscia? Lo svela lo stesso Tg di Antonio Ricci in un comunicato stampa nel quale si fa riferimento a una "iniziativa legale che ha portato alla pubblicazione del post odierno".
Iniziativa legale che si affianca a quella di Dolce & Gabbana, i quali hanno citato in tribunale Diet Prada per diffamazione chiedendo risarcimenti faraonici: tre milioni di euro nei confronti dell'azienda, un milione nei confronti di Stefano Gabbana e oltre cinquecento milioni per i danni dovuti ai boicottaggi.
Nel 2018 la crociata politicamente corretta di Diet Prada si scatenò infatti contro tre spot pubblicitari di Dolce & Gabbana contenenti - a detta di Schuyler e Liu - stereotipi offensivi e macchiettistici nei confronti della cultura cinese. Travolti dalle polemiche innescate dal sito americano, che diedero il via a proteste e boicottaggi del marchio in Cina con conseguenti cancellazioni di sfilate-evento, i due stilisti italiani furono costretti a girare un video di scuse (come la stessa Hunziker), mentre alcuni messaggi privati di Stefano Gabbana indirizzati a una collaboratrice di Diet Prada, nel quale il designer rispondeva con ulteriori offese alla Cina, venivano resi pubblici da Schuyler e Liu. Chiamati poi a risponderne in tribunale dai due stilisti italiani.
Il dietrofront relativo a Striscia non è stato peraltro l'unico nella storia di Diet Prada, che nella sua crociata antirazzista, ha finito anche talvolta per ottenere l'effetto contrario. Come quando, scagliandosi contro la decisione di Gap di collaborare con Kanye West, criticatissimo da Shuyler e Liu per le sue simpatie pro-Trump, l'account innescò una campagna denigratoria della linea di abbigliamento creata in tandem con il rapper.
Danneggiando però in ultima analisi la giovane stilista anglo-nigeriana Mowalola Ogunlesi, alla quale West aveva assegnato il ruolo di design director per la partnership con Gap. Il mondo della Moda non pullula certo di giovani donne stiliste di colore, e i danni indiretti subiti dalla Ogunlesi dopo gli attacchi di Diet Prada suscitarono l'indignazione generale, tanto da indurre Shuyler e Liu a cancellare senza spiegazioni il post denigratorio da Instagram e a pubblicarne su Twitter un altro di scuse rivolte alla stilista.
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