Giuseppe Fumagalli per Oggi - www.oggi.it
Celentano non risponde al suo vecchio amico Teo Teocoli? Se per questo non apre neanche al prete». Don Erasmo, parroco di Galbiate, ha appena terminato messa e sul sagrato della chiesa di san Giovanni Evangelista ammette di non aver avuto mai l’onore d’incontrare il più celebre dei suoi parrocchiani.
«La gente del paese racconta che un tempo Celentano frequentava la parrocchia», dice il sacerdote, «veniva a messa con la moglie Claudia Mori e spesso era lei che passava tra i banchi a raccogliere le offerte. Per quanto mi riguarda, mai visto. Una volta l’anno gli mandiamo l’avviso per la benedizione delle case. E ogni volta è la stessa storia. Arriviamo davanti al cancello, suoniamo il campanello e mai una volta che qualcuno abbia risposto».
Irriducibile nella scelta di isolamento totale, il molleggiato sembra aver realizzato nel 2024, all’età di 86 anni, l’ideale di felicità che lui stesso aveva enunciato nel 1979, quando di anni ne aveva 41, con la canzone Soli. Quel brano riascoltato a 45 anni di distanza sembra una profezia a 45 giri: «È inutile suonare qui non ti aprirà nessuno, il mondo l’abbiam chiuso fuori con il suo casino...».
Dalle parole, che non erano sue, ma scritte per lui dall’amico Toto Cotugno, Adriano Celentano è passato ai fatti. La tenuta in mezzo a prati e boschi, stretta tra i laghi Annone e Pusiano da una parte, Lecco e Garlate dall’altra, è stata per cinquant’anni la residenza di famiglia.
MOGOL ADRIANO CELENTANO GIANNI BELLA
Ora che le figlie Rosita e Rosalinda e il figlio Giacomo se ne sono andati, quel paradiso nel cuore della Brianza è diventato un eremo, con un doppio livello di protezione: una muraglia videosorvegliata e la moglie Claudia, che secondo Teo Teocoli, terrebbe alla larga chiunque. Senza trattamenti di riguardo per nessuno, figli compresi. Quasi per consolare Teocoli, la primogenita Rosalinda, ha reso noto d’aver sentito l’ultima volta il padre il 6 gennaio, giorno del suo compleanno.
UNA RISPOSTA CHE DICE MOLTO
Bobby Solo è stato grande amico di Adriano, anche lui non lo sente da anni, ma prova a fare qualche supposizione: «Lui è un tipo originale», commenta, «e m’ha incuriosito la sua replica a Teocoli, che si era rammaricato per le sue mancate risposte: “Teo, io non ti rispondo perché ti voglio bene”». Interpretare le parole e il pensiero di Celentano può essere un compito arduo. Ma secondo Bobby la chiave di lettura può essere una sola: «Non so nulla», prosegue il pioniere del rock and roll in Italia, «ma queste parole mi sembrano riferite a una condizione fisica o psicologica particolare.
Gli anni pesano, e anche Adriano avrà i suoi guai. Quando sei stato una forza della natura, non ti va di mettere in mostra acciacchi, disturbi, o quel po’ di depressione che ti toglie il sorriso. Ti nascondi a tutti ma eviti soprattutto gli amici coi quali hai vissuto la parte più bella della tua vita. Adriano è sempre stato un tipo tormentato. Lo frequentavo negli anni Settanta a Roma. Lui aveva una Mustang rosa e siccome tutti e due soffrivamo di insonnia veniva a prendermi all’Eur all’una di notte, stavamo in giro a fino all’alba a camminare, parlare, ragionare. Lui era un ragazzo sano, pieno di vita, ricordo che una volta mi vide giù di tono entrò in una farmacia di turno, arrivò al banco, si girò verso di me e disse: cosa vuoi, Cebion o Supradin?».
HA FATTO COME MINA
Quando si nomina Celentano, Iva Zanicchi ha la stessa reazione di un’automobilista che di colpo ha il sole negli occhi, rallenta e accosta a destra: «È stato il mio mito», confessa la cantante, «non riesco a dire di lui una sola parola che non sia d’ammirazione totale. Credo che stia facendo come Mina. Sono personaggi che hanno dato tanto, hanno avuto un successo enorme e sono arrivati a un punto di saturazione. Ci sta che uno dica basta e scelga di starsene in disparte. Non credo sia la moglie ad averlo isolato. Lei è una donna splendida e loro due sono una cosa sola».
Al Bano ha conosciuto Celentano nel 1964 a Milano, cantava in apertura dei suoi concerti e si dichiara ancora un suo fan sfegatato: «Rispetto ogni sua decisione, ogni sua postura, ogni suo atto di vita», dice il cantante pugliese, «La verità la sanno solo lui e la moglie. Hanno deciso di isolarsi? Avranno le loro buone ragioni e non spendo mezzo secondo per sapere quali siano».
IN PAESE NESSUNA MERAVIGLIA
adriano celentano claudia mori rugantino
A Galbiate le memorie di Adriano si perdono ormai in epoche remote. Bruno, il parrucchiere che gli aggiustava il ciuffo, non lo vede da anni. Vive di ricordi anche il barista che la domenica gli serviva l’aperitivo: «Beveva, pagava, arrivava sulla porta, si girava e mi diceva, “Ehi, è bello qui, ma che bar è senza biliardo?”». Gianna, titolare della macelleria, dopo avergli fornito bistecche, ossi buchi e spezzatini, scuote la testa: «La gente qui in paese dice che sia diventato addirittura vegetariano». Tutta colpa della dieta, della carenza di proteine? «Macché», sbotta Dario, «è sempre stato così, è qui da una vita ed è come se non ci fosse, è sempre stato chiuso là dentro, non ha mai fatto niente per il paese. Una volta ha regalato un defibrillatore, ma uno come lui avrebbe potuto costruirci un ospedale».
adriano celentano e claudia mori a sanremo claudia mori adriano celentano