Silvia Truzzi per il Fatto Quotidiano
"I più pericolosi nemici d' Italia non sono gli austriaci, sono gl' italiani. Per la ragione che gl' italiani hanno voluto far un' Italia nuova, e loro rimanere gl'Italiani vecchi di prima, colle dappocaggini e le miserie morali che furono ab antico il loro retaggio".
Da un padre della patria (Massimo D' Azeglio) all' altro (Giuseppe Verdi) il passo è breve e nel tragitto ci si occupa sempre degli italiani: chi sono davvero costoro? ‘’Meno grigi più Verdi’’ l' abbiamo preso in mano non senza un certo timore, da ignoranti quali siamo noi che alla parola lirica magari non mettiamo mano alla fondina ma al massimo possiamo rispolverare reminiscenze liceali di Alceo e Saffo.
Questo delizioso pamphlet, appena uscito per Garzanti, racconta del più celebre tra i compositori di casa nostra, papà della Traviata e del Rigoletto. Mancava una biografia di Verdi?
Naturalmente no. Più dettagliatamente risponde in premessa l' autore, Alberto Mattioli, firma de La Stampa: "Non c' è bisogno di un nuovo, solito libro su Verdi. Questo prova a raccontarlo da un' altra angolatura, magari meno esplorata: quella dell' italiano".
Alzi la mano chi non sa, nella sua o in altrui città, dov' è piazza Verdi o chi non ricorda la faccia stampata sulle mille lire. Verdi Bardo dell' Unità, colonna sonora del Risorgimento, padre della patria tuttora in voga non solo perché è stato, nel mondo, il compositore più rappresentato nel lustro 2012-2016, ma perché nelle sue opere racconta gli italiani vecchi e nuovi (che poi, con D' Azeglio, sono sempre gli stessi).
"Se Verdi ha fatto l' Italia, anche l' Italia ha fatto Verdi" perché "la società italiana gli ha fornito tutta una serie di caratteri e di situazioni puntualmente riversati nel suo teatro". Dunque questo libretto (calembour, non diminutivo) vuol essere un ritratto antropologico, lontano dalla tentazione del monumento equestre per fare il punto su quanto di nostrano c' è, come personaggi, situazioni e perfino mentalità, "in quest' altissima arte che ha conquistato il mondo travolgendo ogni barriera di nazionalità, età, classe sociale, livello culturale".
E allora "Possente amor mi chiama", sfrontata cabaletta del Rigoletto, è "il sigillo del grande seduttore, dell' italico scopatore seriale, il momento culminante del bunga bunga" dove il Duca di Mantova dà feste che paiono proprio cene eleganti (non eran tempi di #metoo) . E dove si smentisce il vecchio detto che comandare è meglio che fottere: "Il Duca comanda per fottere".
La donna nella Traviata è, come da migliore tradizione, santa e puttana. I valori religiosi sono al centro di Stiffelio, storia di corna e perdono, l' opera più sfortunata di Verdi ("la meno capita") che svela "i meccanismi della famiglia italiana più tradizionale e omertosa", perché la rispettabilità va tutelata perfino a costo di una vita.
E qui il guaio non è tanto il tradimento in sé, quanto la possibile vergogna sociale ("Nessuno sospetti l' errore fatale"). Come si sarà capito sono molti i buoni motivi per leggere Meno grigi più Verdi, non da ultimo la felicissima penna dell' autore: colta, per nulla snob, capace di appassionare anche i profani.
giuseppe verdi 3 GIUSEPPE VERDI