1.GENITORI DA COLLEZIONE
Massimo Gramellini per il ‘Corriere della Sera’
Signori della Corte, in nome della sacralità della Famiglia vi esorto a considerare in tutta la sua eccezionale portata il comportamento dei due delatori oggi alla sbarra: un padre e una madre. Ripercorriamo i fatti. Erano le sei del mattino quando la vittima, un giovane di Eraclea nelle cui vene convivevano fraternamente l’alcol e la droga, rientrava in casa con il muso dell’auto ricoperto di lividi, sostenendo con scarsa convinzione di avere forato una gomma.
Ora, signori, sappiamo benissimo quale reazione aspettarci in casi simili da un genitore cresciuto nel rispetto dei valori del familismo. O ignora le parole del figlio, oppure si affretta a confezionargli un alibi. Invece i due imputati, mossi da un insano senso di responsabilità, hanno percorso la strada a ritroso, in cerca di indizi che avvalorassero i loro sospetti. Hanno scoperto che qualcuno aveva investito a morte un turista sloveno senza prestargli soccorso.
E che questo qualcuno aveva perso il fanale anteriore dell’auto. Hanno capito. Ma anziché portare il figlio in un luogo sicuro e intanto sviare le indagini, accusando dell’omicidio un migrante, un leghista o un migrante leghista, hanno confidato il segreto di famiglia a degli estranei — i carabinieri — di fatto consegnando il ragazzo alla giustizia. Una scelta inaudita, signori della Corte. Per i due rei confessi chiedo il massimo della pena: li si obblighi a tenere un corso di educazione civica a tutti quei genitori che mettono la difesa del pupo e del buon nome della casata davanti a qualsiasi cosa e anche a qualsiasi coca.
2.UCCIDE UN CICLISTA E SCAPPA I GENITORI LO DENUNCIANO
Andrea Zambenedetti per ‘La Stampa’
Quando all' alba è rientrato a casa con l' auto ammaccata, un fanale rotto e uno pneumatico squarciato, ha rassicurato i genitori dicendo di aver avuto una banale foratura.
Davanti a quei danni all' utilitaria la coppia, per nulla tranquillizzata dalle parole del 18enne, ha deciso di compiere al contrario il percorso appena fatto dal figlio.
A poche centinaia di metri dalla loro casa di Eraclea, in provincia di Venezia, mamma e papà si sono così imbattuti nella tragica scena di un incidente mortale. I carabinieri stavano procedendo con i rilievi dell' investimento costato la vita ad Egon Kase, un turista sloveno di 75 anni.
ciclista ucciso ad eraclea venezia
I sospetti Uno scenario del tutto compatibile con le ammaccature riportate dall' automobile di famiglia, una Opel Corsa di colore rosso. A quel punto sono stati i genitori del 18enne a rivelare alle forze dell' ordine i sospetti sul figlio. Per lui, Alberto Cian, studente e un lavoretto da cuoco, è scattato l' arresto per omicidio stradale e omissione di soccorso.
Le forze dell' ordine stanno verificando se fosse alla guida in condizioni psicofisiche alterate e per questa ragione è stato sottoposto agli accertamenti medici che potrebbero costargli, in caso di positività, una denuncia per guida sotto effetto di alcol o addirittura di sostanze stupefacenti. I riscontri medici potrebbero arrivare in procura nelle prossime ore ma nel frattempo il pubblico ministero ha deciso di procedere con un fermo per indiziato di delitto.
Il giovane era ancora sveglio quando i carabinieri si sono presentati nell' abitazione, dove vive con i genitori, e lo hanno invitato a seguirli in caserma.
A dare l' allarme, pochi minuti prima delle sei del mattino di ieri, era stata una donna di passaggio lungo la provinciale che collega il paese di Eraclea alla spiaggia del litorale Veneto: una decina di chilometri in tutto da Venezia. Notando il corpo a terra la signora ha immediatamente composto il 118 e chiesto l' intervento delle forze dell' ordine. Mentre i soccorritori non hanno potuto far altro che constatare il decesso del 75enne che si trovava in vacanza in Italia i carabinieri della compagnia di San Donà di Piave hanno cominciato con i rilievi.
eraclea il luogo dell incidente
Il dolore
Nei pressi del ponte in cui è avvenuto l' impatto, mentre raccoglievano gli elementi utili all' indagine e i frammenti dell' auto finiti a terra dopo l' incidente, i carabinieri sono stati avvicinati dai genitori. «Siamo addolorati per quello che è successo - ha spiegato ieri sera al telefono la sorella dell' arrestato - il nostro primo pensiero va alla famiglia della vittima. Ci rendiamo conto della gravità di quanto accaduto e per questa ragione abbiamo deciso di verificare il tragitto compiuto da mio fratello. Non so se faccia uso di stupefacenti ma qualche birra, come tutti, potrebbe averla bevuta».
Ai carabinieri è toccato anche il compito di parlare con la moglie della vittima 75enne e dire alla donna che la loro vacanza tra il sole e le spiagge del Veneto è finita in tragedia.