1. TRIESTE, RIPORTATE COPERTE E VESTITI AL BARBONE
Giuseppe Gaetano per www.corriere.it
«Caro amico, speriamo che questa notte tu soffra meno il freddo. Ti chiediamo scusa a nome della città di Trieste». Straordinaria prova di solidarietà dei cittadini del capoluogo friulano, che hanno replicato così - riportando le coperte al loro posto - al messaggio su Facebook con cui Paolo Polidori aveva orgogliosamente rivendicato di aver gettato tra i rifiuti il giaciglio di un senzatetto in via Carducci.
Non solo coperte ma sciarpe, maglioni, berretti e cuscini da poter riempire un baule, per affrontare al meglio le rigide temperature di questi giorni, con la colonnina di mercurio scesa nella notte a -1 gradi «In caso di mancato ritiro non gettare nulla, provvederemo al recupero entro domani, grazie» aggiungono in un post scriptum sul cartello, per tranquillizzare il vicensindaco così solerte verso il decoro urbano. «Non è la nostra Trieste, e non è questione di visione politica ma di civiltà - scrive Diego D'Amelio, il giornalista de Il Piccolo che ha diffuso le foto su Twitter -. Non penso che sia esagerato dire che siamo davanti alla banalità del male».
L'esponente leghista sostiene di essere rimasto «sconcertato» dal polverone suscitato dal suo gesto (ma, in verità, anche dalle parole sprezzanti con cui l'ha celebrato sui social). «A Trieste nessuno resta senza tetto sulla testa, non c'è mancanza di solidarietà, mi ero mosso in prima persona per lui: lo cercherò, voglio parlargli - ha dichiarato in serata a Radio Capital provando a smorzare la polemica -. Nel post non c'è riferimento a persone, sul clochard c'era un provvedimento di allontanamento e ho presunto che fosse andato via».
E alla domanda se lo riscriverebbe: «Non così - risponde -. È brutto sentirsi dare del razzista. Non lo sono». Anche la calorosa iniziativa dei residenti sta raccogliendo molte reazioni, ma di segno opposto: «Questa è la Trieste che conosco e che tutti devono conoscere- commenta l'ex governatrice del Friuli, Debora Serracchiani - , solidale e con la mano tesa verso il prossimo».
2. NON È UN MOLESTO, È UNA PERSONA BENVOLUTA DA TUTTI
Commento di Valentina De Nardi al post della pagina ''Socialisti Gaudenti''
PAOLO POLIDORI VICESINDACO TRIESTE E LE COPERTE DEL SENZATETTO
Chiamiamolo per nome il vicesindaco: stronzo e basta. Quelle coperte erano di un vecchietto senza fissa dimora, barba e capelli bianchi, sorriso dolce come il latte con il miele, una di quelle poche persone che sono sempre di buon umore e salutano tutti, senza mai chiedere niente. Due settimane fa ho dormito a casa di amici, la mattina vado a comprare le brioches ma non trovo l'entrata del supermercato (in quello non c'ero mai stata e pensavo fosse in via Carducci, la principale).
Chiedo a un ragazzo nero che sta vendendo dei libri in strada, tenta di aiutarmi ma non sa neppure lui. Allora, quel signore innocuo lì seduto, mi spiega che l'entrata è sulla laterale e mi accompagna pure. Entro e compro una brioche in più, di mia spontanea volontà perché non mi aveva chiesto niente.
PAOLO POLIDORI VICESINDACO TRIESTE E LE COPERTE DEL SENZATETTO
Quando mi vede uscire, credendo che me ne stessi andando, mi saluta facendo ciao ciao con la manina da lontano. Mi avvicino, gli offro la brioche, mi dice di no e mi ringrazia allora insisto un'altra volta ma mi fa vedere che qualcuno gli aveva già comprato un trancio di pizza che doveva ancora finire di mangiare. Facciamo due chiacchiere sul più e meno e scopro che è un inguaribile ottimista.
Il fatto che qualcuno gli avesse già comprato qualcosa fa capire quanto fosse benvoluto. Inoltre quelle coperte non occupavano spazio perché erano piegate bene e ordinate una sopra l'altra sul marciapiede (che comunque è ampissimo in quel pezzo di strada) e la sua presenza non ostacolava per niente il passaggio dei pedoni, anzi, passava totalmente inosservata. Ai miei occhi, il vicesindaco non è razzista né leghista. Certe etichette potranno essere utili alla sua campagna elettorale ma per me, uno che lascia senza coperte un altro a gennaio e in tempo di bora, è solo uno stronzo.