Estratto dell'articolo di Arcangelo Rociola per “la Stampa”
Cartney, 3 minuti. Adele, 2. Olivia Rodrigo 45 secondi. Biglietti di concerti messi online e spariti in qualche istante. Ogni grande concerto oggi è vittima di un fenomeno globale, che si ripete con schemi identici non appena le piattaforme accreditate aprono i loro cancelli virtuali per l'acquisto.
L'Italia non ne è esente. L'ultimo caso riguarda i biglietti per i concerti dei Coldplay per il tour del 2024 a Roma e Milano. 280 mila biglietti messi online dai portali autorizzati (Ticketmaster, Ticketone e Vivaticket) con prezzi tra i 57 e i 930 euro e finiti in poco più di mezzora. Biglietti riapparsi poco dopo sui portali del mercato secondario con prezzi tra i 400 e i 1.600 euro: siti come Viagogo, Gigsberg e decine di altri tutti simili tra loro che hanno applicato rincari fino al 500%.
Il secondary ticketing, o bagarinaggio digitale, è un fenomeno che va avanti da almeno un decennio. L'Agcom multa regolarmente queste piattaforme. Solo Viagogo è stata multata ogni anno per quattro anni per un totale di 40 milioni di euro. Ma le società non pagano, coperte da un vuoto normativo ad oggi non colmato. Effetto di un meccanismo intricato, che affonda le radici all'estero, tra paradisi fiscali e nazioni su cui la legge italiana e europea possono poco. […]
Coldplay – Music of the Spheres
Diverse fonti vicine alle indagini delle autorità italiane spiegano a La Stampa che il 95% dei biglietti messi online vengono acquistati in Russia. O comunque da nazioni russofone. Nomi in cirillico, spesso inventati, con carte di credito registrate all'estero fanno incetta di biglietti tramite software automatizzati e gruppi organizzati.
Non è un caso, né una forzata caccia al russo in tempi sospetti. Gli informatici di Mosca a detta degli esperti sono i migliori in questo tipo di operazioni. Negli anni si sono specializzati in servizi di rivendita di sistemi di autenticazione di identità online.
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In media il prezzo di un biglietto su Viagogo e siti simili è maggiorato del 400%. Si stima che in media la metà dei biglietti finisca in questi circuiti. Si tratterebbe di un mercato vicino al mezzo miliardo di euro.
«Il motivo per cui queste multe non sono mai state pagate è solo giudiziario», commenta alla nostra testata Davide Mula, docente di diritto delle nuove tecnologie all'Università europea di Roma, tra i massimi esperti del settore. «L'Agcom li multa, ma la sanzione viene impugnata da loro davanti al Tar. Il Tar sospende la sanzione e il pagamento si blocca. E anche dopo che il Tar ha dato ragione all'Agcom, c'è stato l'appello al Consiglio di Stato, che ha accolto l'istanza cautelare e rimesso la questione alla Corte di Giustizia Ue», spiega il docente. Tutto fermo.
[…] Viagogo è svizzera, sede a Ginevra. E le società svizzere godono di una certa copertura da parte delle norme europee, equiparate in certi casi a servizi erogati da uno stato membro. Ma la Svizzera non lo è. «È una questione tecnica e complicata, se ne sta ancora discutendo», conclude Mula. «Ma ad oggi se le autorità italiane imponessero il pagamento delle multe o oscurassero i siti, potrebbero in futuro essere condannate per aver creato un danno alle società in questione». Al danno, si aggiunge la beffa.
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In Italia ogni anno 11 milioni di persone vanno a un concerto. Il settore ha un giro d'affari che supera il miliardo. Dà lavoro a circa 350 mila persone. «Il secondary ticket ha creato enormi danni al sistema musicale e allo Stato. Ma è soprattutto il pubblico dei fan la prima vittima di questo fenomeno, che provoca l'aumento delle barriere all'accesso dei consumi culturali», dice a La Stampa Carlo Parodi, presidente di Assomusica, l'associazione italiana degli organizzatori e dei produttori di spettacoli musicali. […]
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