L'ASSASSINO DI CAPITOL HILL È UN MUSULMANO MA È UN DETTAGLIO DA TACERE. ANCHE BIDEN SI LIMITA A PARLARE DI “ATTACCO VIOLENTO” E NON DI TERRORISMO. A WASHINGTON UN AFROAMERICANO DELLA "NATION OF ISLAM" UCCIDE UN AGENTE DI POLIZIA PERÒ NEI TITOLI DEI GIORNALI L'ATTACCO AL CAMPIDOGLIO È STATO COMPIUTO DA... UN'AUTO- VIDEO

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Andrea Morigi per Libero Quotidiano

 

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Noah Green, fa notare suo fratello Brendan, «soffriva di paranoia almeno dal 2019» e «aveva pensieri suicidi». Come del resto tutti i martiri della guerra santa, si potrebbe osservare, aggiungendo che il 25enne afroamericano dell'Indiana, che venerdì ha ucciso un poliziotto a Washington, prima di essere eliminato a sua volta a colpi d'arma da fuoco, si dichiarava un musulmano, aderente alla Nation of Islam di Louis Farrakhan.

 

noah green capitol hill noah green capitol hill

Potrebbe sembrare un dettaglio, visto che appare come un elemento piuttosto marginale a leggere le cronache, ma una patologia psichiatrica connessa a una prospettiva apocalittica è un rischio per la sicurezza di tutti. Per il paziente e per chi lo dovesse inavvertitamente incrociare, come l'agente Wiliam Evans, agente di guardia al Campidoglio e l'altro suo commmilitone, attualmente ricoverato in ospedale in gravi condizioni dopo essere stato investito dall'auto dell'assalitore.

 

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STRUMENTI DI MORTE Matto, comunque, Green non doveva esserlo troppo due anni fa, quando si era laureato in finanza all'università Christopher Newport di Newport News, in Virginia. Secondo quanto risulta da una biografia online dell'ateneo, era nato a Fairlea, in West Virginia, e «il personaggio storico che avrebbe voluto incontrare più d'ogni altro è Malcom X».

 

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Scriveva di essere in cerca di una «guida spirituale». In un post del 17 marzo su Facebook, firmato "Fratello Noah X", il giovane aveva scritto che credeva che Farrakhan fosse «Gesù, il Messia» e che fosse uno «strumento per il mio risveglio e il lavoro della vita». Si è trasformato in uno strumento di morte, anche se il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, nel suo messaggio di cordoglio per chi era lì a proteggere il suo potere, lo vuole ignorare e si limita a parlare di un «attacco violento» e non di terrorismo. Perché, se poi si finisse.

capitol hill attacco capitol hill attacco

 

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