L'EGO ESPANSO DI PARLARSI ADDOSSO - IL FILOSOFO ALDO ROVATTI: "QUEL CHE CARATTERIZZA L'INDIVIDUALISMO È LA MANCANZA DI ASCOLTO. CI INTERESSA DI PRENDERE LA PAROLA IN OGNI SITUAZIONE, DARE COSÌ PROVA DI ESISTERE - L'ASCOLTO È RARO PERCHÉ È UN GESTO SCOMODO, FATICOSO, OCCORRE RIUSCIRE A TACITARE IL NOSTRO EGO E LA SUA FRETTA DI CHIUDERE LO SPAZIO DI ATTESA PRIMA DI POTER PRENDERE LA PAROLA"

-

Condividi questo articolo


Aldo Rovatti per “La Stampa”

 

Un aspetto che caratterizza l'individualismo ormai generalizzato è la mancanza di ascolto. Ciò che ci interessa è prendere la parola in ogni situazione, dare così prova di esistere, «parlo dunque sono» potremmo sintetizzare con un sorriso. Questo vale ovunque, da quello che accade dentro le mura domestiche a quanto verifichiamo fuori, negli spazi pubblici, quasi sempre.

 

CAPACITA DI ASCOLTO CAPACITA DI ASCOLTO

Non credo ci sia bisogno di tanti esempi, tutti viviamo all'interno di questo flusso di parole, sollecitati in ogni istante da un'orchestra mediatica via via più incalzante, da quando ci svegliamo la mattina a quando ci addormentiamo la sera con rare interruzioni. Osservo, piuttosto, il fatto che non è solo una questione che riguarda l'abbassamento dei toni, sulla quale si è molto insistito: certo, attenuare i toni spesso gridati è un gesto eticamente auspicabile, il necessario inizio per aprire la strada a un atteggiamento critico, però non è sufficiente.

 

Bisogna fare un passo oltre per arrivare al cuore del problema, cioè che il nostro continuo parlare manifesta l'inceppo in cui stiamo intrappolandoci, e soprattutto rende sempre più inattiva la capacità di ascoltare, al punto che stiamo quasi disimparando a usarla.

 

CAPACITA DI ASCOLTO CAPACITA DI ASCOLTO

Se le parole che diciamo, anche quando le pronunciassimo con calma (il che accade raramente, basta accendere il televisore), vengono caricate dal compito di rappresentare l'individualità di ciascuno di noi, altrimenti non contano, e fin qui - credo - possiamo forse intenderci, che ne è dell'ascolto a cui dovrebbero essere indirizzate? L'ascolto è il vero oggetto misterioso della questione.

 

Magari riusciamo perfino a calcolarlo facendolo diventare un dato sensibile. Ci viene infatti comunicata la quantità di «ascolti» che ha avuto un discorso pubblico, come se fosse completamente ovvio che l'ascolto possa essere conteggiato. Dico che si tratta di un oggetto misterioso perché è facile verificare che quasi nessuno riesce (anche se lo volesse) a impersonare davvero il ruolo dell'ascoltatore: non abbiamo quasi mai la pazienza di metterci in ascolto di chi ci sta parlando.

 

Crediamo di avere già capito tutto dalle prime tre parole che pronuncia e già da subito elaboriamo nella nostra testa le parole di risposta che possiamo dargli. Siamo tutti dei parlanti, quasi nessuno di noi è un ascoltante. Pochi, molto pochi ascoltano. L'ascolto è raro perché è un gesto scomodo, faticoso, che richiede un'inabituale attenzione all'altro. Prendersi cura di chi abbiamo vicino e di fronte comporta un distoglimento da sé stessi che non rientra nell'esperienza comune e quotidiana.

CAPACITA DI ASCOLTO CAPACITA DI ASCOLTO

 

Per ascoltare (non per finta, ma davvero) occorre riuscire a tacitare il nostro ego e la sua fretta di chiudere, rattrappire al massimo lo spazio di attesa prima di poter prendere la parola. L'ascolto esige che ci sia lì, nella scena reale, un altro soggetto. Non c'è effettivo ascolto senza questa «ospitalità», perciò è rarissimo provare la sensazione che la persona alla quale ci rivolgiamo stia davvero ascoltando.

 

Non è dunque esagerato farsi l'idea che l'attuale società, in cui tutti ricevono ed emettono torrenti di parole, dunque una collettività indubbiamente fondata sulla comunicazione (parlata, scritta, digitata), risulti in definitiva una comunità di sordi, di soggetti che magari credono di ascoltarsi ma che in effetti «non hanno orecchio».

CAPACITA DI ASCOLTO CAPACITA DI ASCOLTO

 

Il che introduce un aspetto non irrilevante del problema che sto cercando di contornare: l'ascolto c'è (come dicevo, lo possiamo perfino tradurre in numeri), ma quasi sempre si tratta di un «falso ascolto». Ascoltiamo, anzi passiamo le giornate ad ascoltare. Ma chi ascoltiamo?

 

La risposta è deprimente: ascoltiamo di continuo e quasi esclusivamente noi stessi. Negarlo, come tutti saremmo portati a fare con un moto immediato di difesa, appare un'impresa ardua. Occorrerebbe negare che mentre parliamo, non importa in quale circostanza, siamo tutti presi dall'«ascolto» di noi stessi: dal timore, forse anche, di dire parole che non sono proprio quelle che volevamo pronunciare, ma soprattutto dal piacere, dal compiacimento di quanto stiamo dicendo, arrivando (non raramente) al punto di osservare prima noi stessi che le reazioni e il comportamento di coloro con i quali stiamo parlando.

CAPACITA DI ASCOLTO CAPACITA DI ASCOLTO

 

Mi pare che questo sia un «falso ascolto» proprio perché l'altro, in tale esperienza di normale narcisismo, viene completamente tolto di mezzo. Aggiungo soltanto che ascoltare sé stessi sarebbe invece un esercizio molto importante, se volessimo e potessimo ascoltarci prendendo una distanza critica e introducendo un «altro» orecchio, ma questo non capita quasi mai e sempre meno.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – PERCHÉ ENRICO PAZZALI, NONOSTANTE UN RAPPORTO DI “AMICIZIA DI VECCHIA DATA” CON IGNAZIO LA RUSSA, HA CERCATO NOTIZIE "SULLA SITUAZIONE IMMOBILIARE E LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE" DEL PRESIDENTE DEL SENATO E I SUOI FIGLI? A FAR RIZZARE PELI E CAPELLI, È LA DATA DELL'ILLECITA OPERAZIONE: 19 MAGGIO 2023. VALE A DIRE: IL GIORNO DOPO LA NOTTE IN CUI IL FIGLIO DI ‘GNAZIO, LEONARDO APACHE, AVREBBE STUPRATO (SECONDO L’ACCUSA DELLA PRESUNTA VITTIMA) UNA RAGAZZA. MA IL 19 MAGGIO 2023 NESSUNO SAPEVA QUELLO CHE ERA AVVENUTO: SOLO 40 GIORNI DOPO LA RAGAZZA PRESENTA UNA QUERELA. IL 3 LUGLIO LA PROCURA DI MILANO APRE UN FASCICOLO. IL 7 LUGLIO IL "CORRIERE" PUBBLICA LA NOTIZIA - QUALCUNO VOCIFERA CHE DI MEZZO POTREBBE ESSERCI L’ASPRA BATTAGLIA TRA LEGA E FDI, TRA SALVINI-FONTANA E LA RUSSA-SANTACHE' PER LA CONQUISTA DELLA SANITA' LOMBARDA. ALTRI SONO PER LA TESI DELL'ESTORSIONE: MA PER 'GNAZIO ''NON SI TRATTA DI COINCIDENZE" - CHE C’ENTRA UN PREFETTO A CAPO DELLA CYBERSECURITY NAZIONALE? CHIEDETELO A MANTOVANO...

DAGOREPORT - VIVA IL POPOLO, A MORTE I CONTI! IL GOVERNO DUCIONI, NEL SUO CONTINUO TENTATIVO DI STRAVOLGERE L’ASSETTO COSTITUZIONALE, HA PUNTATO ORA LA CORTE DEI CONTI, OVVERO I MAGISTRATI CHE HANNO COME COMPITO PRIMARIO IL CONTROLLO DEI CONTI DEL PAESE – C’È GRANDISSIMA PREOCCUPAZIONE TRA I MAGISTRATI DELLA CORTE PER LA RIFORMA CHE PASSA CON IL NOME DI DDL FOTI, CHE SVUOTA LE FUNZIONI DELLA CORTE - LA DUCETTA NON SI FERMA. E INIZIA UN ALTRO ATTACCO ALLA MAGISTRATURA. CHE COSA FARÀ IL PRESIDENTE MATTARELLA?

DAGOREPORT - LA SCONFITTA IN LIGURIA CONTE PUÒ TATUARSELA SULLA COSCIENZA. UN GIOCO AL MASSACRO, QUELLO DEL M5S, CHE SI TRASFORMA IN FARSA, VISTO CHE ITALIA VIVA, ESCLUSA CON IGNOMINIA DALL’ALLEANZA ELETTORALE IN LIGURIA, SARÀ PRESENTE A SUPPORTO DEL CAMPOLARGO SIA IN UMBRIA CHE IN EMILIA ROMAGNA – LA FORZA CHE MANCHERA’ SEMPRE ALLA SINISTRA SI CHIAMA “FATTORE BERLUSCONI”. OVVERO: PUR NELLA TOTALE DIVERSITÀ DI IDEE, NEL MOMENTO DECISIVO FORZA ITALIA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SI UNISCONO PER INCASSARE LA CUCCAGNA DEL POTERE - LA SOLITA PARACULAGGINE CON CUI GIORGIA MELONI HA PROVATO A GIUSTIFICARE LA PERDITA DI QUASI 100MILA VOTI RISPETTO ALLE EUROPEE - LA LEZIONE PIÙ EVIDENTE DEL VOTO LIGURE È CHE IL PD, CHE ELLY VUOLE FAR TORNARE UN PARTITO DI SINISTRA, SENZA UN SOLIDO ALLEATO DI CENTRO VA A SBATTERE - SE IL GOVERNO DUCIONI PORTA A CASA IL 3 A 0...