Valentina Iorio per www.corriere.it
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha confermato che Ankara lavorerà insieme alla Russia per fare della Turchia un hub per la ridistribuzione del gas russo verso Paesi terzi, all’indomani dell’incontro con Vladimir Putin ad Astana in Kazakistan, nel corso del vertice Cica tra le potenze regionali asiatiche. «Abbiamo ordinato al ministero dell’Energia e delle Risorse naturali e all’istituzione preposta dalla parte russa di collaborare», ha detto Erdogan ai giornalisti sull’aereo che lo ha riportato in Turchia.
Dopo l’annuncio del presidente turco, le quotazioni del gas al Ttf di Amsterdam sono crollate: i contratti futures sul mese di novembre lasciano sul campo il 5% a 146,5 euro al MWh, valore che non toccavano dallo scorso 30 giugno.
erdogan con putin lukashenko e altri sinceri democratici al tavolo a samarcanda
Erdogan ha spiegato che il territorio più favorevole per la creazione dell’hub sarebbe la regione della Tracia orientale, sulle rive del Mar Nero. Punto di approdo del TurkStream, il gasdotto che parte dalla regione russa di Krasnodar e attraversa il Mar Nero per arrivare fino a K?y?köy. La costruzione è iniziata a maggio 2017 e le prime forniture di gas in Bulgaria sono iniziate il 1º gennaio 2020, secondo Putin oggi è il gasdotto più affidabile per l’export. « Il nostro ministero dell’Energia è in contatto con il ministero russo e ogni singolo passo viene comunicato. Non c’è tempo da perdere», ha aggiunto Erdogan a proposito dell’accordo con Mosca.
Il presidente Vladimir Putin ad Astana aveva detto che la Russia potrebbe reindirizzare le forniture del gasdotto Nord Stream danneggiato verso il Mar Nero per creare un importante hub europeo del gas in Turchia, o utilizzare l’unica parte intatta del Nord Stream 2 per rifornire l’Ue. In sostanza, o l’Europa toglie le sanzioni e torna ad affidarsi alla Russia per le forniture di gas o i flussi che finora convergevano tutti verso la Germania, e da lì al resto d’Europa, vengono dirottati a Oriente, dove la Turchia potrà diventare la «piattaforma per determinare il prezzo del gas».
GASDOTTO TAP PUTIN ERDOGAN ALIYEV
Putin ha ribadito che la palla è nel campo dell’Ue: «Potremmo spostare i volumi perduti lungo i Nord Stream sul fondo del Mar Baltico fino alla regione del Mar Nero e quindi renderle rotte principali per la fornitura del nostro carburante, il nostro gas naturale all’Europa attraverso la Turchia, creando il più grande hub del gas per l’Europa in Turchia».
Se il TurkStream fosse l’unico gasdotto in grado di assicurare un costante flusso di gas dalla Russia, la Turchia avrebbe molto da guadagnare, sia in termini strettamente economici che di leve negoziali. Ad esempio, puntando sulle divisioni fra i Paesi Ue e sul fatto che alcuni di essi con l’arrivo dell’inverno potrebbero essere più preoccupati dall’idea di non poter accendere il riscaldamento che dal non cedere alle pressioni e ai ricatti della Russia.
L’accordo tra Mosca e Ankara mostra come Putin abbia bisogno di Erdogan e viceversa. La Turchia, come ha evidenziato un articolo uscito sul settimanale britannico The Economist, è rimasto l’unico paese che accoglie le aziende russe. Mentre per Ankara Mosca è diventata un partner commerciale importante, in un momento in cui la Turchia è soffocata dall’inflazione. Inoltre, il presidente turco ha garantito che il suo Paese «non avrà problemi quest’inverno», in quest’ottica la carta dell’energia e l’asse con Mosca sono un’importante leva di consenso per assicurarsi la rielezione.
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