L'INDONESIA VUOLE VIETARE LA COMPRAVENDITA DI PRODOTTI SUI SOCIAL MEDIA - LE AUTORITÀ DI JAKARTA TEMONO L'EFFETTO DELL'E-COMMERCE SUL MERCATO TRADIZIONALE, MA ANCHE IL GIAGANTESCO AFFLUSSO DI PRODOTTI CINESI A BASSO COSTO - I VERTICI INDONESIANI DI "TIKTOK" SUL PIEDE DI GUERRA: IL SOCIAL MEDIA CINESE CONTA 2 MILIONI DI VENDITORI E 125 MILIONI UTENTI PROVENIENTI DAL PAESE ASIATICO…

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(ANSA) - Il governo indonesiano ha in programma di vietare la compravendita di prodotti sui social media introducendo nuove leggi per disciplinare un settore in rapida espansione. Lo ha detto ieri in un'udienza parlamentare Jerry Sambuaga, viceministro del Commercio, e già oggi sono arrivate obiezioni dai vertici indonesiani di TikTok, il popolare social network gestito dall'azienda cinese ByteDance.

 

"Il commercio e i social media non possono essere combinati. Revisioni alle leggi sul commercio sono in corso, e vieteranno fermamente ed esplicitamente questo fenomeno", ha detto Sambuaga. Non è la prima volta che le autorità di Jakarta si dicono preoccupate dell'effetto della compravendita sui social media sul commercio tradizionale, in particolare per il timore di un gigantesco afflusso di prodotti cinesi a basso costo.

 

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Il portavoce indonesiano di TikTok, Anggini Setiawan, si è detto oggi contrario alla proposta revisione delle leggi in merito, sostenendo che l'innovazione tecnologica sarebbe ostacolata, e che sia i produttori che i consumatori indonesiani sarebbero svantaggiati. Secondo i dati dell'azienda, in Indonesia TikTok conta 2 milioni di venditori, che sfruttano le potenzialità di produrre video "live" per vendere i loro prodotti ai 125 milioni di indonesiani che usano l'app. L'anno scorso, il settore del commercio tramite social media ha prodotto transazioni per 52 miliardi di dollari.

 

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