Estratto dell'articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”
L’Italia è diventata un crocevia del traffico di droghe sintetiche dalla Siria verso l’Europa. L’allarme viene dal dipartimento al Tesoro degli Stati Uniti, che cita l’Italia nel rapporto con cui annuncia di avere imposto sanzioni contro produttori e spacciatori di Captagon, usato anche dai terroristi di Hamas il 7 ottobre. La denuncia si aggiunge a quella fatta a Repubblica dall’ex capo del’Fbi Louis Freeh, che, in occasione dell’arresto di Matteo Messina Denaro, il 16 gennaio 2023, aveva segnalato che il nostro Paese è sfruttato come importante centro per il commercio del Fentanyl.
«L’Office of Foreign Assets Control (Ofac) — ha rivelato martedì il dipartimento al Tesoro Usa — ha sanzionato 11 persone ed entità che sostengono il regime del presidente siriano Bashar Al-Assad attraverso la facilitazione di trasferimenti finanziari illeciti e il traffico di droghe illegali. La Siria è diventata il principale produttore ed esportatore di Captagon, […]». Washington ha aggiunto: «Le entrate derivanti dal commercio illecito di Captagon sono diventate una delle principali fonti di reddito per il regime di Assad, le forze armate e le forze paramilitari siriane».
Per condurre questo traffico, «il cittadino siriano Taher al-Kayali possiede e gestisce la Neptunus Llc, con sede in Siria, società utilizzata da al-Kayali per acquistare navi che venivano poi usate per contrabbandare Captagon e hashish, entrambe note fonti di finanziamento per il regime di Assad. Al-Kayali ha utilizzato Neptunus per acquistare la nave mercantile Noka, che trasportava Captagon e hashish per un valore di oltre 100 milioni di dollari quando è stata intercettata nel 2018 dalle autorità greche, mentre era in viaggio dal porto siriano di Lattakia verso la Libia orientale. Al-Kayali ha anche aiutato i trafficanti di Captagon nei loro tentativi di distribuire droga in Europa attraverso la Grecia e l’Italia ».
[…] fermarla Washington ha imposto sanzioni contro al-Kayali e le sue società, ma anche Mahmoud Abulilah Al-Dj, accusato di essere il gestore del canale che passata dal Nordafrica. L’Italia ha una lunga storia di narcotraffico legato alla criminalità organizzata, che ora si sta riattivando con le droghe sintetiche.
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