Dagotraduzione dal Daily Mail
Secondo un nuovo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’anno prossimo potrebbe esserci una carenza globale di siringhe. All’appello ne dovrebbero mancare circa due miliardi, e il deficit è il risultato del grande sforzo compiuto quest’anno nel vaccinare le popolazioni mondiali contro il Covid. Nel 2021 sono state infatti somministrate oltre 7,25 miliardi di dosi in tutto il mondo, il doppio rispetto al numero standard annuale.
«La preoccupazione è che potremmo avere una carenza di siringhe per l’immunizzazione» ha detto Lisa Hedman, consulente senio dell’Oms. «A seconda di come procede, il deficit potrebbe oscillare tra l’1 e i 2 miliardi di siringhe».
Immaginando lo scenario futuro, sette miliardi di persona necessiteranno di due dosi di vaccino contro il Covid da oggi fino al 2023. La capacità produttiva globale è di sei miliardi di siringhe per l’immunizzazione l’anno: «è abbastanza chiaro che nel 2022 ci potrebbe essere carenza di siringhe».
Le siringhe sono anche più soggette a ritardi nella catena di approvvigionamento perché occupano dieci volte lo spazio di una fiala di vaccino, ha aggiunto Hedman. Una carenza sostanziale o prolungata di aghi potrebbe significare ritardi nelle vaccinazioni per altre malattie. Il mese scorso, l'OMS ha approvato il primo vaccino contro la malaria al mondo, indispensabile per i paesi in via di sviluppo.
In Occidente inoltre i bambini vengono vaccinati per morbillo, parotite, rosolia e pertosse. Un ritardo nelle vaccinazioni di routine potrebbe avere un impatto sulla salute pubblica «per gli anni a venire».
Una carenza di siringhe, ha spiegato Hedman, potrebbe portare a adottare pratiche non sicure, come il riutilizzo degli aghi (la loro sterilizzazione non rimuove tutti i batteri nocivi secondo l’Oms). In conferenza stampa a Ginevra, Hedman ha esortato i paesi a pianificare in anticipo.
Le siringhe non sono l'unica cosa che scarseggia: all'inizio di quest'anno, gli esperti hanno avvertito di una carenza di sabbia, che potrebbe ritardare la produzione dei miliardi di fiale di vetro necessarie per portare il vaccino contro il coronavirus alle popolazioni di tutto il mondo.
«Non avremmo mai pensato che saremmo rimasti senza sabbia, ma in alcuni punti sta iniziando a scarseggiare», ha dichiarato a marzo Pascal Peduzzi, direttore del database delle informazioni sulle risorse globali dell'UNEP.
Dopo l'acqua, la sabbia è la materia prima più consumata al mondo, utilizzata per produrre microchip di vetro, cemento, asfalto e persino silicio. Attualmente ci sono meno di 1.000 miniere di sabbia e ghiaia negli Stati Uniti. Secondo FiveThirtyEight.com c’è stata anche una carenza globale di vetro almeno dal 2015, proprio trascinata dalla mancanza di sabbia.
Si prevede che il mondo avrà bisogno di due miliardi di fiale di vetro in più nei prossimi due anni man mano che verranno distribuiti i vaccini COVID-19. Ma nel 2020 l'industria del vetro medico aveva appena iniziato a recuperare il ritardo accumulato, quando la pandemia, i problemi della catena di approvvigionamento e il lancio del vaccino hanno rallentato le cose. Anche se il vaccino viene caricato in fiale da 10 dosi, sono ancora necessarie centinaia di milioni di fiale solo per questa pandemia, ha detto l'esperto di vaccini James Robinson a FiveThirtyEight.
Una soluzione a entrambi i dilemmi è lo sviluppo di cerotti vaccinali senza ago. Uno studio pubblicato il mese scorso sulla rivista Science Advances ha mostrato risultati promettenti nei topi.
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