Anna Zafesova per "Specchio - la Stampa"
vladimir putin e sergey sobyanin
Dieci appartamenti in palio per cinque settimane: è l'ultimo tentativo disperato del sindaco di Mosca Sergey Sobyanin di spingere i suoi concittadini a vaccinarsi contro il coronavirus. Aveva già cercato di convincere i moscoviti con la fake news che la sanità russa offriva gratis un vaccino che «gli europei pagano 1500 euro», ma ora è lui a pagare chi accetta di immunizzarsi.
Ai moscoviti over 65 il vaccino veniva già consegnato con un pacco dono, ma ora il comune ha permesso di scambiarlo con un assegno da dieci mila rubli, circa 120 euro, poco meno della metà della pensione minima nella capitale russa. Qualcuno propone di aggiungere alla carota anche il bastone: il virologo dell'Accademia delle scienze russa Lukashov ha ipotizzato l'introduzione di una "tassa" per i no-vax, cinque mila rubli da pagare ogni mese, fino a che non si vaccinano, per compensare le spese sanitarie in caso di malattia.
Il Covid impazza in Russia, che continua a battere giorno dopo giorno i tristi record dei contagi e dei decessi, ma la stragrande massa della popolazione continua a essere scettica rispetto ai vaccini. Il tasso di crescita dei casi a Mosca nelle ultime settimane è stato del 20-30%, e i reparti di terapia intensiva si stanno di nuovo riempiendo, mentre nel resto della Russia i 255 mila posti letto dedicati ai malati di Covid sono quasi esauriti.
Nonostante questo non si parla di lockdown, e il sindaco ha escluso misure come la chiusura dei ristoranti o l'introduzione di green pass. L'immunità di gregge a Mosca viene calcolata intorno al 61%, nel resto del Paese al 41%, ma è composta più da chi ha acquisito l'immunità dopo essersi ammalato che dai vaccinati. Soltanto un terzo dei russi hanno ricevuto l'inoculazione di almeno una dose, e dei tre vaccini russi uno, l'Epivacorona, pare avere un'efficacia pari a zero.
Nella maggioranza no-vax russa infatti molti sono scettici verso i vaccini prodotti dal governo russo, ma nutrono molta più fiducia verso quelli occidentali. Le frontiere sono chiuse, e i privilegiati che possono entrare in Europa o in Ucraina per vaccinarsi vengono comunque costretti a rivaccinarsi in patria, perché nella guerra "geopolitica" dei vaccini Mosca permette di somministrare vaccini esteri soltanto in un'unica clinica sperimentale.
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Milioni di dosi di Sputnik sono state inviate in Sudamerica e in Europa, invece di produrre una quantità di fiale sufficienti per tutelare la propria popolazione. E mentre alcuni esperti chiedono di aprire alle importazioni di Pfizer e altri vaccini occidentali, l'80% dei russi dichiara nei sondaggi di credere che la pandemia non finirà mai più.
MEME SUL VACCINO RUSSO sergey sobyanin 5 coronavirus, il vaccino russo coronavirus in russia 3 coronavirus in russia 2 coronavirus in russia 1 coronavirus in russia 6 sergey sobyanin