ALT! UN RUSSO, RESIDENTE IN SVIZZERA, È STATO ARRESTATO NELL’INCHIESTA SULLA FUGA DI ARTEM USS, L’IMPRENDITORE CHE NEL MARZO 2023 DOVEVA ESSERE ESTRADATO NEGLI USA E INVECE FU ESFILTRATO SOTTO IL NASO DELLE AUTORITÀ ITALIANE – L’ARRESTO, SECONDO I PM, "FA PARTE DEL LIVELLO SUPERIORE", DA UN PUNTO DI VISTA ORGANIZZATIVO, RISPETTO AL COMMANDO CHE HA FAVORITO L'EVASIONE. L'UOMO FINITO IN MANETTE OGGI È UN 54ENNE E SI CHIAMA DIMITRY CHIRAKADZE. SAREBBE LUI IL "REFERENTE E ORGANIZZATORE" DELLA FUGA DI USS: AVEVA PRESENZIATO AI PRINCIPALI INCONTRI CON LA BANDA CHE HA PORTATO VIA USS, ATTIVA IN PIÙ STATI, CON PERSONE DI VARIA NAZIONALITÀ (A PREVALENZA BALCANICA)

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ARTEM USS ARTEM USS

Caso Uss, arrestato un russo nell'inchiesta sulla fuga

(ANSA) - Un russo, residente in Svizzera, è stato arrestato nell'inchiesta dei carabinieri del nucleo investigativo e del pm di Milano Giovanni Tarzia, sulla fuga, nel marzo 2023, di Artem Uss, che doveva essere stradato negli Usa.

 

L'arresto è la seconda tranche dell'indagine che aveva portato nei mesi scorsi ad un'altra ordinanza di custodia cautelare a carico di 6 persone.

 

Il russo arrestato, su ordinanza di custodia in carcere per "procurata evasione in concorso, con l'aggravante del reato transnazionale", come spiega il procuratore di Milano Marcello Viola, è "ritenuto uno dei promotori ed organizzatori della fuga di Uss" da Basiglio (Milano), dove era ai domiciliari in attesa dell'estradizione. Fuga "avvenuta il 22 marzo 2023, da cui scaturì una articolata d'indagine".

 

LA STRUTTURA DOVE ARTEM USS ERA AI DOMICILIARI LA STRUTTURA DOVE ARTEM USS ERA AI DOMICILIARI

L'arrestato è un "imprenditore russo co-fondatore del gruppo Pravo.ru, proprietario dell'omonimo sistema di giustizia elettronica che fornisce assistenza ai siti web dei tribunali russi", una "struttura" che "registra anche una importante presenza nel sistema mediatico online russo specializzato in giornalismo legale".

 

E' anche "compartecipe in numerose aziende russe unitamente - scrivono i pm - a esponenti della famiglia Uss, anche con incarichi dirigenziali di vertice". Ed è un "appartenente alla aristocrazia russa, in quanto discendente di un granduca della Georgia, ed è coniugato con una facoltosa donna russa con la quale risulta gestire ulteriori numerosi e complessi asset aziendali e societari di rilevanza internazionale, in una parte dei quali sono coinvolti gli esponenti della famiglia Uss".

 

IL BRACCIALETTO - LA FUGA DI ARTEM USS VISTA DA GIANNELLI IL BRACCIALETTO - LA FUGA DI ARTEM USS VISTA DA GIANNELLI

Caso Uss: pm, arrestato fa parte del 'livello superiore' 

(ANSA) - Il russo arrestato, Dimitry Chirakadze, 54 anni, accusato di aver pianificato la fuga di Artem Uss, figlio di un oligarca vicino a Putin, fa "parte di un livello sovraordinato, da un punto di vista organizzativo" rispetto al commando (tre già arrestati) che ha favorito "l'evasione". Avrebbe, come scrivono i pm, "monitorato l'esito della decisione della Corte d'Appello di Milano sulla eventuale estradizione" negli Stati Uniti che fu, poi, "sfavorevole" e "tale da indurlo", dunque, "a porre in essere il piano che nel frattempo aveva organizzato contattando preliminarmente i componenti della banda che hanno poi realizzato la fuga".

 

Il 54enne, "referente e organizzatore" del piano di fuga e che viveva nel cantone di Ginevra, come spiega la Procura, avrebbe "presenziato, nella fase organizzativa, ai principali incontri con i componenti della banda che ha garantito la fuga". E avrebbe "mantenuto costanti contatti con i familiari di Artem Uss", 41 anni, "al fine di sovraintendere le fasi della organizzazione e realizzazione della esfiltrazione".

 

CASO ARTEM USS - LETTERA DEL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA USA CASO ARTEM USS - LETTERA DEL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA USA

Avrebbe incontrato "in più circostanze i componenti della banda ad esfiltrazione avvenuta, in territorio straniero". Uss fu portato con quattro macchine da Basiglio, nel Milanese, oltre confine fino in Serbia e da là volò con un aereo fino in Russia. Dall'inchiesta è anche emerso "il diretto coinvolgimento della moglie" dell'arrestato "nella titolarità di quote della società che gestisce una importante struttura turistica di lusso, in Sardegna, riconducibile alla stessa donna e alla famiglia" di Uss.

 

E anche "di uno studio legale russo noto come uno dei principali specialisti nell'ottenere le decisioni necessarie presso la Corte Suprema e l'arbitrato di Mosca". In più sarebbe proprietaria "di un'imponente tenuta di caccia nel territorio di Krasnojarsk, in Siberia, luogo di vacanza preferito di importanti funzionari russi, tra cui il governatore Alexander Uss, padre di Artem".

 

LA VERA FOTO DI ARTEM USS LA VERA FOTO DI ARTEM USS

CASO USS: PM, SCOPERTO GRUPPO CRIMINALE ATTIVO IN PIÙ STATI

(ANSA) - lI "gruppo operativo", che ha fatto evadere Artem Uss, e il "suo referente e organizzatore", Dimitry Chirakadze, arrestato nelle scorse ore, "sono stati ritenuti un sodalizio criminale organizzato, impegnato in attività criminali in più di uno Stato, con il coinvolgimento di persone di diversa nazionalità (allo stato soggetti albanesi, serbi, bosniaci e sloveni), che, mediante l'utilizzo di auto immatricolate in più Stati (Italia, Slovenia e Serbia) e di utenze serbe, italiane, bosniache e slovene, hanno adottato una strategia precisa e ben definita, anche diretta a depistare le indagini".

 

Lo scrive la Procura di Milano sulla base della nuova ordinanza cautelare, che ha portato al quarto arresto in questi mesi per la fuga dell'imprenditore russo (altre due persone del "commando" sono ricercate oltre ovviamente a Uss). I componenti del gruppo, spiegano i pm, "hanno utilizzato un'auto la cui targa non era clonata e che è stata fatta 'ricomparire' in una zona lontana dalla frontiera", da cui "l'evaso è espatriato".

 

la fuga di artem uss 1 la fuga di artem uss 1

Inoltre, "forti dei contatti intrattenuti in Slovenia, hanno attraversato, il giorno stesso dell'evasione, la frontiera di Gorizia, hanno contattato una agenzia di noleggio auto e hanno condotto un'auto in Bosnia, un'altra auto in Serbia ed una terza auto in Slovenia". Nelle prossime ore il russo "tratto in arresto sarà sottoposto a interrogatorio dall'Autorità giudiziaria italiana".

 

Nei mesi scorsi era stato arrestato Matej Janezic, sloveno, 39 anni, che avrebbe fatto parte del commando e poi estradato. Prima, lo scorso dicembre, erano stati arrestati "Vlado il vecchio", ossia Vladimir Jovancic, bosniaco di 51 anni e suo figlio Boris, 26 anni. Il padre è stato fermato in Croazia (poi estradato e detenuto ad Opera come Janezic), mentre il figlio (ora ai domiciliari) è stato bloccato nel Bresciano.

GIUSTIZIA LA GRANDE FUGA - IL CASO ARTEM USS BY MACONDO GIUSTIZIA LA GRANDE FUGA - IL CASO ARTEM USS BY MACONDO

 

Entrambi, in particolare il padre, sono stati interrogati a lungo in questi mesi. Uss fu arrestato il 17 ottobre all'aeroporto di Malpensa, su mandato d'arresto internazionale degli Usa per associazione criminale per frode ai danni dello Stato, per violazione dell'Internationl Economic Power Act, per la commissione di frode bancaria, riciclaggio, puniti con pene fino a 30 anni. Si sarebbe occupato di traffico di petrolio dal Venezuela sotto embargo e sistemi militari "dual use".

 

I "gravi indizi" a carico del 54enne russo arrestato in queste ore, su ordinanza del gip Sara Cipolla, derivano dalla "analisi del traffico prodotto dai telefoni (molteplici e di diverse compagnie telefoniche, anche di Paesi esteri)", che hanno "effettivamente consentito di tracciare le sue posizioni" in Italia, "perfettamente compatibili con i luoghi di interesse già individuati dagli investigatori, in particolare quelli dove sono avvenuti incontri e riunioni", in particolare alberghi e ristoranti di lusso a Milano.

 

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In più, analizzando "numerose liste di imbarco di voli aerei che hanno permesso di riscontrare la sua presenza nelle diverse città, italiane ed estere, dove sono avvenuti gli incontri preparatori alla fuga", anche attraverso "la corrispondenza tra i numeri telefonici emersi in Italia e quelli utilizzati per le prenotazioni dei titoli di viaggio".

 

Sono, poi, stati documentati "contatti dell'uomo con l'entourage ed i familiari di Artem Uss" e la "sua presenza, all'estero, nei giorni e nelle settimane successive alla esfiltrazione, dove ha incontrato alcuni dei soggetti che hanno portato a termine il progetto della fuga". L'evasione, si legge, è stata "pianificata e realizzata" dopo "sopralluoghi", con le auto "necessarie", e attivando "utenze cosiddette 'citofono'". Uss è stato prelevato mentre era ai domiciliari con braccialetto elettronico

 

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