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Ennesima sparatoria americana: um uomo armato ha ucciso almeno 3 persone in un centro medico a #Tulsa, Oklahoma.https://t.co/xtNY1rI6v8 pic.twitter.com/p0R3NHHho3
— Asiablog.it (@Asiablog_it) June 2, 2022
Paolo Foschi per corriere.it
Voleva colpire un medico, ha fatto una strage. E alla fine si è tolto la vita. Una nuova sanguinosa sparatoria sconvolge l'America e riaccende le polemiche sulle troppe armi in circolazione negli Stati Uniti. Questa volta teatro del conflitto a fuoco non è una scuola, ma un campus ospedaliero a Tulsa, in Oklahoma, e il bilancio è drammatico: 5 persone sono morte, compreso il killer. Almeno altre dieci persone sono rimaste ferite.
Secondo quanto emerso finora, poco prima delle cinque ora locale il killer, un afroamericano armato di fucile semiautomatico e pistola, è salito al secondo piano del Natalie Medical Building, uno degli edifici del campus del St Francis Hospital, e ha aperto il fuoco colpendo a morte 4 persone prima di togliersi la vita. Il capitano di polizia Richard Meulenberg, intervenuto sul luogo della strage, ha parlato di «scena catastrofica», come riportato dai media americani. «Siamo intervenuti in tre minuti dalla chiamata ricevuta» ha aggiunto, ma nonostante l’intervento rapidissimo degli agenti, non è stato possibile evitare la strage.
Secondo quanto riferito dalla Cnn, Joe Biden è stato immediatamente informato dell'accaduto. Il presidente poco prima della sparatoria aveva ricordato su twitter l’anniversario di quello che è conosciuto come il massacro di Greenwood, dal nome del quartiere afroamericano di Tulsa che fra il 31 maggio e il primo giugno del 1921 fu attaccato da un gruppo di suprematisti bianchi che appiccarono incendi e colpirono gli abitanti della zona, causando decine di morti (39 le vittime accertate anche il numero reale probabilmente era di gran lunga più alto) e oltre 800 feriti.
Questo episodio avviene a distanza di pochi giorni dalla strage di Uvalde, in Texas, dove un ragazzo armato di un fucile automatico ha ucciso 22 persone in una scuola.