Estratto dell’articolo di Michele Di Branco per "Il Messaggero"
Una stangata da un miliardo l'anno. Che promette, purtroppo, di essere solo l'assaggio di un salasso ben più pesante nei prossimi mesi. È un caffè sempre più amaro o, se volete, sempre più salato, quello pagato dagli italiani al bancone del bar.
Ormai l'espresso a prezzo inferiore ad un euro è un lontano ricordo e, secondo le elaborazioni delle associazioni dei consumatori, il prezzo medio nazionale ha raggiunto quota 1,20 euro.
Con punte che arrivano a 2 euro, ovvero il prossimo step secondo molto importatori ed esercenti visto il boom delle materie prime. Cosa sta succedendo? Semplice: le avverse condizioni meteo in Brasile, il declino della produzione in Vietnam, la crisi del canale di Suez e il cambio euro-dollaro hanno fatto esplodere i costi di produzione scaricando il peso sui consumatori di caffè italiani.
Infatti di rincaro in rincaro, tra crisi della produzione e costi di trasporto sempre più proibitivi per la materia prima, la tazzina del caffè che i connazionali mandano giù al bar diventa sempre più onerosa.
[…] Altoga, l'associazione nazionale torrefattori, importatori di Caffè e grossisti alimentari aderente a Federgrossisti-Confcommercio, spiega che negli ultimi 6 mesi le quotazioni di borsa del caffè Robusta sono praticamente raddoppiate: hanno registrato un rialzo di oltre il 90 per cento (da.2.200 a 4.195 dollari la tonnellata), e quelle della varietà Arabica del 55 per cento (da 155,25 a 239,85 centesimi alla libbra).
Ad incidere, come ricordato, una forte contrazione dell'offerta da parte del Vietnam, le avverse condizioni meteorologiche in Brasile, lo sfavorevole tasso di cambio per il rafforzamento del dollaro sull'euro, che ha inciso sul costo del caffè fino a un +4 per cento negli ultimi mesi ed infine la necessità di evitare il passaggio nel Mar Rosso con conseguente aumento di tempi e costi di percorrenza.
Un insieme di fattori che, complessivamente, incidono sui costi di importazione del caffè fino al 50 per cento in più rispetto a 6 mesi fa. E qual è l'effetto sul "signor Mario" che la mattina passa al bar (sono 150 mila in tutto il Paese) a gustare il suo caffè? I conti sono presto fatti. Il caffè espresso ha già subito continui aumenti dei listini negli ultimi anni, - calcola Assoutenti - al punto che oggi il prezzo medio registrato ufficialmente dal Mimit di una tazzina consumata al bar si attesta a 1,18 euro nelle principali città italiane.
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Tra le principali città Bolzano è quella che detiene il primato del caro-caffè al bar, con un prezzo medio di 1,38 euro a tazzina, seguita da Trento (1,31 euro) mentre Catanzaro, con una media di 0,99 euro, risulta la città più economica, superando così anche Napoli (1,05 euro).
Se però si confrontano i listini odierni con quelli in vigore nel 2021 - analizza Assoutenti - si scopre che la provincia che ha subito i rincari maggiori è Pescara, con il prezzo medio che sale da 1 euro a 1,28 euro e un aumento del +28 per cento, seguita da Bari col +24,4 per cento. […]
barbara d'urso con la caffettiera