Daniel Mosseri per “Libero quotidiano”
La corsa all' accaparramento dei generi di prima necessità in Germania sembra essere finita. Secondo l'ufficio federale di statistica (Destatis), le vendite di pasta, riso e passata di pomodori hanno segnato un calo. A sorpresa, sugli scaffali dei supermercati è tornata anche la carta igienica, per settimane introvabile oggetto del desiderio dei tedeschi alle prese con i primi lockdown e quarantene: le vendite del prodotto per l'igiene intima sono state inferiori di circa due terzi rispetto al volume medio calcolato per il periodo da agosto 2019 a gennaio 2020.
Con le dispense piene e il mobile del bagno che scoppia, gli abitanti della Repubblica federale non hanno però smesso di fare acquisti, gradita occasione per uscire di casa. Orfani della prossima edizione dell' Oktoberfest, cancellata dal governo bavarese a causa dell' epidemia di coronavirus, i consumatori si sono buttati sulla birra, le cui vendite sono cresciute del 26%, staccando di molte lunghezze il vino (+3%).
In queste ore Angela Merkel ha strigliato deputati e governatori dei Länder, invitandoli a non abbassare la guardia. Certo, il governo federale sta lentamente allargando le maglie del lockdown con la riapertura (parziale) delle scuole e (quasi totale) dei negozi «ma stiamo camminando su ghiaccio finissimo», ha affermato la cancelliera al Bundestag, ribandendo che «non siamo nella fase finale della pandemia». Mercoledì scorso il Paul Ehrlich Institute (Pei) ha dato luce verde alla sperimentazione di un vaccino su 200 volontari, ma la strada è ancora lunga.
E i cittadini-consumatori, dimostratisi più assennati dei loro rappresentanti che invocano la fine del lockdown, hanno ben pensato di far crescere del 6% le vendite di preservativi nei giorni precedenti alla Pasqua. Un primo, forte incremento nelle vendite dei profilattici si era già registrato fra 12 al 22 marzo (+56%), quando sono state introdotte in Germania molte delle restrizioni sui movimenti delle persone.