Estratto dell’articolo di Marco Liconti per www.lastampa.it
Due le domande che gli americani (e non solo) si stanno ponendo in vista del 5 novembre. La prima, ovvia, è “chi vincerà”. La seconda è, “quando” sapremo il nome del vincitore. In epoca moderna, fino al 2020, gli americani (e il mondo) si erano abituati a svegliarsi la mattina successiva all'Election Day sapendo il nome del nuovo presidente degli Stati Uniti.
Con l'eccezione del 2000, quando la disputa tra George W. Bush e Al Gore si protrasse per un mese, fino alla sentenza della Corte Suprema che mise fine al riconteggio in Florida assegnando la vittoria a Bush.
I principali media e network Usa sono stati in grado di "chiamare” il vincitore con relativa rapidità rispetto alla chiusura delle operazioni di voto nei vari Stati. Nel 2016, la vittoria di Donald Trump su Hillary Clinton venne fotografata in poche ore. È nel 2020 che la notte elettorale si trasformò in una “settimana elettorale”. Joe Biden (si votò martedì 3 novembre) non venne dichiarato vincitore fino a sabato 7 novembre.
I risultati nei sette Stati-chiave (Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, North Carolina, Pennsylvania and Wisconsin), gli stessi di questo ciclo elettorale, rimasero “too close to call” fino alla mattina di mercoledì, quando l'Associated Press assegnò Michigan e Wisconsin a Biden, proiettandolo verso la vittoria nel Collegio Elettorale, a un passo dalla soglia necessaria dei 270 Grandi Elettori. [...]
Quest'anno, ammette su tutti il “Decision Desk” di Nbc News, potrebbe andare in tutti e due i modi: risultato nella notte, oppure giorni di attesa. Prima del 2020, il voto sotto Pandemia, i media Usa, Associated Press in testa, disponevano nella notte elettorale di sufficienti informazioni per stabilire chi aveva vinto, anche prima che il conteggio dei voti venisse completato. Proprio il forte incremento del voto per posta, conteggiato successivamente ai voti tradizionali, ha comportato che i risultati disponibili nella notte elettorale non fossero sufficientemente rappresentativi per fare delle proiezioni affidabili negli Stati dove i due candidati erano divisi da uno scarto minimo. [...]
dibattito tra donald trump e kamala harris 4
E tuttavia, il fatto che alcuni Stati-chiave non abbiano introdotto questa nuova regola e la fortissima polarizzazione tra i due campi - sono già decine i ricorsi sulle regole di conteggio dei voti presentati in tribunale e molti altri potrebbero essere presentati a urne già chiuse - potrebbero portare a uno scenario simile a quello di quattro anni fa. Da tenere d'occhio l'orario di chiusura dei seggi nel sette "swing states”, che varieranno tra le 19 e le 22 (tra l'una e le 4 di mercoledì 6 novembre in Italia).
dibattito tra donald trump e kamala harris 5
Le prime indicazioni potrebbero giungere dalla Georgia, dove le urne chiuderanno poco dopo le 19, e la North Carolina, dopo le 19.30. Nella Pennsylvania orientale e in gran parte del Michigan le operazioni di voto si concluderanno alle 20, mentre alle 21 chiuderanno i seggi in Wisconsin, Arizona e parte del Michigan settentrionale. Urne chiuse alle 22 in Nevada.
KAMALA HARRIS - JOE BIDEN - DONALD TRUMP - JD VANCE A GROUND ZERO
elezioni usa 5 elezioni usa 6 elezioni usa 4
donald trump kamala harris immagine fake generata dall ia SPOT DI KAMALA HARRIS CONTRO DONALD TRUMP KAMALA HARRIS DONALD TRUMP donald trump kamala harris