Clemente Pistilli per www.repubblica.it
"Quest'anno facciamo cento anni e abbiamo regolare licenza comunale. Facessero pure la legge, ma l'autorizzazione a noi non possono toglierla" Luigi Molon gestisce " Casa Rosa", in via dell'Imbrecciato, in zona Portuense, e parla con orgoglio e passione di quell'antico cimitero per animali realizzato a Roma un secolo fa.
Nonostante non vi sia ancora una legge sui luoghi di sepoltura per i migliori amici dell'uomo, nella capitale le prime tombe pet risalgono infatti al ventennio e tutto nacque proprio dalla volontà di Benito Mussolini di poter seppellire la gallina che era stata compagna di gioco dei figli. Il duce si rivolse al veterinario Antonio Molon, padre di Luigi, che curava i suoi alani e che era proprietario di una pensione per cani.
Da lì nacque " Casa Rosa", il più antico cimitero per animali d'Italia. "Fu un fatto un po' insolito - racconta il proprietario del cimitero - e ci tengo a dire che fu Mussolini a cercare mio padre e non il contrario". Poi la voce si è sparsa e in via dell'Imbrecciato sono ora sepolti circa mille animali, dai piccioni a un leone, o meglio una leonessa, di nome Greta. " Non ho mai fatto il conto delle sepolture che facciamo ogni anno. La gente mi telefona e, quando mi danno conferma, due ore dopo, spazio permettendo, già sono pronto per le inumazioni", sostiene Molon.
Richieste che arrivano sia da gente comune che da vip, che vanno a far visita ai loro amici a quattro zampe quasi tutti i giorni. A " Casa rosa" riposano così i cani e i gatti dei Savoia, quelli di Peppino De Filippo, Sandro Pertini, Giovanni Leone, Aldo Fabrizi, Brigitte Bardot, Palma Bucarelli, Federico Fellini e Anna Magnani, oltre agli animali di tanti magistrati e senatori. "Ogni animale sepolto ha una sua storia ".
Ma sull'identità dei vip ancora in vita che hanno bussato e continuano a bussare alla sua porta Luigi Molon non si lascia sfuggire una parola. "Sono cose talmente personali che molti capiscono e altri no. Per tale ragione non posso dire chi ha sepolto qui il proprio animale " , sottolinea. Aggiunge però che nel cimitero, oltre al leone e a tanti cani e gatti, ci sono anche due scimmie, papere, conigli, piccioni, pappagalli, cavalli, criceti e pure un passero.
All'ingresso di " Casa rosa" un monumento ricorda pure "quelli che non hanno un padrone", mentre all'interno c'è una stele con la "Preghiera del cane". "La stessa lingua italiana definisce le spoglie di un uomo cadavere e quelle di un animale carcassa. La differenza pesa " , conclude Luigi Molon. Ma con la nuova legge molto potrebbe cambiare e "Casa Rosa", con le sue tombe caratterizzate da dediche, lumini, giochi, guinzagli e altri oggetti appartenuti agli animali lì sepolti, potrebbe non essere più il solo cimitero pet a Roma, diventando solo il più antico della capitale e del resto d'Italia.
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