1-BLITZ DEI CARABINIERI AL RIONE TRAIANO DI NAPOLI, 29 ARRESTI
(ANSA) - Dall'alba i carabinieri del comando provinciale di Napoli stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP di Napoli su richiesta della DDA partenopea a carico di 29 persone (una di queste morta per cause naturali prima dell'esecuzione).
Gli indagati, tutti appartenenti al clan Sorianiello, operante nel rione Traiano di Napoli, sono gravemente indiziati di associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione abusiva di arma da fuoco.
2-BLITZ ANTICAMORRA A NAPOLI, FRUTTIVENDOLO CUSTODIVA ARSENALE
(ANSA) - Era un fruttivendolo a custodire l'arsenale e anche la droga del clan napoletano Soraniello, organizzazione malavitosa che agisce sotto il controllo dell'Alleanza di Secondigliano e che traffica e spaccia droga nel Rione Traiano, una delle piazze di spaccio più importanti della città. All'alba di oggi il clan ha subìto un duro colpo grazie a un'ordinanza di custodia cautelare emessa al gip di Napoli su richiesta della DDA che riguarda 29 indagati, presunti appartenenti al clan.
A notificare i provvedimenti sono stati i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Napoli. Due elementi di vertice del clan risultano irreperibili: si stratta del boss Simone Soraniello e di Simone Bartiromo, diventato punto un riferimento nell'approvvigionamento della cocaina dopo l'arresto del narcotrafficante internazionale Raffaele Imperiale e del suo braccio destro Bruno Carbone. Un terzo indagato, Giuseppe Gaetano, è invece deceduto, per cause naturali.
L'arsenale è stato scoperto il 13 gennaio 2021 in un negozio di frutta che si trova nel quartiere Bagnoli di Napoli, a non molta distanza dal rione Traiano. A gestirlo era Salvatore Vivenzio, cognato del boss Soraniello, che in quell'occasione è stato arrestato e successivamente condannato in primo grado il 22 luglio dello stesso anno. Dalle indagini è anche emerso anche che svolgeva il ruolo di corriere.
Quel giorno i carabinieri sequestrarono 10 mitragliatori (5 kalashnikov e 5 pistole mitragliatrici), un fucile a pompa, 11 pistole, un silenziatore, 328 proiettili di vario calibro, 3 giubbotti antiproiettile e 14 chilogrammi di droga (11,296 di hashish e 2.621 di marijuana). L'episodio provocò il disappunto del boss Soraniello che, in una intercettazione ambientale captata dagli carabinieri commenta sconfortato l'accaduto parlando con una persona non identificata: "Si sono portati tutto quanto, Ci hanno spogliato nudi, hai capito?".
3-FUCILI DA GUERRA E GIUBBOTTI ANTIPROIETTILI PER IL CLAN
(ANSA) - Mandanti ed esecutori materiali di un omicidio e di un ferimento, nel maggio del 2020, sono stati identificati ed arrestati nel corso dell'operazione dei Carabinieri al Rione Traiano di Napoli contro il clan Sorianiello. Sono stati anche sequestrati 15 chili di sostanza stupefacente riconducibile al clan, trovate e sequestrate 24 pistole, 14 fucili da guerra, 670 munizioni di vario calibro, silenziatori, giubbotti antiproiettili tutto riconducibili al clan.
Nelle province di Napoli e Caserta, militari del Nucleo Investigativo di Napoli hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip presso il Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di complessivi 29 indagati (di cui 13 già detenuti, 1 morto per cause naturali prima dell'esecuzione delle misure). Sono gravemente indiziati - a vario titolo - di associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione abusiva d'arma da fuoco, tutti aggravati dalle finalità di agevolazione del clan Sorianiello, operante nel rione Traiano, area urbana compresa nel quartiere Soccavo dell'area occidentale della città di Napoli Il provvedimento, emesso a seguito di un'articolata attività d'indagine coordinata dalla DDA di Napoli e condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo dal 2019 al 2021, secondo quanto emerso dall'inchiesta, documenta l'appartenenza degli indagati al clan Sorianiello, operante nel rione Traiano di Napoli, rientrante nella sfera di influenza del cartello criminale denominato "Alleanza di Secondigliano".
E ancora, il controllo da parte del clan delle piazze di spaccio di sostanze stupefacenti attive all'interno del cosiddetto "parco della 99". Svelata la forza di intimidazione del clan nel controllo del territorio anche attraverso la contrapposizione armata con clan rivali. Sono emersi infine numerosi episodi estorsivi nella gestione delle attività illecite e la disponibilità da parte del clan di numerose armi da fuoco.
4-NARCOS, 'SE MISCHIAMO LA COCA COSÌ ESCE LA BOMBA ATOMICA'
(ANSA) - La cocaina colombiana è di qualità inferiore rispetto a quella boliviana ma se opportunamente miscelata "...esce la bomba atomica...". Ne è convinto il narcos Simone Bartiromo che dopo l'arresto del narcotrafficante internazionale Raffaele Imperiale e del suo braccio destro Bruno Carbone era diventato un punto di riferimento del traffico di stupefacenti.
La circostanza emerge dall'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta della DDA e notificata oggi dal Nucleo Investigativo del Comando provinciale dei carabinieri di Napoli e Bartiromo, insieme con il boss Simone Soraniello, sono due dei tre indagati (il terzo è deceduto) a cui non il provvedimento non è stato notificato in quanto irreperibile. Il clan Soraniello del rione Traiano di Napoli preferisce la cocaina boliviana perché secondo le voci di mercato sarebbe di qualità superiore e i militari dell'arma sono riusciti a intercettare le conversazioni durante le quali il boss Soraniello e il narcos Bartiromo parlano di una chat privata che utilizza il sistema di codifica encrochat (quello adoperato anche dal narcotrafficante internazionale Raffaele Imperiale).
Bartiromo (che è della provincia, di Marano di Napoli) riferisce di essersi inserito nell'ambito dell'organizzazione camorristica di Secondigliano che fa capo a Giovanni Cortese, detto "o' cavallaro". Non solo. Si discute anche di come tagliare lo stupefacente. In una intercettazione ambientale a casa Soraniello del 29 aprile 2021, si fa riferimento a cattivo odore che lo stupefacente colombiano (di qualità inferiore rispetto al boliviano). A parlare è proprio Bartiromo: "devi prendere il colombiano (droga proveniente dalla Colombia) così lo mischio sotto la pressa... si pressa e perde quella puzza di acetone... meglio mischiare il colombiano che il boliviano (droga proveniente dalla Bolivia) senza odore perché mischiandolo fai 850 e 150 così esce la bomba atomica e nessuno si lamenta...".