Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”
Hacker legati al governo cinese hanno preso di mira le comunicazioni telefoniche di Donald Trump, del suo vice J.D.Vance e di persone affiliate con la campagna elettorale di Kamala Harris. È accaduto attraverso un’intrusione dei pirati informatici nei sistemi Verizon, AT&T e Lumen.
Si tratterebbe di una operazione ampia su cui si è iniziato a investigare un mese fa: non è chiaro quali dati gli hacker siano riusciti a ottenere. Il gruppo dietro i cyber-attacchi si chiama Salt Typhoon. Sarebbero stati presi di mira anche funzionari di alto grado dell’amministrazione Biden.
L’aggressività e il raggio di questi attacchi, definiti da alcuni «una nuova frontiera» nelle operazioni hacker cinesi, proprio alla vigilia delle elezioni presidenziali preoccupano le autorità americane sulla possibilità di interferenze nelle elezioni.
C’è il timore che si tratti di intrusioni «potenzialmente catastrofiche per la sicurezza nazionale» nel caso in cui i servizi di spionaggio stranieri si siano impossessati di messaggi sms, numeri di telefono o altri dati legati al network di Trump, che potrebbe essere di nuovo presidente. [...]
L’Fbi ha confermato che sta indagando su questo «accesso non autorizzato all’infrastruttura commerciale delle telecomunicazioni». Un portavoce dell’ambasciata cinese di Washington ha negato che Pechino sia responsabile, ma i funzionari dell’amministrazione Biden stanno valutando le possibili risposte alla Cina. [...]
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