1. AMMAZZATO A 16 ANNI DALLA «PESCARA BENE»
Estratto dell'articolo di Fabio Amendolara per “la Verità”
A Pescara, tra i locali affollati e i vicoli nascosti, emergono nuove forze che scuotono l’ordine sociale: le baby gang. […] Quello che è accaduto a Thomas Christopher Luciani, 16 anni, di Rosciano, è l’emblema di questo fenomeno. La sua è una storia di disagio e sparizioni. Un anno fa era scomparso per tre giorni, mettendo in allarme la famiglia. Poi era stato trovato, sano e salvo. Questa volta, invece, è finita nel peggiore dei modi.
Thomas si era allontanato venerdì sera dalla comunità di Isernia che l’aveva accolto dopo gli ultimi guai in cui si era ficcato (pare sempre per questioni di droga). Il cellulare era spento e nessuno dei ragazzi con i quali era in contatto ha ricevuto sue notizie. Proprio come la famiglia, la nonna in particolare, alla quale era stato affidato anni fa (i genitori sono di origini albanesi e non vivono in Italia). […]
Quel ragazzino minuto e con i capelli sempre scompigliati non c’era più, assassinato con oltre 20 fendenti sferrati con un coltello da sub (i suoi aggressori hanno infierito su di lui anche quando era ormai esanime) nel parco intitolato a Baden Powell, […] Il suo corpo era stato nascosto tra i cespugli, dietro un campetto da calcio.
[…] Un delitto brutale, consumato in una zona nascosta dell’area verde da due coetanei. Poche ore dopo il ritrovamento già si sussurrava: piccoli debiti di droga, 250 euro di stupefacenti non pagati. Due ragazzi, liceali, indicati come figli di buona famiglia (un maresciallo dei carabinieri e un avvocato che fa l’insegnante), sono stati fermati ieri, dopo 24 ore di indagini frenetiche.
OMICIDIO Thomas Christopher Luciani
[…] La registrazione della telefonata alla sala operativa, invece, è servita agli investigatori per sbrogliare il giallo in poche ore. Si è scoperto che a chiamare i soccorsi è stato uno dei giovani che aveva passato parte del pomeriggio e della serata con i due arrestati. Grazie alle sue indicazioni gli inquirenti si sono messi subito a caccia dei due sospettati. Ed ecco, così come ricostruito da chi indaga, il contesto in cui sarebbe maturato l’omicidio: una baby gang che cercava di impossessarsi del mercato della droga ha raggiunto il parco con un piano preciso. Due di loro hanno attirato Thomas nella zona più buia e lo hanno colpito ripetutamente.
Dopo averlo lasciato tra le sterpaglie, si sono allontanati, andando al mare in uno stabilimento balneare a due passi dal centro, dove hanno fatto il bagno. L’arma del delitto […] sarebbe stata abbandonata lì e ora è oggetto di ricerca da parte dei sommozzatori dei Vigili del fuoco.
OMICIDIO Thomas Christopher Luciani
L’atteggiamento mantenuto dai due indagati anche dopo il grave fatto di sangue ha particolarmente colpito gli inquirenti: durante il loro interrogatorio non avrebbero tradito emozioni, tanto che chi era presente parla di «assenza di empatia emotiva o pentimento». Ma anche di «una palese incapacità di comprendere l’estremo disvalore delle azioni commesse[…]
Da tempo i magistrati della Procura minorile sono alle prese con una escalation di reati. Tanto che lo scorso gennaio il presidente della Corte d’appello dell’Aquila, Fabrizia Francabandera, aveva concentrato la sua relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario proprio sul fenomeno delle baby gang: in un solo anno le toghe erano state costrette a occuparsi di 153 episodi di violenze tra minori. […] Basta fare una piccola ricerca sul web per scoprire che le cronache dei giornali locali raccontano spesso di risse tra bande di minorenni. Anche di origine straniera. E Pescara è uno degli epicentri di questo fenomeno. […]
OMICIDIO Thomas Christopher Luciani
«Quella che si è consumata ieri è una tragedia», ha commentato il sindaco di Pescara, Carlo Masci, che ha aggiunto: «L’omicidio di un giovanissimo, che sarebbe avvenuto per mano di altri ragazzi, lascia sgomenti e senza parole, qualunque sia il movente e lo scenario in cui è maturato il fatto di sangue. Non si può morire quando si ha una vita intera davanti, così come è assurdo che ci si macchi di un delitto così grave». Dalla Questura fanno sapere di voler attendere i prossimi giorni per capire «se a determinare» l’assenza di emozioni nei due presunti assassini «è stato lo choc o se ci saranno cambiamenti emotivi».
2. I DUE FERMATI HANNO INFIERITO SU THOMAS AGONIZZANTE ++
OMICIDIO THOMAS CHRISTOPHER LUCIANI
(ANSA) - Quindici coltellate sferrate dall'uno, dieci dall'altro. Sputi sulla vittima agonizzante a terra e perfino una sigaretta spenta sul volto. Poi, una volta al mare, macabre battute su come il ragazzino era stato ridotto. A meno di due giorni dall'omicidio di Christopher Thomas Luciani, il 17enne di Rosciano ucciso domenica pomeriggio con 25 coltellate in un parco del centro di Pescara, emergono nuovi dettagli sul delitto. A svelarli è il quotidiano abruzzese 'il Centro' nell'edizione odierna.
I terribili dettagli del delitto sono contenuti nel decreto di fermo dove si sottolinea che i due 15enni "in concorso tra loro", uccidevano Christopher Thomas Luciani "con 25 coltellate", "arrecando sevizie e operando con crudeltà, mediante calci e sputi mentre era riverso sul terreno esanime". "Ciò che emerge è l'assenza di empatia emotiva con un fatto di tale inaudita efferatezza, tale da inveire sul cadavere, recandosi presso lo stabilimento balneare per fare il bagno al mare, senza chiamare soccorsi o denunciare il fatto alle autorità, anzi chiacchierare con macabra ironia sul fatto appena avvenuto", si legge nel decreto.
OMICIDIO THOMAS CHRISTOPHER LUCIANI
3. OMICIDIO PESCARA, THOMAS UCCISO PER 'QUESTIONE DI RISPETTO'
(ANSA) - "Diceva che per lui era diventata una questione di rispetto". Era infatti la vittima a dover dare 250 euro a uno dei due ragazzi 16enni indagati per l'omicidio di Thomas Luciani avvenuto domenica sera a Pescara. Lo si legge nei verbali degli interrogatori a cui sono stati sottoposti nella notte di domenica gli altri ragazzini che sono coinvolti nella vicenda. Secondo la ricostruzione tutti si sono incontrati alla stazione di Pescara e da lì sono andati al Parco Baden Powell: uno dei due ragazzi indagati aveva già il coltello. Quando chiedono ai ragazzi testimoni perchè uno dei due pur non avendo nessun credito nei confronti della vittima e non conoscendolo neanche abbia preso il coltello e abbia sferrato anche lui dei fendenti su Thomas a terra la risposta è stata "perchè sono amici". Dai verbali emerge che il 'creditore' era un piccolo spacciatore come anche la vittima.
OMICIDIO THOMAS CHRISTOPHER LUCIANI
5. TESTIMONE, "I DUE QUINDICENNI AVEVANO ANCHE UNA PISTOLA"
(ANSA) - A Christopher Thomas Luciani sarebbe stata tesa una trappola. LO si evince dalle parole del testimone, il giovane che ha assistito alla scena e, a poche ore dai fatti, ha raccontato tutto al padre, che ha raggiunto il parco con il figlio ed ha allertato le forze dell'ordine. Il ragazzo, anticipa il Centro, racconta di un appuntamento alle 16.30 alla stazione, di un primo confronto nella zona del terminal bus con la vittima, poi costretta a spostarsi verso il parco, in una zona appartata.
"Quando ho raggiunto il punto di visuale che mi permetteva di vedere la posizione in cui si trovavano - ha raccontato - ho visto Christopher a terra che perdeva sangue e ho subito capito che lo aveva accoltellato". Dal racconto del testimone chiave e anche di altri emerge un ulteriore dettaglio: la presenza di una pistola di piccole dimensioni, che sarebbe stata mostrata da uno dei due presunti killer, ma che non sarebbe stata usata.
OMICIDIO THOMAS CHRISTOPHER LUCIANI
5. MANTOVANO,VICENDE COME THOMAS SI RIPETONO SISTEMATICAMENTE
(ANSA) - "Siamo rimasti sconvolti dall'ultimo fatto di cronaca, in cui riemerge quanto sia grave oggi la questione ella droga, che riguarda la morte del 16enne Thomas a Pescara. Non è una storia di degrado perché le famiglie dei presunti assassini sono famiglie che con linguaggio usuale definiremmo per bene e ora sono nella disperazione come i familiari di Thomas.
È una storia che è l'esito di una scelta e si ripete sistematicamente perché sono anni se non decenni in cui incidenti stradali dalla causale non spiegabile e omicidi a cui si arriva per la totale assenza di freni inibitori hanno un solo filo conduttore che è l'assunzione di droga". Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, alla conferenza sulla relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia 2024.
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