Estratto dell'articolo di Giampaolo Visetti per “La Repubblica”
https://www.repubblica.it/cronaca/2024/10/30/news/aurora_tila_piacenza_autopsia-423586735/
Aurora Tila è morta a causa di fratture devastanti alla testa. «Grosse quantità di sangue all’interno e sul suo capo» hanno permesso di stabilire che il decesso è stato causato «da un grave trauma cranico da caduta». È questo il primo risultato dell’autopsia sul corpo della tredicenne di Piacenza, precipitata venerdì mattina dal terrazzo posto all’ottavo piano del condominio in cui abitava con la madre.
L’esame, concluso ieri pomeriggio a Pavia dal medico legale Giovanni Cecchetto, assistito da altri specialisti e consulenti, non ha evidenziato per ora altre lesioni fatali. In attesa dei risultati delle analisi genetiche e istologiche, la perizia non ha rilevato nemmeno «ecchimosi e ferite riconducibili a una colluttazione».
[…] Aurora, negli istanti che hanno preceduto la caduta, non avrebbe tentato disperatamente di difendersi da un pestaggio, a da un’aggressione. Esami istologici e i tamponi di ricerca genetica evidenzieranno “eventuali lesioni pregresse”, o “tracce organiche” impresse sul suo corpo, specie sotto le unghie delle mani. Non solo il quadro completo dell’autopsia, disposta dalla procura minorile di Bologna, deciderà però il destino dell’ex fidanzato M.C.S.
Il quindicenne di Gossolengo, unica persona in compagnia della ragazza sul luogo della tragedia, dal primo istante si è proclamo innocente e ripete che la ragazza «è caduta da sola». Da lunedì pomeriggio è in stato di fermo nel carcere per i minori a Bologna. Venerdì il sostituto procuratore Simone Purgato lo aveva indagato per omicidio volontario: l’arresto è la conseguenza della somma di testimonianze, intercettazioni, messaggi sui social, immagini e referti medici forniti dalla famiglia di Aurora e raccolti dai carabinieri in quattro giorni di indagini.
La svolta in particolare sarebbe arrivata grazie a un “supertestimone” che si è presentato al nucleo investigativo: la sua testimonianza diretta sulla scena della tragedia avrebbe suggerito ai magistrati il fermo del quindicenne per omicidio. A questo si aggiunge il dossier di Lorenza Dordoni, legale della madre della vittima: al suo interno «gravi indizi» che hanno impresso all’inchiesta un salto di qualità.
Il fermo dell’ex fidanzato dovrà essere convalidato oggi dal gip della procura bolognese: se l’accusa di omicidio volontario fosse poi confermata al termine di un processo, il quindicenne rischia una condanna tra 12 e 18 anni di carcere. […]
Gelosia ossessiva e non rassegnazione ad essere stato lasciato da Aurora, l’ultima volta a inizio ottobre, sono confermate dalle decine di messaggi inviati dalla vittima alla sorella maggiore e alle amiche: nel fascicolo dell’inchiesta anche ripetute minacce autolesionistiche e di morte del suo ex ragazzo: «Stai con me — ripeteva — altrimenti..». […]