LA BANDA DEL BUCO COLPISCE ANCORA – A MILANO LADRI IN AZIONE NELLA FILIALE BPM IN ZONA CALVAIRATE: 7 DIPENDENTI SONO STATI LEGATI E MINACCIATI - I LADRI SONO ITALIANI, “UNO CON INFLESSIONI CAMPANE, GLI ALTRI TRE SICILIANI”, DICONO I TESTIMONI. SONO PASSATI DAL MURO DI UNA PIZZERIA CHIUSA CONFINANTE. I MALVIVENTI HANNO ARMATO TUTTO ‘STO CASINO PER PORTARSI VIA UN BOTTINO NON PROPRIO COSPICUO: APPENA 160MILA€...

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Paola Fucilieri per “il Giornale” - Estratti

 

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BANDA DEL BUCO MILANO FILIALE BPM BANDA DEL BUCO MILANO FILIALE BPM

Non stupisce quindi che avessero l’accento meridionale («uno con inflessioni campane, gli altri tre siciliane», dicono i testimoni) anche i quattro componenti del commando che ieri mattina sono entrati, penetrando da un muro confinante con una pizzeria chiusa e vuota da tempo, nella filiale Bpm all’angolo tra piazza Emilio Salgari e via Giovanni Cadolini, in zona Calvairate (periferia sud est della città) per appropriarsi di un bottino non proprio da re visto che va diviso, 160mila euro circa.

 

Secondo gli investigatori della Mobile i rapinatori erano lì non dalla notte precedente, ma sicuramente dalle prime ore del mattino, quando Milano è ancora immersa nel buio. E dopo aver realizzato il buco nella parete, alle 9 con i volti coperti da cappellini e sciarpe e i baveri dei giubbotti alzati - sono entrati in azione. Atteso l’arrivo dei sette dipendenti, intorno alle 9.30, i malviventi li avevano già presi tutti in ostaggio: cinque erano stati immobilizzati con fascette a polsi e caviglie, gli altri due costretti ad aprire la cassaforte.

 

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L’allarme è scattato attorno alle 10, quando i dipendenti dell’istituto di credito sono riusciti a liberarsi: sono stati proprio loro a raccontare ai poliziotti che i banditi appena fuggiti erano quasi certamente italiani. I componenti del commando hanno detto ai sequestrati che avevano armi, ma non le hanno comunque mai mostrate per intimidirli.

 

Ora gli investigatori stanno passando al setaccio le immagini registrate dalle telecamere che, insieme alle celle telefoniche e ai rilievi della polizia scientifica costituiscono gli elementi principali per iniziare una indagine di questo tipo. Un dato resta incontrovertibile:

 

se in via Lessona i malviventi erano entrati in banca sfilando gli infissi della lastra di acciaio di una porta blindata, in piazzale Accursio avevano dovuto tagliare le grate delle finestre dei bagni, mentre in piazzale Ascoli avevano fatto un lavoro imponente, entrando da un condotto sotterraneo scavato in precedenza, quasi sicuramente mesi prima della data prescelta, ieri nella filiale della Bpm è stato tutto più agevole perla batteria che ha realizzato il colpo, con il classico buco nel muro.

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