BARBARIE IN BARBAGIA - 19ENNE UCCISO A FUCILATE VICINO NUORO: AVEVA DIFESO LA FIDANZATA A UNA FESTA DA UN GRUPPO DI BULLI: L’IPOTESI DELLA VENDETTA - SI INDAGA ANCHE SU UN RAGAZZO SCOMPARSO IN UN PAESE VICINO

Barbagia sotto choc per l’esecuzione del 19enne - A prima vista sembrerebbe la storia di una vendetta per il litigio avvenuto a una festa - Perse le tracce anche di un 29enne di un paese vicino: il ragazzo deve prendere medicinali e fatica a camminare - Sotto torchio un minorenne sospettato di aver minacciato lo studente ucciso...

Condividi questo articolo


gianluca monni gianluca monni

Alberto Pinna per il “Corriere della Sera”

 

In Barbagia amicizie e amori, odi e vendette dalla notte dei tempi nascono nelle feste (in 50 paesi se ne contano più di 300). Si canta e si balla mano nella mano intorno a un fuoco ed è un legame per sempre. Si spara anche, e spesso non a salve. A Orune festa grande a dicembre per Cortes Apertas.

 

Niente festa sabato per Sant’Isidoro: Gianluca, ucciso venerdì alla fermata del pullman che doveva portarlo a scuola e i suoi amici erano nel comitato che organizzava. È uscito il bando: «Annullata». Ieri è stato interrogato per ore un minorenne di Benettutti, uno del gruppo del Goceano. Alla festa di Cortes Apertas, dove tutto sarebbe iniziato, c’era anche lui. Forse è il ragazzo che quella sera di dicembre aveva puntato la pistola contro Gianluca. E nel silenzio di Orune si apre uno squarcio, molti (sindaco compreso) chiedono a chi ha ucciso Gianluca Monni: «Se sei uomo, consegnati alla giustizia». 
 

monni 3 monni 3

Nelle case della Barbagia corti e cortili sono sul retro, le donne ci fanno pane e dolci, lavorano canestri e ricamano; in autunno aprono le porte. Chi viene da fuori è ospite, rispettato; ma deve ricambiare. Ma cosa è successo venerdì a Orune. E perché? Ecco come è andata (o come potrebbe essere andata), tra fatti successi, ipotesi, protagonisti reali e nomi di fantasia. 
 

Gianluca Monni e Stefano Masala, storie cominciate a Cortes Apertas, la sera del 13 dicembre. Giubanneddu era venuto a Orune con gli amici di Nule, Benetutti e Burgos, in Goceano, separate dalla Barbagia di Orune e Bitti da un intreccio di valli strette e sentieri battuti da ladri di bestiame. Balli, canti, vino e birra a fiumi. Eleonora era lì. « Ehi tue... beni innohe (vieni qui)». Occhiate, complimenti, un bicchiere dopo l’altro sempre più grevi. Eleonora passava senza fermarsi. Gianluca non l’ha mai persa di vista. Quando Giubanneddu si è fatto avanti per importunarla gli ha sbarrato la strada. «Sta buono, torna a bere». Nervosismo, qualcuno cerca di metter pace.

monni 1 monni 1

 

Altra birra, poi la scintilla, una mano verso Eleonora, altre mani a bloccarla. E gli schiaffi. «Gianluca era più forte, l’avrebbe potuto picchiare duro, non l’ha fatto». Giubanneddu umiliato, gli amici intorno a lui. Totoni si inchina e tira fuori una pistola, che tiene in un calzino, e la punta verso la testa di Gianluca. «Ma nessuno gli guarda le spalle, Francesco di Orune gli afferra il braccio, glielo piega e gli prende la pistola». Urla, spinte, pugni: il gruppo del Goceano — c’era anche Stefano — costretto a ritirarsi, a risalire in auto e a fuggire. 
 

Gli schiaffi, la pistola «sequestrata». Che affronto! Ragazzi di Nule e di Orune frequentano a Nuoro gli stessi istituti, anche il Volta dove studia Gianluca. «Perché non la smettiamo? Loro chiedono scusa e voi restituite la pistola». Le trattative sono andate avanti per settimane. Incontri anche in campo neutro, un bar di Nuoro. «Noi abbiamo chiesto scusa, non basta che Giubanneddu è venuto col padre a Orune? Per noi l’argomento è chiuso». Ma la pistola non è mai stata restituita ai ragazzi del Goceano. 
 

monni 2 monni 2

Stefano Masala ha gli occhiali, somiglia vagamente a Gianluca, capelli rasati e passione per i cavalli. Ha 29 anni. «Ma è come se ne avesse 15, è un semplice, ride sempre, mai uno screzio, un litigio», dicono a Nule. «È malato, deve prendere cortisone più volte al giorno — si raccomandano i familiari nell’appello a “Chi l’ha visto” — ha difficoltà a camminare».

 

Diploma del professionale alberghiero, invano ha cercato lavoro. Ha l’auto, una Opel Corsa grigio scuro e porta in giro gli amici: «Ste’, andiamo a Orune?». «Mi accompagni a Ozieri?». Autista per qualche soldo. Non si perdeva una festa in Goceano e in Barbagia. È scomparso giovedì sera poco dopo le 20. Di lui c’è tutto su Facebook: «Mille cuori per un sorriso, a tutti i miei amici buona serata», l’ultimo messaggio. Uscendo ha detto ai suoi: «Ho una cosa importante da fare». Alle 22 era ancora a Nule, lo hanno visto sull’Opel, a fianco aveva un amico, minorenne, senza patente. 
 

Venerdì mattina alle 7.30 a Orune da un’utilitaria grigio scuro scendono due col cappuccio. Uno soltanto imbraccia il fucile. Gianluca attende l’autobus per andare a scuola, è seduto sui gradini di casa della nonna, ha appena telefonato a Eleonora: «Ci vediamo subito». Tre colpi, schiaffi sul volto. L’auto è ripartita sgommando. Una Grande Punto? Una Opel Corsa? Fra testimoni (che ora sembrano ricordare) e telecamere si saprà presto.

delitto in barbagia delitto in barbagia

 

Comunque l’Opel non è mai ritornata a Nule. Sabato mattina è stata trovata distrutta dal fuoco 40 chilometri oltre, verso Pattada. Chi l’ha incendiata è andato via con un’altra auto: erano almeno quattro. Stefano lo cercano fra i boschi e nel lago sotto il monte Lerno. «Lo hanno usato come autista per andare a Orune. Gli altri erano senza patente. Ma lui era un buono, si è spaventato. Se i carabinieri lo avessero chiamato non avrebbe potuto nascondere la verità. E qui chi ha visto e non tace...» . 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – COME MAI NETANYAHU HA CACCIATO IL POPOLARISSIMO MINISTRO DELLA DIFESA ISRAELIANO, YOAV GALLANT? LA RICHIESTA DI UNA COMMISSIONE DI INCHIESTA SULLA STRAGE DEL 7 OTTOBRE 2023 DI GALLANT AVREBBE MANDATO FUORI DI TESTA “BIBI” – LE MALDICENZE A TEL AVIV: GLI OO7 DELLO SHIN BET E IL PREMIER AVREBBERO LASCIATO MANO LIBERA AD HAMAS DI PROPOSITO, AFFINCHÉ LA STRAGE OFFRISSE UN PRETESTO PER SPIANARE DEFINITIVAMENTE GAZA - CHE SUCCEDE A GAZA CON TRUMP ALLA CASA BIANCA? DUE COSE SONO CERTE: AL TYCOON NON GLIENE FREGA NIENTE DEL MEDIORIENTE, E DETESTA L’IRAN....

DAGOREPORT – GLI OBAMA, I CLINTON E LE PELOSI HANNO SULLA COSCIENZA LA BRUCIANTE SCONFITTA DI KAMALA HARRIS (UNA CHE ALLE PRIMARIE DEM DEL 2020 ARRIVÒ ULTIMA) - CON IMPERDONABILE RITARDO HANNO AGITO PER TROVARE UN SOSTITUTO DI JOE BIDEN - LO STATO COGNITIVO DEL PRESIDENTE ERA NOTO A TUTTI DA ANNI: BASTAVA FARGLI FARE UN PASSO INDIETRO PER TEMPO E COSTRUIRE UNA CANDIDATURA LEGITTIMATA DALLE PRIMARIE, ANZICHE' IMPOSTA, A TRE MESI DAL VOTO, DAL TIGNOSO BIDEN (O PASSO IL TESTIMONE ALLA MIA VICE O NON MI RITIRO DALLA CORSA)...

DAGOREPORT – PER DIMOSTRARE CHE È CAMBIATA L’ARIA AL CSM, LA MELONA HA VOLUTO FORZARE LA MANO INCONTRANDO IN SEGRETO IL VICEPRESIDENTE DEL CSM, FABIO PINELLI - MA LA STATISTA DEL COLLE OPPIO HA DIMENTICATO UN DETTAGLIO FONDAMENTALE: IL CAPO DEL CSM È IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. E MATTARELLA, PUR AVVERTITO INFORMALMENTE, HA PRESO MALISSIMO L'IRRITUALE VISITA DEL SUO VICE PINELLI A PALAZZO CHIGI. E IL SOLITO UCCELLINO HA SPIFFERATO TUTTO – È L’ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DEL RAPPORTO DISASTROSO DI “IO SO’ GIORGIA” CON IL DEEP STATE - LA VERA DIFFERENZA TRA LA “NANA MALEFICA” (COPY CROSETTO) E BERLUSCONI? MANTOVANO NON È GIANNI LETTA…

DAGOREPORT – QUANDO IL NOVELLO SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO, MARK RUTTE, DICE: “CONTINUEREMO A ESSERE A FIANCO DELL’UCRAINA”, LO SA CHE IL PRIMO ''AZIONISTA'' DELLA NATO DA GENNAIO SARÀ TRUMP? - E TRUMP HA GIA' ANNUNCIATO CHE VUOLE CHIUDERE SUBITO LA GUERRA CEDENDO A PUTIN IL DONBASS E CRIMEA E COSTRINGENDO ZELENSKY ALLA PACE, MINACCIANDO DI TOGLIERGLI ARMI E SOLDI - A QUEL PUNTO, CHE FARÀ L’UNIONE EUROPEA? E LA TURBO-FAN DI KIEV GIORGIA MELONI, DA BRAVA CAMALEONTE, S’ADEGUERÀ ALLA NUOVA LINEA TRUMPIANA O RIMARRÀ ABBRACCIATA A ZELENSKY?

DAGOREPORT – DITE ADDIO ALLA MELONI BIDENIZZATA: ARRIVA TRUMPONE E LA DUCETTA CAMALEONTE SI TRASFORMERÀ NELLA PIÙ FEDELE FAN DEL CIUFFO ARANCIONE DI MAR-A-LAGO – GRAZIE AI BUONI UFFICI DI ELON MUSK, CON CUI “COLTIVA LA SUA RELAZIONE” (“LE MONDE” DIXIT), LA PREMIER AVRÀ GIOCO FACILISSIMO PER RIENTRARE NEL CUORE DEL TYCOON. CHE FINIRÀ PER PRIVILEGIARE IL RAPPORTO CON “I AM GIORGIA”, A DISPETTO DI QUELLO COL SUO FOLLOWER ITALIANO NUMERO UNO, MATTEO SALVINI - QUESTIONE DI POTERE: LA MELONI È PREMIER E PUÒ ESSERE UN CAVALLO DI TROIA UTILE IN UE. IL "PATRIOTA" SALVINI A BRUXELLES NON CONTA UN CAZZO...