UN BEL TIPINO – MOUSSA SANGARE, IL 31ENNE CHE HA CONFESSATO DI AVERE UCCISO SHARON VERZENI (“L'HO FATTO TANTO PER FARE”), ERA GIÀ INDAGATO PER MALTRATTAMENTI AI DANNI DELLA MADRE E DELLA SORELLA – LA NOTTE DELL’OMICIDIO AVEVA CON SE’ QUATTRO COLTELLI E AVEVA GIA’ MINACCIATO DUE RAGAZZINI DI 15-16 ANNI – LA PROCURATRICE DI BERGAMO: “NON C'È NESSUN MOVENTE RELIGIOSO, NÉ TERRORISTICO, POTEVA ESSERE LA SIGNORA VERZENI O UNO DI NOI CHE PASSAVAMO DI LÌ” – L'AVVOCATO DI SANGARE: “È VEROSIMILE CHE CI SIA UNA PROBLEMATICA PSICHIATRICA”

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OMICIDIO SHARON: 31ENNE FERMATO PER MALTRATTAMENTI A MAMMA E SORELLA

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(ADNKRONOS) - Moussa Sangare, il 31enne fermato questa notte per l'omicidio di Sharon Verzeni, è indagato per maltrattamenti nei confronti della madre e della sorella. A quest'ultima in particolare avrebbe puntato contro un coltello. Dal momento della denuncia l'uomo non vive più con le due donne. Lo hanno fatto sapere gli inquirenti durante la conferenza stampa convocata alla procura di Bergamo dopo il fermo.

 

OMICIDIO SHARON: 31ENNE AVREBBE PUNTATO PRIMA DUE MINORENNI, PROCURATRICE 'SI FACCIANO AVANTI'

Moussa Sangare in bicicletta ripreso dalle telecamere la notte dell omicidio di sharon verzeni Moussa Sangare in bicicletta ripreso dalle telecamere la notte dell omicidio di sharon verzeni

(ADNKRONOS) - Prima di "scegliere di individuare e scegliere Sharon Verzeni come vittima", Moussa Sangare, il 31enne fermato questa notte per l'omicidio, avrebbe "come da lui stesso dichiarato, puntato il coltello contro due ragazzini di 15-16 anni, minacciandoli". Lo ha fatto sapere la procuratrice facente funzioni di Bergamo, Maria Cristina Rota, invitando i due minorenni a "presentarsi in una caserma dei carabinieri o al comando provinciale per riferire se erano presenti e se effettivamente si è verificata questa minaccia".

 

omicidio sharon verzeni - terno d isola omicidio sharon verzeni - terno d isola

Prima dei due ragazzini - sempre stando a quanto ha confessato dal 31enne - Sangare avrebbe "individuato un soggetto, a cui non sembra aver rivolto minacce". Quindi l'incontro con i due ragazzini in strada, contro i quali "avrebbe puntato a distanza il coltello minacciandoli, poi ha desistito nei loro confronti e si è imbattuto nella signora Verzeni". L'uomo quando l'ha incrociata su via Castegnate proveniva dalla direzione opposta, "evidentemente ha deciso di fare inversione di rotta e seguire la vittima fino al momento dell'aggressione", che non è stata ripresa dalle telecamere. Quattro le coltellate inferte alla 33enne.

 

OMICIDIO SHARON: PROCURA CONTESTA PREMEDITAZIONE, 'AVEVA 4 COLTELLI PER COLPIRE QUALCUNO'

la procuratrice di Bergamo Maria Cristina Rota la procuratrice di Bergamo Maria Cristina Rota

(ADNKRONOS) - La procura di Bergamo ha contestato a Moussa Sangare, il 31enne fermato questa notte per l'omicidio di Sharon Verzeni, l'aggravante della premeditazione, perché l'uomo "era uscito di casa con 4 coltelli e quindi l'obiettivo evidente - come da quello che ha dichiarato - era di andare a colpire qualcuno", ha spiegato la procuratrice facente funzioni Maria Cristina Rota in conferenza stampa. Un omicidio apparentemente senza motivo.

 

Sangare ha spiegato agli inquirenti che "sentiva l'impulso di accoltellate, sentiva il bisogno di compiere questo gesto. La signora ha avuto la sfortuna di passare di lì, si è trovata al posto sbagliato nel momento sbagliato", la considerazione della procuratrice.

 

SHARON: PM, 'FERMATO SI È DETTO DISPIACIUTO PER QUANTO FATTO'

OMICIDIO DI SHARON VERZENI - LE TELECAMERE IN STRADA OMICIDIO DI SHARON VERZENI - LE TELECAMERE IN STRADA

(ANSA) - "Né durante le dichiarazioni spontanee né durante l'interrogatorio Moussa Sangare ha mai dimostrato di essere sotto l'effetto di sostanze alcoliche o di droghe". Lo ha detto il procuratore facente funzione di Bergamo Maria Cristina Rota. L'uomo ha detto di essere "dispiaciuto per quello che ha fatto" e a un certo punto dell'interrogatorio, iniziato ieri e concluso con il fermo alle 4 di questa mattina, "si è liberato del peso del gesto che ha compiuto", ha aggiunto.

 

sharon verzeni sharon verzeni

SHARON: PROCURA CONFERMA, NESSUN MOVENTE

(ANSA) - "Non c'è stato alcun movente, non si conoscevano e non hanno mai avuto contatti": è quanto ha confermato la procuratrice aggiunta Maria Cristina Rota, parlando dell'omicidio di Sharon Verzeni. La procuratrice ha spiegato che il presunto killer è "un uomo trentenne, cittadino italiano originario di un altro paese" a cui gli investigatori sono arrivati "grazie all'aiuto di due persone che erano presenti e hanno raccontato quanto avevano visto". (ANSA).

 

SHARON: PROCURA, UOMO FERMATO TROVATO ANCHE GRAZIE A 2 STRANIERI

OMICIDIO DI SHARON VERZENI - LE TELECAMERE IN STRADA OMICIDIO DI SHARON VERZENI - LE TELECAMERE IN STRADA

(ANSA) - "All'identificazione del fermato hanno collaborato due cittadini stranieri che si trovavano su luogo": è quanto ha spiegato la procuratrice aggiunta a Bergamo Maria Cristina Rota aggiungendo che il presunto omicida di Sharon Verzeni aveva "delle denunce per maltrattamenti ai danni della madre e della sorella ed era andato a vivere da solo".

 

Le due persone che hanno collaborato alle indagini sono "cittadini stranieri di origine marocchine inseriti nel territorio, incensurati, due lavoratori, due onesti cittadini che si trovavano sul luogo del delitto e che in realtà inizialmente si sono presentati per segnalare un'altra presenza strana - ha proseguito - ma la prima segnalata non era strana e poi è stata segnalata la presenza del ciclista su cui si è lavorato".

 

SHARON: LEGALE SANGARE, 'VEROSIMILE PROBLEMA PSICHIATRICO' ++

la procuratrice di Bergamo Maria Cristina Rota la procuratrice di Bergamo Maria Cristina Rota

(ANSA) - "E' molto verosimile che ci sia una problematica psichiatrica, anche se è un discorso prematuro e sarà un tema da approfondire con consulenze ed un'eventuale richiesta di perizia, ma è comunque un aspetto questo rilevantissimo". Lo ha spiegato l'avvocato Giacomo Maj, legale di Moussa Sangare, fermato per l'omicidio di Sharon Verzeni. Il difensore ha chiarito che il 31enne, nel corso dell'interrogatorio di confessione, ha continuato a ribadire che è stato "un gesto che nemmeno lui si spiega, una cosa senza senso, senza spiegazioni né motivazioni". 

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