Cristiana Lauro per Dagospia
Erano anni che non vedevo un’edizione di Vinitaly così riuscita e produttiva per tutti gli operatori di settore, quindi per il vino italiano, patrimonio unico che sento il dovere di difendere oggi più che mai di fronte a una qualità media di alto pregio e oramai indiscussa.
Credo che quest’anno i produttori di vino italiani rientreranno da Verona decisamente soddisfatti e diciamolo, era ora! Siamo tornati ai vecchi tempi per la presenza di importatori e distributori dall’estero, ma anche di pubblico di settore veramente specializzato.
cristiana lauro al vinitaly 2023
Bando agli sbevazzoni della domenica, anche perché quest’anno il biglietto di ingresso (120 euro al giorno a persona) non valeva la pena per tutti coloro che erano soliti affollare i padiglioni della fiera per trascorrere una giornata a fare il giro degli stand bevendo a garganella senza il minimo rispetto per le migliaia di persone di settore che vi lavorano.
Questa volta ho partecipato a un vero e proprio congresso di rispettabili operatori e addirittura rivisto ordini di vino scritti su un pezzo di carta. Pro memoria, appunti emozionanti per chi, come me, ha veramente a cuore il valore e il destino dei prodotti italiani.
La 55esima edizione di Vinitaly presso VeronaFiere è quella dei record: con la partecipazione di più di 4mila aziende dall’Italia e altre 30 nazioni, oltre 1000 top buyer (+43% rispetto al 2022), 17 padiglioni occupati e 25mila visitatori accorsi in città solamente dall’estero.
Quest’ultima edizione di Vinitaly a Verona ha visto anche un forte coinvolgimento del Governo Italiano con la presenza e l’intervento – tra gli altri – della premier Giorgia Meloni, incentrato sull’importanza del comparto agroalimentare e vitivinicolo per l’economia italiana. “Investire sul vino e sui giovani appassionati per dare continuità a un settore in grande crescita, fondamentale per il futuro del paese” ha dichiarato la premier, lanciando anche l’idea di un liceo del “Made in Italy” (forse po’ troppo?) sulle ali dell’entusiasmo di quella “sovranità alimentare” aggiunta alla semplice dicitura “Ministero dell’Agricoltura”.
gennaro sangiuliano antonio tajani francesco lollobrigida luca zaia matteo salvini al vinitaly verona
In effetti il concetto l’abbiamo scopiazzato dai francesi, ma il richiamo all’italianità non deve metterci in soggezione. O vi risulta che la Francia non abbia sempre difeso a spada tratta i suoi prodotti? Non fanno altro! Insomma, il vino è roba nostra e a questo Governo interessa ribadirlo, se non si fosse capito. Speriamo sia vero.
L’industria del vino tricolore genera oltre 31 miliardi di fatturato, di cui quasi 8 solo di export. Tuttavia incombe un pericolo: quello delle offensive provenienti dall’Irlanda e dall’Europa suffragate per altro da alcuni nostri sedicenti esperti, che di mestiere però fanno altro (ça va sans dire).
Negli ultimi mesi si è discusso molto del fatto che il vino sia cancerogeno e che una bottiglia faccia male esattamente quanto un pacchetto di sigarette. Ma non è così! All’Italia, di fronte a questa minaccia, non resta che schierare una controffensiva. A mia memoria mai così tanti ministri e membri del governo infatti avevano partecipato, nell’interesse del settore, a un’edizione di questo importantissimo salone internazionale del vino.
Affianco alla premier Meloni, tra gli altri, presente anche il ministro titolare del Masaf Francesco Lollobrigida, pronto a ribadire che sugli alert sanitari nelle etichette delle bottiglie di vino l’Italia non scenderà a patti con nessuno. In poche parole, se necessario, si verrà allo scontro (e meno male, mi viene da dire).
Tra gli altri volti del governo presenti alla manifestazione: il ministro per le riforme istituzionali Elisabetta Alberti Casellati, il vicepremier e ministro dei trasporti Matteo Salvini (che si è dato alla pazza gioia con parecchi assaggi) e il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano. Avvistato a Verona anche il ministro della giustizia Carlo Nordio. Poi, ovviamente, presenti il sindaco di Verona Damiano Tommasi e il governatore Luca Zaia, evidentemente soddisfatto per il successo dello stand Veneto (un po’ di campanilismo da parte sua non ci deve meravigliare, dai!).
Da segnalare anche la presenza all’inaugurazione dello stand Veneto anche del ministro degli esteri Antonio Tajani che di fronte allo spauracchio del vino cancerogeno ha dichiarato: “Il vino? Fa bene!”. Presente al “fuorisalone” in centro a Verona anche il ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e, non ultimo, il ministro della salute Orazio Schillaci che ha dichiarato che: “Il consumo moderato di vino, all'interno di un modello di dieta mediterranea, è associato ad effetti benefici”. Tra i presenti anche il ministro della difesa Guido Crosetto e il ministro del turismo Daniela Santanché.
matteo salvini jean alesi e jarno trulli al vinitaly 2023
Insomma, il Governo in prima linea al Vinitaly non può che far piacere agli operatori di settore e agli esperti che, per una volta, si sentono spalleggiati per davvero. Certo, il riferimento retorico in conferenza stampa alla “Cristianità del vino” mi è sembrato un po’ fazioso se non del tutto fuorviante. Se non altro perché – permettetemi – il primo miracolo di Gesù avvenuto a Cana di Galilea aveva tutt’altro significato.
jean alesi e jarno trulli al vinitaly 2023 inaugurazione del vinitaly 2023 vinitaly MELONI VINITALY francesco lollobrigida al vinitaly allo stand della regione calabria MELONI VINITALY GIORGIA MELONI AL VINITALY salvini vinitaly ZAIA TAJANI SALVINI VINITALY matteo salvini jean alesi jarno trulli al vinitaly 2023 FRANCESCO LOLLOBRIGIDA GIORGIA MELONI AL VINITALY GIORGIA MELONI AL VINITALY matteo salvini jean alesi e jarno trulli al vinitaly 2023